«Ho imparato a leggere i tuoi occhi ormai» PT.2

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Astrid's Pov
Arriviamo in hotel aspettiamo qualche istante alla reception.
Arriva un ragazzo alto e moro, che si posiziona dietro al bancone della reception.
Che carino, penso lasciandomi scappare un sorriso, cosa che il ragazzo ricambia.
Charles se ne accorge e serra la mascella.
Idiota.
Ha capito che mi sono infatuata di lui ma non se lo ficca nel cervello
-"Benvenuti.Avete prenotato?" dice con tono gentile.
-"Si, una doppia" risponde Charles con tono freddo.
NON CI CREDO.
LO SAPEVO.
STA MALE QUESTO RAGAZZO.
PERCHÉ HA PRENOTATO UNA DOPPIA E NON DUE SINGOLE.
-"Ecco la sua chiave. Auguro a lei e alla sua ragazza una buona permanenza". dice poi il ragazzo a Charles consegnandoci la chiave e sorridendo a entrambi.
Sto per comunicargli che non è il mio ragazzo, ma Charles mi mette un braccio attorno alle spalle stringendomi a lui e pronunciando un gentilissimo ma soprattutto falsissimo "Grazie".

Ci dirigiamo verso gli ascensori e durante il tragitto fino alla nostra camera non parliamo.
Entriamo in camera e mi butto sul letto.
-"Come siamo stanche" dice Charles sedendosi accanto a me.
Mi giro verso di lui, ma tengo gli occhi chiusi e annuisco soltanto con la testa e un verso che dovrebbe ipoteticamente essere un'affermazione.
Anche se non lo vedo, sento gli occhi di Charles guardarmi e decido di mettere fine alla sensazione di imbarazzo che sta crescendo dentro di me, aprendo gli occhi e sedendomi sul letto a gambe incrociate, con lo sguardo basso.
-"Guardami" dice Charles.
Alzo lo sguardo scetticamente. Non posso perdermi nei suoi occhi. Non di nuovo.
Charles avvicina la sua fronte a la mia, fino a farle toccare e a far sfiorare i nostri nasi.
-"Sei completamente assente" mi sussurra.
-"Lo so" rispondo io sempre con un filo di voce.
Lui si allontana un po' , con aria sorpresa, lasciandomi quasi una sensazione di vuoto.
-"Tu conoscevi Jules Bianchi, vero?" mi chiede cercando il mio sguardo.
-"Si, ma tu come lo sai?" mi sembra assurdo. Come ha fatto a capirlo?
-"Ogni volta che gli dicevo che era assente anche lui rispondeva Lo so. Non è da tutti.
Poi mi parlava di una ragazzina nel paddock, e a quanto io e lei eravamo simili. E sono sicuro che ad oggi quella ragazzina sei tu." mi spiega.
-"Tu non sai quante volte Jules mi ha parlato di te." gli dico poggiando la schiena alla spalliera del letto.
-"Davvero?" mi chiede sorpreso.
-"Non faceva il tuo nome, ma parlava di questo ragazzo che secondo lui avrebbe fatto un sacco di strada, sarebbe diventato uno dei migliori al mondo, se non il migliore. E sono sicura che ad oggi quel ragazzo sei tu." dico usando la tua stessa citazione di prima, che lo fa sorridere.
Charles si avvicina al mio viso sempre di più.
Ed inconsapevolmente inizio a trattenere il fiato.
Quando la sua bocca è ormai a pochi millimetri dalla mia gli metto una mano sul petto e lo fermo.
-"Charles, è sbagliato." gli dico con aria di rimprovero.
-"No non lo è." dice lui continuando ad avvicinarsi.
-"Charles hai una fidanzata" gli ricordo.
-"Non più" risponde lui sorridendomi maliziosamente.
-"Che intendi?" dico io allontanandomi confusa.
-"Ho lasciato Giada. Ieri." mi comunica.
-"E ME LO DICI COSÌ?" urlo balzando in piedi e iniziando a camminare per tutta la strada.
-"Come avrei dovuto dirtelo scusa?" dice ridendo e alzandosi anche lui.
-"Tu sei pazzo.Completamente." affermo io.
-"Sarà" pronuncia lui scrollando le spalle e avvicinandosi a me a passo svelto,mettendomi le mani sulla vita.
-"Adesso mi baci?" mi chiede poi.
-"Chi ti dice che voglia baciarti?" ribatto io con tono di sfida.
-"Ho imparato a leggere i tuoi occhi ormai"
Dice riportando in vita una sua vecchia citazione e poggiando le sue labbra sulle mie.

In The Name Of Love - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora