«È questo che vuoi?»

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🗓 Giovedì 26 marzo 2020
📍Montecarlo, Monaco

Astrid's Pov
Dopo Monza le cose tra me e Charles sono cambiate. Sono andata a Montecarlo con lui, ma causa COVID non sono ancora potuta tornare a casa.
La sua carriera era all'apice.
Ormai non era più soltanto il novellino che aveva avuto la fortuna di guidare una Rossa, e iniziò a crearsi un'affettuosa curiosità intorno al suo personaggio.
Lui stava bene ed io ero felice. All'inizio.
Dopodiché questa situazione ha cominciato a stancare.
Qualcuno mi faceva il moralista:
«Dai, sta lavorando» mi dicevano.

Lo sapevo benissimo che stava lavorando. Ma quella situazione avrebbe stancato anche un Santo, ve lo assicuro.

Non eravamo fidanzati ufficialmente, ma era come se ormai lo fossimo. O almeno per me lo eravamo. Insomma, mi aveva baciata davanti al mondo: non ero soltanto un'illusa no?

In più, il COVID non aveva aiutato, anzi.
E nonostante nemmeno lui potesse muoversi, era sempre impegnato.
Era sempre collegato in videoconferenza con giornalisti di qualsiasi emittente televisiva, e quando finiva, dritto sul simulatore "per non perdere il ritmo".

- -

Sono le 22:00, e Charles si degna di scendere dal quel maledettissimo simulatore, e viene a mangiare.
Ero frustata, quasi in preda ad un attacco di rabbia, poiché gli avevo chiesto più volte mentre giocava cosa voleva per cena, ma non aveva risposto, quindi avevo dovuto fare di testa mia.
Impegnato com'era non mi sentiva nemmeno.
Ma non ero arrabbiata per questo motivo stupido.
Ero arrabbiata perché non era la prima volta ormai, nell'arco di settimane.

Charles viene dietro di me e mi bacia sulla guancia. Ma non mi volto.
Sono troppo incazzata e nonostante la sua vicinanza qui il mio orgoglio italiano e di donna mi suggerisce di non cedere. E non lo
farò.
Lui si accorge subito della mia freddezza e si allontana confuso.

«Tutto bene?» chiede sedendosi al tavolo.
Sospiro, ma poi decido di rispondere.
«La verità? No, non va bene» dico esausta.
«Cosa c'è che non va?» chiede lui lasciando la forchetta che aveva preso in mano per mangiare.
«Non te ne rendi conto...Sei completamente assente, o forse sono io ad essere diventata invisibile» dico in un sussurro, troppo stanca per sbraitargli contro.
«Non ti seguo» dice lui.
«Niente lascia stare» ci rinuncio.
Non può capire, non lo passa in prima persona.
Non gliene faccio una colpa.
Lui si alza, e da quei passi capisco che non vuole assolutamente lasciare stare.
Mi afferra le mani intente a sistemare un po' di roba e mi gira a se abbracciandomi.
Non ricambio l'abbraccio, ma non cerco nemmeno di allontanarmi da lui.
Non ne ho le forze.
«Sono stanca, non ce la faccio più »
«Perché dici così?» chiede lui aggrottando le sopracciglia, con uno sguardo deluso.

Mi allontano da lui e mi reco dall'altra parte della sala da pranzo.
«Charles, quand'è stata l'ultima volta che abbiamo dormito insieme pur vivendo ormai nella stessa casa?»
chiedo esausta dopo attimo di silenzio.
Lui non risponde.
Non sa cosa dire.
«Che cosa vuoi dirmi?» mi chiede Charles avvicinandosi.
«Vado a casa di Daniel per un po', qui a Monaco.» gli dico.
«È questo che vuoi?» chiede lui calmo.
E io non so dove trovo la forza di andare via da lui, ma annuisco.

Mi incammino verso la stanza e inizio a fare la valigia mettendo dentro letteralmente tutto.
Lui si siede sul letto e mi guarda.
Ha gli occhi sperduti, gli occhi di chi sapeva già tutto. Gli occhi di chi se lo aspettava, ma di chi non vuole crederci.

Finito di fare la valigia mi reco verso la porta, con lui che mi segue.

Mi tira per il braccio e mi fa voltare verso di lui. Mi mette le mani sulle guance e mi bacia, mi bacia forte, da lasciarmi senza fiato.

Un bacio d'addio.

Mi allontano uscendo dalla porta.

Dopo aver compiuto qualche passo mi volto, per perdermi di nuovo nei suoi occhi.

Consapevole che quella sarebbe tranquillamente potuta essere l'ultima volta che li avrei visti così da vicino.

Consapevole che quella sarebbe potuta essere l'ultima volta che avrei visto Charles Leclerc.

Spazio autrice:
Chiedo scusa per il ritardo con cui è uscito questo capitolo, ma non mi convinceva appieno e quindi ho deciso di rimandare sempre di più la sua pubblicazione.
Alla fine, essendo da qualche giorno senza idee, ho deciso di pubblicarlo nella sua versione originale.
Quindi si, state leggendo la primissima battitura del capitolo, cosa che non succede mai perché la  pubblicazione dei capitoli di solito avviene dopo qualche revisione ✍🏻.
Perciò, se fa schifo, il motivo è questo.
Ci vediamo al prossimo capitolo💓

PS: NON AMMAZZATEMI.

In The Name Of Love - Charles LeclercWhere stories live. Discover now