Capitolo 43

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HARRY

"Non è ancora finito?"si lamentò Louis tornando in cucina, riferendosi al programma che stavo guardando.

"No" Risposi ignorandolo.

"Vabbè Harry allora io vado un po' fuori" annunciò girandosi per andarsene.
Lo afferrai per un polso facendolo girare.

"Dove vai?" Domandai facendo finta di non capire.

"A prendere un po' d'aria, rimango vicino casa" disse.

"Ok, copriti bene e vedi di ritornare dentro al più presto" Chiesi, lasciandolo.

"Si mamma!" disse ironico, correndo fuori dalla cucina e dopo pochi minuti sentii la porta di ingresso chiudersi.

LOUIS

Velocemente iniziai ad infilarmi le scarpe ed il giubbotto.
Proprio quando stavo per uscire notai un pacchetto di sigarette su uno dei tanti mobili in soggiorno. Estrassi una sigaretta, me la misi in tasca ed uscì.
Non faceva tanto freddo, in questo periodo dell'anno le serate erano fantastiche. Scesi completamente gli scalini di ingresso e mi avvicinai all'unica panchina che c'era nel giardino di fronte la casa, mi sedetti lì incrociando le gambe, guardando le macchine passare di tanto in tanto.
Poi estrassi la sigaretta dal giubbotto.

"Cazzo, l'accendino!" Dissi irritato, rendendomi conto di non averlo preso, portandomi una mano alla fronte.
Proprio in quel momento sentì una voce.

PALUM

Tenere d'occhio Louis non era difficile.
E Stan mi pagava più del dovuto per il buon lavoro che stavo facendo, quindi meglio per me.
Ma le cose non andarono come mi aspettai, ogni notte avevo ripensamenti.. ma lo facevo per mantenere la mia famiglia.
Quella sera sorvegliai la casa attentamente e mi stupii quando vidi Louis uscire dalla casa ed andare verso la panchina in giardino, solo.
Di solito non usciva mai da solo.
Lo guardai attentamente prendere una sigaretta dal suo giubbotto e maledirsi per aver dimenticato qualcosa, probabilmente l'accendino.
Era il mio momento.

LOUIS

"Posso prestarti il mio" sentii dirmi.

"Cosa?" alzai la testa, ritrovandomi davanti un ragazzo. Probabilmente era poco più grande di me ed aveva i capelli rossi e gli occhi marroni. Con una mano sorreggeva un accendino verso di me.

"Grazie" risposi prendendo l'accendino dalle sue mani ed accendendo la mia sigaretta, glielo ridiedi ed iniziai ad inalare il fumo.
Zayn una volta mi fece fare qualche tiro dalla sua sigaretta e quella volta per me fu disastrosa, tossì per non so quanto facendo morire dalle risate il ragazzo accanto a me. Ma questa volta, per mia fortuna, non successe.

"Piacere Palum!" si presentò il ragazzo, sedendosi al mio fianco.

"Louis" risposi semplicemente.

"Allora Louis, come mai sei tutto solo?" Chiese Palum.

"Non sono solo" risposi, che domanda del cazzo mi aveva appena fatto!

"A me non sembra" rise.

"Non sono affari tuoi" dissi a quel punto, girandomi verso di lui per guardarlo negli occhi.

"Ok hai ragione, sono stato troppo invadente! scusa" rispose velocemente, portando una mano dietro alla testa per grattarsi i capelli in maniera imbarazzata.

"No, scusami tu, non volevo essere scortese" dissi, pentendomi di averlo trattato in quel modo.

"Sai, ho litigato con la mia ragazza" mi disse ad un certo punto.

"Perché?" Chiesi impulsivamente.

"Crede che l'abbia tradita, ma ha frainteso tutto"

"Sono sicuro che se non menti andrà tutto bene" gli sorrisi incoraggiante.

"Lo spero tanto" ricambiò il mio sorriso.

"Sei di qui?" Mi chiese.

"No, vengo dall'Inghilterra. Tu?" Domandai, ora interessato.

"Anch'io!" mi disse.
"Quanti anni hai?" Domandò, guardandomi in modo strano.

"Diciassette, tu?"

"Ventiquattro" rispose.

Sinceramente non li dimostrava, sembrava più giovane.
Proprio in quel momento sentii la porta d'ingresso aprirsi, gettai velocemente la sigaretta per terra girandomi verso l'entrata.

"Louis?" Mi chiamò una voce che io conoscevo bene.
Mi alzai di scatto seguito da Palum, vedendo Harry avvicinarsi e porsi protettivamente al mio fianco.

"Questo chi è?" chiese irritato.

"Mi chiamo Palum" rispose al posto mio il ragazzo con i capelli rossi.

"E cosa stavate facendo?" Domandò, ignorando completamente Palum.

"Stavamo parlando" dissi semplicemente.

"Quella dove l'hai presa?" chiese Harry irritato, guardando prima me poi la sigaretta ai piedi della panchina.

Certo che non ti lasci sfuggire niente.

"È mia" mi difese Palum.
Il riccio socchiuse gli occhi, mi prese per un polso ed iniziò a portarmi dentro casa. Mi girai velocemente verso Palum mimandogli un "grazie".

"Alla prossima Lou!" Lo sentii dire, prima che Harry chiudesse la porta e mi portò al piano di sopra.

"Non parlerai più con quel tipo" disse, una volta dentro.

"Non puoi dirmi cosa fare" affermai irritato.

"Louis, forse hai dimenticato come stanno le cose qui, sono stato troppo concessivo?" Sbottò.
Stavo per urlargli addosso e non so cosa mi trattene in quel momento sinceramente. Forse il fatto che non volevo che ci sentissero gli altri ragazzi nella casa, oppure perché non sopportavo quando Harry si arrabbiava con me.
Così mi morsi la lingua e non risposi.

"Mi stai facendo impazzire" disse il riccio, alzando di poco la voce.
Continuai a sare zitto, facendolo irritare ancora di più però .

"Mi vuoi rispondere, cazzo?!" Disse, avvicinandosi maggiormente a me.

"No" Risposi indietreggiando leggermente.

"Cosa no?" Mi fissò.

"Non puoi dirmi con chi devo frequentarmi Harry!" dissi.

"Frequentarti?" Chiese.

"Si"

"Forse non hai capito che sei mio" sussurrò al mio orecchio.

"Non in quel senso!" Risposi velocemente.

"Lo spero" ghignò.

Angel ☼ Larry Stylinson Where stories live. Discover now