«Sofia e Uragano Max»

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Astrid's Pov
Io e Caterina arriviamo al circuito intorno alle 15:00, dopo essere state in albergo a sistemarci un po'.
Appena mettiamo piede nel paddock, le nostre strade si dividono, e Caterina si reca all'interno del Motorhome Toro Rosso.
La saluto e continuo la mia strada verso il Motorhome Mercedes.
Grace sarà sicuramente lì con Lewis ( o ad aspettarlo ) e siccome non la vedo da un po' decido di andare a salutarla.
La vedo subito, con la sua chioma folta che sembra quella di un leone, seduta ad un tavolino.
«Ei Grace» la saluto sedendomi anche io allo stesso tavolino accanto a lei.
«Ei bellissima» mi dice sorridendomi.
Appena posso gli occhi sulla sua figura, noto subito qualcosa di diverso, ma una differenza madornale. Uno strano scintillio negli occhi, perfino la pelle più lucente.
«Wow, Lewis ha un bell'effetto su di te » dico guardandola.
«Da cosa lo deduci? » mi chiede ridendo.
«Da tutto, ti vedo più rilassata, molto più tranquilla. Perfino più sicura di te ai miei occhi» le spiego sorridendole .
«Ma piantala Sofia» dice spintonandomi.
«Astrid, non Sofia» la correggo subito. Odio essere chiamata con il secondo nome.
Sta per rispondere ma le vibra il telefono.
«Scusami, devo andare, mio padre mi cerca.» dice afferrando la sua borsa di fretta e stampandomi un bacio sulla guancia.
«No problem» rispondo facendole l'occhiolino.
«Ringrazia tua madre per il nome» mi urla andandosene.
«Gne gne gne» scimmiotto io la sua voce.

Esco dal Motorhome Mercedes e mi reco in quello di Max, aspettandolo li fino alla fine della sessione.
Cerco di mettermi in un posto abbastanza visibile, anche perché altrimenti entrando e trovandomi nel suo Motorhome Max avrebbe un attacco cardiaco.
Prendo il telefono e mi stendo su un divanetto, aspettando la fine della seconda sessione di Prove Libere.

- -

Sento la porta del Motorhome sbattere, e mi preparo alla sfuriata di Max.
A lui non piace che io stia qui, ma qualcuno mi ha permesso di entrare ogni volta che voglio e quindi lo faccio.
Mantengo gli occhi per il più possibile sul telefono, ma involontariamente alzo gli occhi per vedere la sua prima reazione nel vedermi qui.
«Ma dico io sei per caso impazzita?! Cosa ti passa per l'anticamera del cervello?! Anzi no, visto che non è la prima volta che succede, inizio a dubitare seriamente dell'esistenza del tuo cervello!!!» inizia ad urlare Max.
«Ciao uragano Max, come sono andate le prove?» chiedo scattando in piedi e sorridendo.
«Non guardi nemmeno le prove!!! Ma me lo spieghi tu qui che cosa ci vieni a fare?»
«Vengo qui per darti fastidio Max, dopo tanti anni queste domande non dovresti nemmeno farle» dico sedendomi si nuovo.
«No no no no no, tu ora te ne vai di qui» dice prendendomi per un braccio e facendomi alzare, per poi trascinarmi davanti la porta del motorhome.
Capendo che non ho più speranze, apro la porta sbuffando e me ne vado, sussurrando un "antipatico"  che viene ovviamente udito da Max che mi fa una linguaccia spingendomi letteralmente fuori.
E allora mi ritrovo a camminare per il paddock, dove vedo Toto Wolff salutarmi.
Rispondo al saluto nemmeno troppo allegramente (non mi sta molto simpatico lol) e sento il mio telefono vibrare nella tasca.
Ed è proprio la persona che speravo che fosse.

In The Name Of Love - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora