ARVIN RUSSEL

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Pubblicato 3 luglio 2021

Arvin ha finalmente trovato un nuovo posto dove stare, un paesino in cui ha la possibilità di ricominciare da zero.
Crearsi una nuova vita, conoscere qualcuno e chissà, magari conoscere la persona giusta.
Arvin lavora dal meccanico in fondo alla via nella quale c'è anche il pub dove lavori tu come cameriera.
Lo hai conosciuto una delle prime sere della sua permanenza nel tuo paesino e da allora non hai occhi per altri.
Arvin ti ha rubato il cuore, con un sorriso gentile e qualche chiacchiera.
Sorridi quando lo vedi arrivare e in base all'orario sai già cosa gli devi portare.
Ma nonostante questo lo raggiungi al suo tavolo, una scusa in più per parlarci anche se per qualche momento.
<buongiorno Arvin> gli sorridi.
Lui alza lo sguardo dal menù, lo sa a memoria ma puntualmente lo legge.
Si toglie il cappello e ti sorride.
<giorno y/n>
Il modo in cui pronuncia il tuo nome è particolare, l'accento non è di qui e lo sai bene.
Rende il tuo nome diverso, particolare, memorabile.
Come alla fine è Arvin Russel.
<ti porto il solito?> chiedi sorridendo.
Penna e taccuino alla mano.
<come sempre> Arvin ti sorride di nuovo.
<oggi lavori fino a tardi?> chiedi prima di allontanarti.
Arvin annuisce.
<allora ti tengo da parte qualcosa per la cena? appena finisci passi da qui almeno mangi qualcosa>
<non ce n'è bisogno y/n>
<invece sì, so bene che non mangi neanche un boccone quando finisci tardi in officina>
Arvin arrossisce leggermente, si rimette il cappello in testa nascondendo il sorriso innamorato.
<mi conosci bene y/n> dice a bassa voce.
Ma tu lo senti, sorridi e te ne vai.
Arvin ti osserva mentre torni dietro al bancone, pronta a preparare il suo ordine.
Adora passare dal tuo pub, adora vederti sorridere e adora sentire la tua voce.
Giurerebbe che anche il peggior caffè del mondo sarebbe buono se solo lo facessi tu.
Arvin è innamorato, non avrebbe mai pensato che potesse succedere.
Non dopo quello che ha passato, l'amore è sempre stato l'ultimo dei suoi pensieri.
Ma con te... è diverso.
è stato inaspettato, proprio come l'amore dei suoi genitori.

<eccoti> sorridi appena Arvin entra nel locale.
Sei ferma dietro al bancone, asciughi gli ultimi bicchieri che hai lavato e subito ti prepari per portare la cena al ragazzo.
Arvin sorride.
Vederti a fine giornata, dopo lunghe ore di lavoro più che stancante è come una doccia fresca dopo una calda giornata estiva.
Questa volta ti vuole stare più vicino, si siede al bancone.
L'ultimo sgabello sulla destra.
Dal quale può vedere tutto il locale e anche la porta, ma soprattutto può vedere te.
<cambi routine?> chiedi divertita mentre gli porti un bicchiere d'acqua.
Lui sorride, si toglie il cappello e la giacca di jeans.
<ogni tanto fa bene cambiare> ti risponde con un sorriso.
Tu ricambi.
<ti scaldo la cena> gli fai l'occhiolino e sparisci in cucina.
Oltre a due vecchi ad un tavolo all'angolo non c'è nessuno.
Questo vuol dire che Arvin può averti tutta per sè.
Quando torni, sorridente come sempre e con un piatto fumante in mano, Arvin crede tu sia una visione.
La tua uniforme chiara che esalta la tua carnagione, i tuoi capelli lucidi, gli occhi brillanti e il sorriso pieno di energia.
Arvin ti vede e pensa tu sia un angelo sceso in terra a salvare la sua anima dannata.
<giornata stancante?> ti fermi di fronte a lui.
Solo il bancone di legno a dividervi.
Arvin annuisce, abbassa lo sguardo sul piatto.
<abbiamo polpettone, piselli e patate al forno, non è niente di che ma l'ho fatto con le mie mani quindi spero ti piaccia>
<dal profumo sembra delizioso, non sapevo cucinassi>
<ho imparato a fare tutto da quando lavoro qui e da quando mia madre è morta> ammetti con un mezzo sorriso.
Arvin ti guarda, quanto vorrebbe stringerti a sé.
<qualche volta dovresti venire a cena da me, potrei prepararmi il mio famoso pasticcio> dici sorridendo di nuovo.
Lui ricambia.
<sarebbe un vero onore>
<mi sembri una buona forchetta, magari per una volta avrei qualcuno per cui cucinare> ammetti immersa nei tuoi pensieri.
Immaginare una vita mondana e casalinga con Arvin ti fa venire le farfalle nello stomaco.
Quando incontri lo sguardo di Arvin e lui ti sorride hai quasi paura che ti abbia letto nel pensiero.
<sarebbe brutto se volessi cucinare per te?>
Forse il tuo è un modo subdolo di chiedere se c'è la possibilità di una relazione tra voi.
Ma Arvin lo coglie al volo.
<assolutamente, ma in qualche modo dovrò ricambiare il favore>
Il suo sorriso dice tutto.
<penso potremmo trovare una soluzione adeguata> ammetti sporgendoti leggermente verso di lui.
Arvin ti guarda, ammaliato e sorridente.
Si azzarda a muovere la mano nella tua direzione, ti accarezza la guancia e tu non ti allontani.
è la riconferma che non si è immaginato nulla, tutto questo è reale.
<sarebbe bello svegliarmi tutte le mattine con te> sussurra lui.
Il tuo cuore fa una capovolta.
Una vita insieme, la sta immaginando anche lui.
Sorridi, le tue guance sono rosse, le tue labbra pizzicano dal desiderio di baciarlo.
<vederti tutti i giorni dopo lavoro, tenerti tra le mie braccia...> continua lui.
Con la mano ferma sulla tua guancia e il pollice che accarezza le tue labbra.
Nota subito le tue guance rosse e sorride.
<ti piacerebbe?> te lo chiede con una tale naturalezza che non ci pensi nemmeno alla risposta.
Annuisci, a corto di parole e pensieri.
Arvin sorride, la sua mano è salda sul tuo viso.
Si avvicina, fino a che le sue labbra non sono sulle tue in un dolce bacio.
Una vita insieme, a partire da questo bacio.

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