«Vai a cagare Hamilton»

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Astrid's POV
Solo dopo qualche istante mi rendo conto che Grace mi sta aspettando davanti alla porta della mia camera. Nonostante questo weekend abbia una copia della tessera della mia stanza.
La guardo e sospiro ma non le dico nulla.
Apro la porta ed entro, e lei mi segue a ruota.

«Sofia, cosa ci facevi in ascensore con Charles?»
«L'ascensore è rimasto bloccato, e abbiamo avuto modo di parlare. E smettila di chiamarmi Sofia»
«Ah. E cosa vi siete detti?» Chiede lei by passando completamente l'ultima parte del mio discorso.
«Lui mi ha detto che mi ama ancora e che è consapevole di avermi perso. Io gli ho detto le stesse cose, più o meno.» Le spiego
«E quindi state di nuovo insieme?! Aspetta, Max lo sa?»Mi chiede euforica.
«No non stiamo insieme, e io gli ho detto che era meglio restare separati.»
«COSA?! Ma perché?» Urla lei.
«Perché con la coda dell'occhio ho intravisto Charlotte ascoltare la nostra conversazione dall'uscio della porta. È lei la sua ragazza, non io.» Le spiego
«Ma perché l'hai fatto?» mi chiede lei non capendo il motivo della mia scelta.
«Beh, semplicemente perché ho provato a mettermi nei suoi panni per un attimo, e non è giusto.» le spiego.
Lei annuisce poco convinta.
«Spiona la francese eh?» Chiede dopo un po' facendomi ridere.
«È monegasca, e non sono fatti tuoi.» Le dico spingendola.
«Netflix?» Chiedo dopo
«Ovvio amica» urla lei.

Non ho seguito la serie tv scelta da Grace.
Ho pensato a cosa dire a Max, invece.
Non posso stare con lui adesso che l'amore per Charles è tornato più forte di prima.
Però sto bene con lui.
No Astrid, non fare cazzate. Non posso illuderlo.
Non voglio illuderlo.
Speriamo bene.

- -

La sveglia suona alle 8:30 del mattino.
Dopo aver passato quasi tutta la notte in bianco, la voglia di alzarsi dal letto è pari a zero.
Spengo la sveglia e mi giro dall'altro lato, cadendo di nuovo in un sonno non profondo...Di più.

Due ore dopo:

Apro gli occhi stordita, disturbata da un suono fastidioso che capisco soltanto dopo qualche minuto appartenere al mio telefono.
Senza forze, allungo la mano verso il dispositivo elettronico, e accetto la chiamata senza leggere il nome del mandante.
«Pronto?» rispondo con voce rauca.
«Astrid, tutto bene? Non ti ho vista a colazione e tuo padre mi ha detto che non sei andata a salutarlo stamattina. In più ha visto Grace uscire dalla tua camera intorno alle 7:40, quindi ha pensato tu fossi ancora in camera tua.» dice una voce che riconosco essere quella di Max.
«Max. Vorrei dirti che va tutto bene, ma purtroppo sto malissimo. Non credo di poter venire al circuito oggi. Rimarrò in hotel a guardare la gara oggi pomeriggio.»
«Oh, va bene tranquilla. Io sono già al circuito, ma Daniel è in hotel fino a mezzogiorno. Se hai bisogno di qualcosa, chiedi a lui. Mi raccomando.» dice Max con tono premuroso.
«Certo. Ci sentiamo.» dico chiudendo la chiamata senza aspettare una sua risposta o un suo saluto.
Rimetto il telefono sul comodino, e sprofondo di nuovo tra le coperte, cercando di far passare il mio mal di testa lancinante.
Ma più passano i minuti, più mi rendo conto di non poter stare qui da sola.
Prendo il mio telefono e scrivo a Grace.

"G, sto male, hai la chiave della mia stanza, vieni qui per favore"

Rimetto il telefono a posto, aspettando che la mia migliore amica venga a salvarmi.
Dopo 10 min sento la tessera poggiarsi sulla serratura della mia porta.
«Ei, principessa. Cos'hai?» dice Grace venendosi a sedere sul mio letto.
«Credo di avere la febbre» dico con voce rauca, ancora più di prima.
«Aspetta, prendo il termometro nella tua valigia.» dice dirigendosi in quella direzione.
Me lo passa, e inizio a misurare la febbre.
Passano tre minuti. 38 e mezzo.
«Fantastico.» dico io sospirando.
Grace sta per dire qualcosa ma le squilla il cellulare.
«Scusami.» dice sorridendo imbarazzata.
Si allontana per parlare, ma sono così stanca che non riesco a percepire nemmeno una parola della sua conversazione con l'utente al telefono.
Conclude la sua telefonata e si avvicina.
«Era Lewis, sta venendo qui a vedere come stai.» mi comunica.
Dopo neanche 4 minuti infatti sentiamo bussare alla porta. Grace va ad aprire e Lewis entra.
«Buongiorno Miss Italia. Stiamo male oggi?» dice Lewis.
Non rispondo, non ne ho le forze, e mi limito a sbattere le palpebre e poi a chiudere gli occhi.
«Okay, non sarò la persona più simpatica del pianeta (cosa non vera), ma almeno potresti degnarti di rispondermi. Maleducata...» dice Lewis.
«Sta zitto idiota» dico io alzandogli un dito medio.
«Scontrosa la tua amica eh?» dice poi parlando con Grace, che gli assesta uno schiaffo sul braccio.
«Ben ti sta, coglione» sussurro io ridendo, con voce debole.
«Ma vedi questa» dice Lewis «okay, io vado via, tu non venire al circuito, guarda la gara da qui con lei» dice rivolgendosi a Grace «e tu riprenditi stronza» aggiunge poi.
«Vai a cagare Hamilton» dico io.
E lui saluta, esce e chiude la porta.

In The Name Of Love - Charles Leclercحيث تعيش القصص. اكتشف الآن