«Ho imparato a leggere i tuoi occhi ormai» PT.3

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Astrid's Pov
«Okay, ehm...è negativo.» mi comunica Grace confusa, con un sopracciglio alzato.
«Aspetta, cosa?» chiedo io.
«Oh mio Dio grazie» dice Lewis tranquillizzandosi e appoggiandosi allo stipite della porta della bagno, ricominciando a respirare a pieni polmoni.
«Lo dici come se fosse figlio tuo» gli dico io.
«Ci tengo alla tua incolumità e a quella di Charles. Cosa avresti fatto se tuo padre lo avesse scoperto?» mi dice facendo la faccia di uno che sa il fatto suo.
Ed effettivamente lo sapeva davvero.
«Non per fare la guastafeste ma esistono i falsi negativi. Facciamo così, se non ti viene il ciclo tra qualche giorno ne rifacciamo un altro.» dice Grace e io annuisco.
«E io ovviamente voglio essere presente» dice Lewis.
«Perché?» chiede Grace
«Astrid è sempre stata come un sorellina piccola per me, è ovvio che voglio sapere PER PRIMO se diventerò "zio" di nuovo» spiega Lewis e io sorrido.
«Vabbè dai io vado, ci vediamo domani. Lewis perché non vai anche tu?» chiedo ridendo.
«Ehm...io in realtà v-....Ah al diavolo, vado a dormire anche io» dice arrendendosi e saluta Grace con un bacio, poi mi scosta dalla porta dandomi uno scappellotto in testa e uscendo. Saluto Grace anche io e torno in camera.

«Ehi» dico a Charles entrando.
«Ciao amore» dice lui dandomi un bacio sulla guancia.
«Tutto bene? Sembri preoccupata» mi dice Charles.
«Si, tutto bene tranquillo»

Ma dal suo sguardo, capisco che non mi crede. Mi conosce troppo bene.

«Ho imparato a leggere i tuoi occhi ormai. Che hai?» mi chiede sorridendomi, mettendomi le mani intorno al collo.
«Nulla, sono solo stanca» dico falsissima, dandogli un bacio sulla guancia e andando in bagno.

Ero preoccupata per quello che sarebbe successo dopo. Se il prossimo test fosse uscito positivo, Charles come l'avrebbe presa?
Nel senso, io non ero pronta a fare la madre, lo sapevo, ma ci avrei provato ad ogni costo.
Lui? Lui sarebbe stato disposto a provarci?

Penso a tutto ciò, sdraiata sul letto a fissare il soffitto, con Charles al mio fianco, che si volta interrompendo il flusso dei miei pensieri, prendendomi una mano e baciandola.

«Vai» dice a un certo punto.
«Cosa? dove?» dice facendomi ridere, confusa.
«No,da nessuna parte.» dice ridendo «Intendo, vai con la domanda che devi farmi, perché lo so che me ne devi fare una.» dice toccandomi la punta del naso, e io lo arriccio al suo gesto.
«Ahaha okay. Senti, ti volevo chiedere...Hai mai pensato al concetto di creare una famiglia?»
Mi guarda confuso per un attimo, sollevando la testa.
«In realtà si, due giorni fa. Ho fatto un sogno stranissimo e ci ho pensato.»
«Che sogno?» chiedo mettendomi a sedere, curiosa.
«Ma no nulla, quei classici sogni che si fanno...» dice abbassando lo sguardo , e lì capisco che non ha voglia di raccontarmelo, e non lo forzo.
«E cosa hai pensato?» chiedo mordendomi il labbro inferiore con forza, in attesa di una risposta.
«Ho pensato che adesso non sarebbe il momento adatto, insomma, non mi sento per nulla pronto. Poi ho pensato che vorrei fosse con te, ovviamente.» mi spiega lui.
«E se dovesse succedere?» gli chiedo facendo finta di non volerlo sapere a tutti i costi.
«L'importante è che succede con te.Non importa quando» mi dice sorridendo e io lo abbraccio, sentendomi molto più tranquilla.

Spazio autrice:
Eccomi qua!
In questo capitolo abbiamo ritrovato una vecchia citazione (per la terza volta).
Fatemi sapere cosa ne pensate🥰

PS:Grazie mille per le +26mila letture.
Vvb💗

In The Name Of Love - Charles LeclercWo Geschichten leben. Entdecke jetzt