PEETA MELLARK

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Pubblicato 17 luglio 2021

Di giorno Peeta è un normale ragazzo con passioni e obiettivi, sorrisi e battute.
Ma di notte, il mostro si risveglia e Peeta non dorme.
Incubi, ricordi e frammenti ritornano alla mente, privandolo del sonno e colmando le ore buie di paura.
Per questo molte volte Peeta è stanco.
Come oggi, la tua voce è come una ninna nanna per Peeta.
Stai leggendo per lui, mentre seduti sul portico della sua casa aspettate che i biscotti siano freddi per poterli decorare.
Peeta rimane al tuo fianco, sul divanetto di vimini, la sua testa poggiata sulle tue gambe.
Nemmeno ti sei resa conto che si è addormentato, e anche quando te ne rendi conto continui a leggere sperano che lui possa dormire anche se per poco sonni tranquilli.
Passi una mano tra i suoi capelli biondi un po' più lunghi del solito ma sempre morbidi.
Dopo quasi mezz'ora smetti di leggere, gli unici rumori sono i profondi respiri di Peeta e il cinguettio degli uccelli che vivono negli alberi accanto alle vostre case.
Quando Peeta si sveglia è passata più di un'ora, il suo risveglio è tranquillo.
Apre i suoi occhi chiari, guardandosi intorno disorientato.
<buongiorno> gli sorridi.
Lui si alza, grattandosi la nuca.
<scusa io... mi sono addormentato> l'ultima parte della frase la dice con voce sorpresa.
<ho notato, dormito bene?>
<meglio che negli ultimi mesi> ammette lui alzandosi.
<credo che i biscotti saranno freddi ormai> aggiunge tornando in casa.
Non parlate più dell'accaduto, sai quanto il sonno sia un argomento delicato per Peeta così come lo sono i suoi ricordi e i suoi sogni.
Questo fino a qualche giorno dopo quando nel bel mezzo della notte senti qualcuno bussare alla tua porta.
<Peeta?>
<scusa se ti disturbo... io mi chiedevo se...>
<entra> dici velocemente facendoti da parte per lasciarlo entrare.
<vuoi un po' di tè?>
<in realtà sono venuto per un altro motivo> dici
<e quale sarebbe?>
<l'altro pomeriggio quando mi sono addormentato con te non ho fatto incubi e mi chiedevo se potessimo provare...>
<a dormire insieme?> finisci la sua frase.
<sì, se vuoi dormo anche su una sedia...>
<non ce n'è bisogno> gli sorridi e lo guidi verso la tua camera da letto.
Il letto è abbastanza grande per entrambi.
<potrei continuare la storia che ti stavi leggendo l'altro giorno> dici mettendoti comoda sotto le coperte.
Peeta annuisce.
<grazie> ti sorride e si sistema meglio sul cuscino.
<comodo?>
<sì> dice lui con gli occhi chiusi.
Sorridi e cominci a leggere, con voce bassa e calma.
Bastano dieci minuti e Peeta si è addormentato.

<buongiorno> sorridi notando Peeta sveglio al tuo fianco.
<buongiorno> la sua voce è ancora assonnata.
<dormito bene?>
<sì, come non mai> ammette lui mettendosi comodo sulla schiena.
Noti che durante la notte si deve essere tolto la maglietta visto che ora è a petto nudo.
Il tuo sguardo cade su una cicatrice e involontariamente allunghi una mano per tracciarla.
<ferite di guerra> sussurra lui seguendo i tuoi movimenti.
Tu fai un mezzo sorriso.
<fa male?>
<non più> ti risponde lui, poggiando una mano sulla tua.
Il tuo sguardo incontra il suo.
<a volte fanno più male i ricordi> aggiunge Peeta stringendo leggermente la tua mano.
<lo so> sussurri in risposta.
<grazie y/n>
<e di cosa? lo faresti anche tu per me> gli sorridi e lui ricambia.
C'è un momento in cui vi guardate negli occhi, senza proferire parola.
La poca luce del mattino illumina i vostri visi.
Delicatamente ti avvicini a lui e prendi l'iniziativa per baciarlo.
Gesto che Peeta ricambia subito stringendoti a sé.
Il bacio è prima delicato e tranquillo, ma ben presto diventa più passionale.
Brucia di una passione sconosciuta, che solo ora scoprite di avere ma la accogliete a braccia aperte perché solo ora l'uno vicino all'altra vi sentite normali e felici.

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