TOMMY SHELBY

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Pubblicato 4 giugno 2021

<Tommy?>
L'uomo alza la testa, spostando lo sguardo dai fogli che ricoprono la sua scrivania a te, ferma vicino alla porta del suo ufficio.
<y/n? cosa ci fai qui?> chiede lui guardandoti confuso.
<sono venuta a trovarti> dici entrando.
<è tardi, che ore sono?> da quando Tommy ha rotto il suo orologio da taschino perde molto più facilmente la cognizione del tempo.
Rimane molto più spesso in ufficio fino a tardi, quindi hai deciso di sistemare la situazione da brava fidanzata quale sei.
<sono le otto di sera>
Tommy sbuffa, lasciandosi andare contro lo schienale della sedia.
Una mano sul viso, che scivola poi tra i suoi capelli neri.
<stanco?> chiedi avvicinandoti.
Rimani ad un passo da lui, non sicura che lui voglia essere toccato.
Tommy apre i suoi occhi azzurri, ti guarda per un momento poi allunga la mano verso di te.
Ti fa sedere sulle sue gambe.
<devo finire delle cose> dice lui accendendosi una sigaretta.
<questo non risponde alla mia domanda>
Lui ti guarda per un momento, in realtà non ti serve una sua risposta.
Sai bene che Tommy è stanco e si sta portando piano piano al limite.
<penso che riusciresti a finirli più velocemente e con più attenzione dopo una lunga nottata di sonno> dici stringendo le braccia attorno al tuo collo.
Tommy non ti risponde, con una mano sulla tua nuca ti fa avvicinare a lui e reclama le tue labbra in un bacio.
è quasi disperato, le sue labbra assaporano le tue come se fossero il suo ultimo pasto.
<vieni a casa con me> sussurri contro di lui.
Tommy sospira.
<mi hai convinto> dice sorridendo.
E dio, pagheresti tutti gli angeli per vederlo sorridere sempre così.
<è bastato poco> dici alzandoti.
<solo perchè mi manca passare del tempo con te> ribadisce lui seguendoti fino alla porta, dove vi aiutate a vicenda a mettere i cappotti.
<forse, ma penso ti manchi tanto anche il tuo letto visto che sono tre giorni che dormi su quella sedia> ribatti tu seguendolo fuori.
Tommy ti rivolge uno sguardo ammonitore, poi si scioglie in una fragorosa risata.
Solo tu puoi rispondere così a Thomas Shelby.
<quando arriviamo a casa c'è una sorpresa per te> dici sorridendo.
Tommy abbassa lo sguardo su di te.
<una sorpresa?>
Tu annuisci.
< l'ho lasciata lì perchè speravo di convincerti a venire con me>

<y/n?> Thomas ha appena aperto il piccolo pacchetto bianco che avevi lasciato sul tavolo insieme alla cena che con tanta premura hai cucinato.
<sì?>
<è quello che penso che sia?> ti chiede alzando lo sguardo verso di te, ferma vicino al lavandino.
<apri e lo scoprirai> rispondi avvicinandoti a lui, rimani in piedi al suo fianco.
Troppo in ansia per sederti.
Tommy apre il pacchetto con attenzione, fino a quando non arriva al vero regalo.
Un orologio da taschino nuovo di zecca, simile a quello vecchio che tanto amava ma con qualche dettaglio in più.
<ho pensato che sarebbe stato un ottimo sostituto per quello vecchio che hai rotto> dici quasi in un sussurro, spaventata dal silenzio di Thomas.
Lui rimane fermo, l'orologio in mano.
Si alza, riponendo l'oggetto nella scatola.
<non ti piace?> chiedi preoccupata ma Tommy non risponde.
Ti prende il viso tra le mani e ti bacia con passione.
Ricambi subito, stringendoti a lui con tutta la forza che hai in corpo.
Ti è mancato da morire.
<è perfetto> sussurra lui contro le tue labbra, poi si allontana.
Le sue braccia rimangono attorno alla tua vita, i suoi occhi nei tuoi.
<grazie>
<così magari la prossima volta non ti devo venire a prendere in ufficio quando è ora di cena> ribatti ridendo.
<non saprei, mi piace quando vieni al negozio> ammette lui stringendoti al suo petto.
Tu alzi gli occhi al cielo divertita.
<a me piace quando torni a casa e stai con me> ribatti, le tue braccia attorno alle sue spalle.
<scusa, cercherò di tornare tutte le sere>
<sarà meglio, tutte le donne sono gelose di altre donne, io invece sono gelosa del tuo lavoro> ammetti ridendo.
<non devi essere gelosa, tu sei la luce dei miei occhi>
<e anche una donna con dei bisogni> ribatti tu facendogli l'occhiolino.
<scusa anche per questo>
<basta scuse Shelby, dimostrarmi quanto ti dispiace avermi fatto dormire sola per tre notti di fila>
Lui sorride.
<subito mia signora>

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