PROLOGO

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Mi presento, sono Beatrice Mancini, sì proprio Mancini, la figlia del grande allenatore Roberto Mancini. Il rapporto con mio padre è uno di quelli che tutti vorrebbero avere con il proprio padre, anche se non è facile per il fatto che è conosciuto da tutti ma nonostante tutto c'è sempre stato e mi ha sempre trasmesso l'amore per lo sport, ricordo quando ero piccola quanto mi piaceva vederlo giocare e giocare con lui.
Ho 20 anni, studio lettere e vivo da sola in una casa abbastanza grande a Firenze , non ho un fidanzato ma in compenso ho molti amici e una famiglia meravigliosa. Sono una ragazza molto timida ma allo stesso tempo socievole, chiacchierona, espansiva, non mi piace essere al centro dell'attenzione o sotto i riflettori ma questo é molto difficile essendo la figlia di Mancini, chiunque per strada mi saluta. Nel tempo libero, non occupato dallo studio o dagli amici, guardo serie tv, leggo e scrivo tutto quello che mi viene in mente, probabilmente se dovessi usare una sola parola per descrivermi direi impegnata, sono instancabile, non riesco a stare ferma neanche un minuto.
Oh mi é arrivato un messaggio, è Manuel, è da quattro mesi che ci sentiamo, Manuel Locatelli, giocatore del Sassuolo, convocato per la prima volta in nazionale, lo dovreste conoscere, io sono felice del fatto di aver conosciuto sia il calciatore che la persona e che lui non mi veda solamente come la figlia del mister, quando mi arriva un suo messaggio mi spunta in volto quel sorriso da ebete che non sopporto e improvvisamente niente ha più importanza se non il suo messaggio ma non so il perché di questo, siamo soltanto buoni amici, domani ci vedremo per la prima volta anche se lui non lo sa, mio padre ieri mi ha chiamato e mi ha promesso di farmi conoscere tutti i giocatori della nazionale non sapendo che Manuel lo conosco già da un po'. Dire che sono impaziente è dire poco, conosco già tutte le loro facce e i loro nomi ma lascerò che si presentino loro, non voglio sembrare il primo giorno una so tutto io, spero di essere la figura femminile che mio padre non può essere, che riesce a motivarli, a dirgli la carica, a spronarli a fare di più, spero di essere almeno un pizzico di questo per loro perché so già che per me loro saranno tanto, diventeranno qualcosa di importante, che non si può immaginare prima di poterlo percepire. Ahimè so il rito dell'ultimo arrivato, dovrà cantare lì davanti a tutti, mi auguro di non fare una figuraccia soprattutto in presenza di Manuel.
Sto sorseggiando l'ultimo sorso di the rimasto nella mia tazza, studiando filosofia, non sono proprio concentrata per l'arrivo di quel maledettissimo messaggio ma talmente importante per me, mi augurava la buonanotte, era una cosa carina ma significava niente più messaggi, non avrei voluto disturbarlo durante la notte, aveva bisogno di riposare, lo avrei dovuto fare anch'io ma la mia testa era talmente piena tra i miei pensieri rivolti a lui, l'incontro di domani, la filosofia, non potevo presentarmi con due grosse occhiaie a quell'importante incontro, così mi alzai dal mio letto e andai in cucina, lavai la tazza e la rimisi al suo posto, corsi in camera, mi stesi sul letto, spensi la luce e chiusi gli occhi, non mi addormentai subito e se lo facevo mi appariva la figura bellissima di Manuel, non riuscivo a farlo uscire dai miei pensieri immaginati dai miei sogni, mi risvegliai svariate volte ma alla fine verso le 04:00 la stanchezza prese il sopravvento.

Manuel non riusciva a dormire, al suo messaggio di buonanotte aveva ottenuto come risposta un semplice notte, la ragazza non aveva cercato di protrarre oltre la loro conversazione come altre volte, ciò a Manuel non dispiaceva affatto, le piaceva molto parlare con quella ragazzina di vent'anni che ormai conosceva a memoria in tutti i suoi aspetti, erano soltanto quattro mesi che si conoscevano ma a lui sembrava una vita, in quei pochi mesi aveva raccontato cose che ai suoi amici non ha raccontato neanche in anni di conoscenza. Avrebbe voluto chiederle molte di quelle volte di incontrarsi ma gli era sempre mancato il coraggio, la paura che la ragazza gli potesse dire di no lo terrorizzava, pensava che così sarebbe finito quel rapporto bellissimo che avevano costruito.
Doveva riposare, il giorno dopo aveva l'allenamento, doveva essere in forma, non poteva deludere il mister, era la sua prima convocazione in nazionale, era una grande opportunità, doveva dare il meglio di se.
Matteo, il suo miglior amico, era un bel po' che si era lasciato andare in balia della stanchezza dovuta all'allenamento, a lui aveva parlato molto di Beatrice, l'amico lo aveva sempre spinto a fare il primo passo anche se non ci era mai riuscito.
Ad ogni pensiero collegava sempre lei, qualsiasi cosa, dalla più banale alla più impensabile, era un pensiero fisso, costante. Decise di abbandonare i suoi pensieri, sapendo di esserne incapace, e chiuse gli occhi, in pochi minuti si ritrovò la faccia della bella Beatrice in sogno, l'aveva vista solamente in foto e l'aveva trovata di una bellezza unica.
Non aveva mai avuto una ragazza, si era sempre e solo dedicato alla sua instancabile e irrefrenabile passione per il calcio che lo aveva accompagnato fin da piccolo durante le partite con i fratelli e il papà e che lo aveva portato a questo, al suo più grande sogno, era ancora all'apice ma per adesso gli bastava così.
Manuel é sempre stato uno di quei ragazzini ordinari circondati di buoni amici e amati da una bella famiglia, con l'amore per il pallone e la passione che ardeva dentro e si scaricava in ogni passaggio, certe volte gli sembrava incredibile come quel ragazzino sostanzialmente innocente, socievole e molto simpatico era diventato quello che era adesso, qualcosa che agli occhi di quel bambino, che seguiva ogni partita e sognava un giorno di giocarne una, insomma un inguaribile sognatore, appariva straordinario, fuori dall'ordinario. Aveva coronato il suo sogno, ce l'aveva fatta e ne aveva ancora per molto, era ancora molto giovane.
È un ragazzo di 23 anni appassionato, con la voglia di divertirsi e dare sempre il massimo, convinto di poter fare sempre di meglio, con una grinta pazzesca, la maggior parte del tempo riservato ma a volte anche molto esaltato, espansivo, socievole. Si è trovato bene fin da subito nella grande famiglia della nazionale dove ha conosciuto il suo migliore amico Matteo, ci passa veramente molto tempo e gli vuole davvero molto bene, sono anche compagni di stanza, sono quasi inseparabili, non farebbe a meno di lui, della sua compagnia, dei suoi consigli per nessun motivo al mondo ma sa che prima o poi si dovranno separare.
Si era addormentato ormai da molto e continuava a sognarla, lei e solo lei, la sua buona amica Beatrice.

È incredibile quanto si somiglino e quanto i loro mondi siano vicini, il loro incontro sembra predestinato e forse lo è, sono veramente solo buoni amici?

M.L. Finalmente tuWhere stories live. Discover now