«Beh allora, bentrovato Max!»

2.8K 80 5
                                    

Astrid's Pov
«Ehm..vieni entra» dico alzando un sopracciglio, confusa dalla sua presenza qui.
«Permesso» dice lui entrando, e mia madre si volta verso Max.
«Uoo..» dice Max aggrottando le appena appena vede mia madre, mentre mia madre alza le sopracciglia sorpresa.
«Cosa c'è?» chiedo a Max, ancora più confusa di prima.
«Non sapevo che Isabella fosse tua madre» dice lui continuando a guardare mia madre ma rilassando i suoi muscoli facciali.
«Aspetta, vi conoscete?» chiedo guardando mia madre stavolta.
«Ehm...Astrid c'è qualcosa del mio passato che non ti ho detto» dice mia madre
«Cioè?» chiedo spaventata.
«Tranquilla, nulla di grave, io e Max non abbiamo legami di parentela» dice ridendo, e Max la segue a ruota.
«E allora?»
«Non hai mai chiesto come ci siamo conosciuti io e tuo padre, ma credo che dovresti saperlo. Io lavoravo in Formula 1, fino ai 9 mesi prima che tu nascessi. E ho avuto modo di conoscere un bambino biondo che correva nel Paddock come se si trovasse ad un parco giochi.» spiega mia madre.
«Davvero?» chiedo io sconvolta.
«Si, davvero» dice Max «appena ti ho vista avevo notato una certa somiglianza con qualcuno che conoscevo già, ma non ci ho fatto tanto caso e ho lasciato perdere. Ma evidentemente dovevo indagare.» dice sorridendo a mia madre.
«Beh allora, bentrovato Max!» dice mia madre sorridendo e abbracciandolo, e lui ricambia.

Decido di mettere fine a quella situazione imbarazzante, proponendo a Max una passeggiata sul lungomare.
È proprio lì che voglio e devo dirgli dei miei sentimenti ancora persistenti per Charles, e sono sicura che il mare mi darà la forza di cui ho bisogno.

Arriviamo sul lungomare Caracciolo, e la brezza mi fa svolazzare i capelli.
Max sembra rilassato, e si gode la vista.
Ci sediamo sul muretto, ma nessuno di noi dice nulla. Ma poi decido di farmi coraggio.
«Max, io...devo dirti una cosa» dico con voce tremante.
Lui non dice niente, si volta soltanto, e mi guarda negli occhi. È questo il suo modo di dirmi "parla, ti ascolto".
«Io con te sto stando bene, molto bene, però sento che tutto questo» dico indicando prima lui e poi me «non mi appartiene e non è quello che voglio.» e concludo qui, sperando capisca a cosa mi sto riferendo.
E lui capisce. E continua a non dire niente. Ma si volta verso il mare, ed elabora ciò che gli ho detto.
«Sej arrabbiato?» gli chiedo mordendomi il labbro, aspettando la sua sfuriata.
«No, non sono arrabbiato» dice girandosi e facendo un piccolissimo sorriso forzato.
«Sapevo che eri ancora innamorata di quel monegasco da quattro soldi, ma ci ho voluto provare. Sono o non sono Max Verstappen?» dice ridendo, e io rido insieme a lui.
Poi si alza, e io lo guardo, continuando a stare seduta.
«Ti auguro di riuscire a riconquistare il principino. Anzi, tu non hai bisogno di riconquistare proprio niente, anche lui ti appartiene ancora. Ma ricordati che ha vinto stavolta, ma in tutti gli altri campi, viene sempre dopo di me.» dice lui sistemandosi i capelli per pavoneggiarsi, e io rido.
«Allora ci vediamo nel Paddock.» dice e io annuisco, salutandolo.
E poi lo guardo andare via.
Quando scompare dalla mia visuale, mi volto verso il mare, e rivedo la me bambina che passava qui ore e ore a disegnare.
Piccola di fronte al mondo, e libera.
Anzi, libera proprio no, perché in fin dei conti, il mio cuore è ancora incatenato alle iridi verdi di Charles Leclerc.

In The Name Of Love - Charles LeclercWhere stories live. Discover now