«Beh,questo non è un mio problema»

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Astrid's Pov
Io e Charles rientriamo in hotel, uno accanto all'altra.
Prendiamo l'ascensore e in silenzio ci dirigiamo verso la mia stanza. Ma ovviamente qualcosa va storto, e nel corridoio vediamo Max girato di spalle procedere verso la sua stanza.
Cerco di accelerare il passo, afferrando Charles per un braccio e trascinandolo dietro di me, per evitare guai. Ma Charles non afferra il concetto e decide di fare a modo suo.
«Ehi Verstappen!» gli urla dietro.
Che razza di idiota.
Per un attimo spero con tutta me stessa che Max non lo abbia sentito, anche se sono ben consapevole del fatto che è matematicamente impossibile.
Infatti l'olandese si gira, e ci guarda, tornando indietro sui suoi passi.
«Astrid, Leclerc...» dice a mo' di saluto.
«Ti diverti ad andare in giro a dire cazzate sulla mia ragazza?» dice Charles irrigidendosi «cosa c'è? Ti ha già detto che non ti vuole, è inutile che continui a rompere il cazzo» Continua poi.
«Sto solo cercando di farle capire l'orribile scelta che ha fatto scegliendo te» risponde a tono Verstappen.
«Oddio Max, più dici queste stronzate e più mi rendi fiera di non averti scelto. Buonanotte» intervengo io chiudendo il discorso e trascinandomi Charles dietro, facendolo entrare per primo nella mia camera e chiudendo la porta.
«Quel genre d'idiot!» (che razza di idiota!) borbotta Charles in francese
«Reste calme. Je t'aime, pas lui» (Stai calmo. Amo te, non lui) cerco di tranquillizzarlo io.
«A volte dimentico che parli francese anche tu» dice ridacchiando.
«Sei tu a parlare sempre in italiano, mon amour» spiego io sdraiandomi sul letto accanto a lui.
Lui non dice niente, si volta a guardami e dopo avermi osservata mi bacia, mi bacia forte.
«Ti amo» mi dice
«Ti amo anch'io» rispondo.
E la notte dormiamo abbracciati, come se avessimo paura di perderci.

il giorno dopo...

Il sole mi arriva dritto negli occhi, e mi costringe a svegliarmi. Giro piano la testa verso l'altra parte del letto, e vedo Charles ancora con gli occhi chiusi. Mi prendo qualche momento per osservare i suoi lineamenti perfetti. Con un gesto quasi automatico inizio ad accarezzargli il ciuffo abbastanza scompigliato. Lui se ne accorge e si sveglia, ma non apre gli occhi. Semplicemente mi mette un braccio intorno alla vita e mi tira verso di lui, facendo scontrare i nostri petti. Successivamente mi mette un braccio intorno al collo e mi fa nascondere la testa nell'incavo del suo collo, dove lascio qualche bacio.
«Bonjour mon amour» dice stringendomi
«Amore non respiro» dico ridendo, con lui che mi segue a ruota.
«Ahah scusa» dice poi lasciandomi e mettendomi le mani sulle guance, accarezzandole.
Prendo l'iniziativa e lo bacio, appoggiandogli le mani sul ventre.

Dopo un po' ci alziamo, ci prepariamo e dopo qualche bacio e qualche scappellotto in testa a Charles (meritato a causa delle sue pessime battute sul mio conto) siamo pronti ad andare in pista. Oggi è giornata di qualifiche e Charles è pronto, pur sapendo di non poter fare molto, a causa della macchina, che quest'anno non va assolutamente.

Arriviamo al circuito e lascio Charles in compagnia di Andrea, per dirigermi da Grace, nel motorhome Renault, da Daniel.

Sono proprio nella stanza del pilota, con la porta aperta a parlare.
«Posso?» dico bussando leggermente.
«Ehi Miss, si io stavo andando via» dice Daniel alzandosi «Ci vediamo dopo» mi dice poi passandomi di fianco e uscendo, poggiandomi una mano sulla spalla.
«ciao» dico poi a Grace.
Non risponde, semplicemente mi abbraccia
«Scusami, scusami tanto. Ieri non volevo prendermela con te, ero soltanto arrabbiata. Scusami» dice stringendomi
«Non ce l'ho con te, Grace. Avevo capito cosa stessi passando, è normale» dico ricambiando la stretta.
«Sono contenta di averti come amica» mi confessa lei poi staccandosi.
«Anch'io» dico sincera. «Hai parlato con Lewis?»
«No non ancora. So solo che mi sta riempiendo di telefonate, a cui non sto rispondendo. Rimarrò qui, sia oggi che domani, non voglio vederlo.» mi dice lei.
E io annuisco, non sapendo cosa dire.

Esco dal motorhome Renault dopo circa un'oretta, diretta al Box Ferrari.

Mentre cammino per il Paddock, ascolto il mormorio di tutte le chiacchiere emanate da meccanici, ingegneri e commissari.
Mentre continuo a camminare sento un braccio afferrarmi e farmi voltare.
Senza mio grande stupore alle mie spalle mi trovo Lewis.
Mi volto di nuovo e continuo a camminare con lui che mi viene dietro
«Grazie della considerazione» mi dice
«Figurati».
«Mi spieghi che cosa sta succedendo alla tua amica?» mi chiede poi lui.
«Vedo che tu sei bravo solo ad occupare le copertine delle riviste ma non a leggerle» dico sfacciata. Mai toccare una mia amica.
«Uoh uoh aspetta» dice afferrandomi di nuovo e arrestando il mio cammino.
«Di che parli?» chiede.
«Vogue. Te e Bella Hadid. Ti dice qualcosa?» dico ricominciando a camminare.
«Cazzo no aspetta» dice bloccandomi di nuovo.
«Senti, hai fatto la cazzata, perché adesso non vai a piangere da Toto?» dico alterandomi.
«Non c'è nulla tra di noi. Te lo giuro, Astrid.» mi dice tenendomi per il braccio. Mi guarda con occhi sinceri. Gli occhi di un Lewis che dice la verità.
«E allora che ci facevi con lei?» chiedo.
«Sono mosse mediatiche. Mi hanno costretto. A farlo e soprattutto a non dirlo a Grace. Sapevano che non me l'avrebbe lasciato fare e io come un idiota li ho ascoltati. Credimi ti prego» mi spiega.
«Lewis, non devi farti perdonare da me. Io ti credo ad essere sincera. Però devi parlare con lei.» gli dico.
«E come? Mi evita» mi fa notare.
«Beh, questo non è un mio problema.» dico andando via, con Hamilton che mi manda gentilmente a fanculo.


Spazio autrice:
SIAMO A 21MILA🤩🤩🤩
Non so davvero come ringraziarvi, non ho parole😭💗

In The Name Of Love - Charles LeclercOnde histórias criam vida. Descubra agora