«Box Ferrari? E sia»

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🗓 Domenica 8 settembre 2019
📍Autodromo Nazionale di Monza

Astrid's Pov
Io e Grace non siamo mai state delle persone puntuali: anzi, durante i weekend di gara devo dire che facciamo le cose con molta calma, anzi moltissima. Soprattutto io, perché Grace essendo inglese ha un po' di dimestichezza in più con l'orologio.
Io invece, da vera italiana, arrivo sempre in ritardo.
Ricordo che un giorno Mick Schumacher mi rimproverò tantissimo per essere arrivata tardi ad un Gran Premio di F1 a cui dovevamo assistere insieme.
E non è stata l'ultima e unica volta.
Anche se, dopo che il mio ritardo si è ripetuto altre 950 volte, ci ha perso le speranze.

E poi c'è Charles.
Quello che si alza il più tardi possibile e quello che è pronto in 10 minuti. A volte gli invidio questo suo talento.
Ma non cerco di imitarlo. Sarebbe impossibile per una come me.

Ma ritornando a me e Grace, prima di andare al circuito, abbiamo deciso di andare a fare colazione in un bar di fronte al nostro hotel.
Sono le 09:35 e scendo nella hall ad aspettare Grace. Peccato che io sia qui da 23 min d'orologio.
Quando sto per perdere la pazienza ed andare a prendere Grace con la forza, la vedo arrivare correndo verso di me, cercando di evitare tutte le persone sulla sua traiettoria.

«Okay ma prova a non uccidere nessuno mentre cerchi di rimediare al tuo ritardo» le dico alludendo ad un signore in giacca e cravatta quasi centrato in pieno da Grace.
«Non sei divertente, e poi tu ti ci saresti scontrata sicuramente, io l'ho soltanto sfiorato.» si giustifica lei.
«Andiamo, così magari arriviamo al circuito prima di mezzogiorno» le dico, ma quando sto per girarmi e dirigermi all'esterno dell hotel sento una voce molto familiare che mi ferma.
«Certo, speraci»
Mi volto e vedo niente di meno che Caterina Masetti Zannini venirmi incontro.
«Cateee» pronuncio correndo ad abbracciarla.
«Non sapevo alloggiassi anche tu in quest'hotel» le dico confusa.
«In realtà non lo sapevo nemmeno io, ha prenotato Pierre e sono stata qui con mia sorella stanotte» mi spiega la bolognese.
Effettivamente dietro di lei vedo sua sorella che saluto con un sorriso.
«Volete venire anche voi a fare colazione con noi?» dice Grace poi mettendosi accanto a me.
«No no, abbiamo già fatto qui in hotel e ci dirigiamo direttamente al circuito.»
«Oh okay, allora ci vediamo lì» dice Grace salutando le due sorelle Masetti Zannini con un abbraccio, cosa che successivamente faccio anche io.

- -

Io e Grace riusciamo stranamente a rispettare i piani previsti, e alle 10:37 tiriamo fuori dalle borse i pass per entrare all'interno del Paddock.
Appena entriamo mi sento a casa, e la mia strada e quella di Grace si dividono, poiché lei decide di andare da Lewis.
Subito vedo Sebastian andare in giro con una bici.
Nel momento in cui mi vede sorride e quando mi arriva vicino arresta la sua corsa.
«Buongiorno Seb» gli dico ricambiando il suo sorriso
«Buongiorno Miss Italia, un po' tardi per arrivare al circuito a quest'ora non credi?».
«Ma da che pulpito viene la predica, il tedesco più ritardatario mai visto sulla faccia della Terra» controbatto subito.
«Vai dal tuo principino?» mi chiede sorridendo maliziosamente cambiando argomento.
«Ti interessa?» chiedo facendo la finta nervosa, ma lui mi conosce troppo bene e non ci casca.
«È nell'Hospitality Ferrari, nella sua stanza, ti sta aspettando. Cerca di arrivare in tempo almeno lì » mi informa scoppiando a ridere.
«Ma vaffanculo stronzo» gli dico ridendo, dandogli un pugno sulla spalla.
«Ci vediamo dopo» dice ripartendo con la sua bici e proseguendo il suo "viaggio".
«Buona fortuna per la gara» gli urlo dietro, voltandosi a guardarlo.
«Grazie» urla lui di rimando alzando in braccio al cielo, senza voltarsi.

Una volta che Sebastian scompare dalla mia visuale, mi volto e mi dirigo quasi correndo al luogo indicatomi dal tedesco.
Arrivo e incontro Mattia uscente dalla struttura, che mi saluta con un sorriso, che ricambio.
Mi affretto a salire le scale e a dirigermi nella stanza di Charles.
Busso e apro la porta senza aspettare una risposta, affacciandomi solo con la testa.
«Si può?» dico sorridendo mentre lui alza la testa dal cellulare e mi sorride.
«Tu puoi fare tutto quello che vuoi» mi dice alzandosi dal lettino presente nella stanza e raggiungendomi.
«Da dove guardi la gara?»
«Grace ha detto che lei la guarderà dal Box Mercedes, ma sinceramente qui a Monza non andrò mai a vederla lì» dico guardandolo negli occhi.
Lui mi mette le mani sui fianchi e continua a guardarmi.
«Box Ferrari?» chiede poi guardandomi con le sopracciglia alzate, in attesa di una risposta.
Mi mordo il labbro leggermente e sorrido.
Mi fa piacere sapere che la mia presenza nel suo box gli fa piacere e non gli mette ansia.
«E sia» rispondo sorridendo, stampandogli un bacio sulla labbra.

Spazio autrice (vi giuro che questo è l'ultimo, così smetto di rompere😂):
Volevo un sacco ringraziarvi per le +3mila letture, non avrei mai pensato che questa storia potesse raggiungere questo traguardo.
Auguro a questa storia di crescere ancora di più, come sicuramente cresceranno Charles e Astrid. Insieme.

Grazie ancora💓

(Ps:Prossimo capitolo dedicato, come potete intuire, alla vittoria di Charles a Monza❤️.)

In The Name Of Love - Charles LeclercOù les histoires vivent. Découvrez maintenant