PETER HALE

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Pubblicato 17 giugno 2021

Non dovresti essere qui.
Non vorresti essere così disperata da tornare da lui.
Tanto da chiedere il suo aiuto.
Ma lui è l'unico che ti può aiutare, la luna piena si avvicina e solo il tuo alpha è in grado di controllare la tua trasformazione.

<Peter so che sei là dentro!> urli sbattendo un pugno contro la porta.
La vecchia casa degli Hale è ancora in piedi e sai bene che anche se è distrutta è ancora la dimora, o meglio, il rifugio di Peter.
<Hale!>
La tua voce risuona nella casa e nella piccola radura in cui si trova, si perde tra gli alberi.
Ti senti sempre più debole, ormai il tramonto sta arrivando.
Presto la luna piena sarà in cielo, e tu non puoi controllare la trasformazione da sola.
Non la prima volta.
La porta si apre, dietro di essa compare Peter.
Il suo sguardo è profondo, i suoi occhi chiari brillano anche nell'ombra.
Un riflesso rosso, prima che faccia un passo verso di te.
Giusto in tempo per non farti cadere a terra.
<sapevo che saresti venuta da me, era solo questione di tempo>
Dal suo tono di voce sembra orgoglioso e felice, sa che hai bisogno di lui in quanto sua beta e ne va fiero.
<zitto Hale, aiutami> dici con freddezza, cerchi di stare in piedi da sola ma non ci riesci.
Il tuo corpo sta cominciando a cedere.
<come si dice?> chiede lui con tono sarcastico.
Un mezzo sorriso in viso che vorresti strappargli dalle labbra.
Lo fulmini con lo sguardo, in quel momento i tuoi artigli escono.
La carne del suo braccio è la prima cosa che toccano, che lacerano.
Peter stringe i denti, ti porta dentro e senza troppe cerimonie ti lega ad una vecchia colonna portante della casa.
<queste sono necessarie?> chiedi tirando le catene.
Lui rimane in piedi a qualche metro da te, il suo sguardo su di te.
Il braccio ferito lungo il suo fianco, dal quale cade qualche goccia di sangue attira la tua attenzione.
<è colpa mia> dici guardando il sangue rosso a contrasto con la sua pelle chiara.
Peter segue il tuo sguardo, poi con un panno libero si pulisce il braccio.
<ho visto di peggio> dice dandoti le spalle.
Cerca di coprire la ferita, per evitare che tu veda di cosa sei capace quando perdi il controllo anche solo per un istante.
<Peter?> la tua voce è così tenue che Peter pensa quasi di averla sognata.
Si gira verso di te, sei così vulnerabile ora.
Peter si avvicina, fermandosi al tuo fianco.
Si inginocchia, una mano che sposta i capelli che ti sono ricaduti sul viso.
<ho paura> ammetti sostenendo il suo sguardo.
Ora come ora, tutto l'odio che hai provato per Peter per averti trasformata sta svanendo.
Ora vorresti solo dormire tra le sue braccia, sentirti al sicuro.
<non devi avere paura y/n, non ti succederà nulla>
<non ho paura per me, ho paura di quello che potrei fare>
Peter abbassa per un momento lo sguardo.
Prima che possa risponderti dalla tua gola nasce un suono.
Stai ringhiando, i tuoi occhi di un giallo brillante.
Lo guardi ma non sei tu, questa non è la sua y/n.
<y/n> la sua voce calma e sicura.
<y/n ascolta la mia voce>
Ora c'è silenzio, Peter ancora inginocchiato al tuo fianco osserva come il tuo corpo si contorce per un momento.
Poi quando apri di nuovo gli occhi, non sono più gialli ma del loro colore naturale.
Lo guardi spaventata, ma allo stesso tempo Peter percepisce che qualcosa è cambiato.
<come lo controllo?> chiedi, la tua voce ferma.
Peter fa un mezzo sorriso.
Questa sì che è la sua y/n.

La mattina seguente tante cose sono cambiate, hai controllato la tua parte animale, hai conosciuto la parte umana di Peter.
Hai goduto del calore della sua pelle mentre ti stringeva a sé nel sonno, hai respirato la sua stessa aria quando ti sei avvicinata a lui nel bel mezzo della tua trasformazione.
Ora sei stesa sul divano, una sua maglia indosso.
I primi raggi del sole illuminano la stanza, nonostante la casa sia stata abbandonata da tempo sembra ancora abitabile.
Apparte la polvere e le ragnatele, sembra che Peter l'abbia sistemata al meglio.
E a proposito dell'uomo, lo vedi entrare in sala.
Porta con sé due caffè e una busta marrone.
<buongiorno> dici mettendoti a sedere a gambe incrociate.
Peter si siede vicino a te.
<buongiorno> ti sorride.
Per un breve istante provi imbarazzo, poi scuoti la testa e accetti il caffè che ti sta porgendo.
<è andata meglio di quanto pensassi> ammetti sorseggiando la bevanda.
Lui sorride.
<sei stata molto brava y/n>
Sorridi a tua volta, orgogliosa di te stessa e felice di averlo reso fiero di te.
Strano visto che fino a ieri lo odiavi a morte.
<mi odi ancora?>
Ecco appunto...
<non credo> ammetti guardandolo.
Lui sorride di nuovo, è abbastanza vicino che puoi notare i dettagli del suo viso ma non abbastanza da poterlo baciare senza doverti spostare del tutto.
<hai accettato di essere la mia beta?>
<credo di sì, è dura accettare un cambiamento del genere soprattutto così inaspettato e drastico>
<sei nata per esserlo y/n>
<per essere cosa? un mostro?>
Peter ti guarda, allunga una mano proprio come ha fatto ieri sera, ma questa volta ti tocca la guancia.
Accarezza la tua pelle calda con tenerezza.
<tu non puoi essere un mostro> dice con tono serio.
Ti lasci andare contro la sua mano.
è così giusto che non ti chiedi nemmeno se dovresti.
Segui il tuo istinto e ti avvicini a lui, ora le sue labbra sono ad un respiro dalle tue.
<sei nata per essere mia, la mia compagna, la mia donna, la mia beta> dice Peter, voce più bassa del solito.
Un mezzo sorriso sul tuo viso, entrambi sentite come il tuo battito varia alle sue parole.
L'attesa è troppa, Peter ti avvicina a sé con la mano che è scivolata sulla tua nuca.
Le sue labbra sanno di caffè, dominano il bacio mentre con le sue mani guida il tuo corpo contro il suo.
L'odio che provavi per lui ormai è un ricordo lontano.

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