35|| COME UN PADRE

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<< Manuel >> i miei occhi erano posati sui i suoi, non esisteva nient'altro, non esisteva nessun altro << Terra chiama Manuel, un servizio dalla luna, siamo qui a Coverciano e attendiamo che l'astronauta Manuel Locatelli metta piede sulla sua amata luna >> cercò di attirare la mia attenzione Matteo, seduto affianco a me, ci riuscì soltanto passandomi una mano davanti agli occhi << Eh? >> chiesi guardandolo << No, dicevo che stavamo aspettando notizie sul tuo atterraggio >> aggrottai le sopracciglia << Che atterraggio? >> domandai palesemente confuso << Nulla, stavo scherzando >> mi rispose sorridendomi << Che succede, Manuel? Sei più strano del solito >> ritornò serio, sospirai girando lo sguardo dritto davanti a me e poi in basso << L'ho baciata, non so cosa mi stesse passando per la testa >> riposi nuovamente l'attenzione su Matteo << Avevamo detto di andarci piano, un passo alla volta >> mi ammonì << Lo so ma non sopportavo più la sua lontananza >> ammisi << E ora? >> mi chiese, la verità è che non avevo pensato alle conseguenze che ne sarebbero derivate, sapevo soltanto che ne avevo bisogno più di ogni altra cosa, avevo bisogno di sentirla ancora vicina a me << Non lo so, non lo so Matteo >> sbuffai, passandomi una mano sulla faccia << Che devo fare? >> chiesi consiglio al mio migliore amico << È meglio se ne parliamo dopo >> annuii riponendo lo sguardo sul piatto che non avevo ancora toccato. La cena mi sembrò durare in eterno tra i pensieri che affollavano la mia testa, il silenzio assordante che si era creato tra me e Matteo, gli sguardi che mi riservava Beatrice e la confusione che c'era attorno a me. Mi sentii soffocare e sprofondare nello stesso mare in cui mi era dilettato a nuotare poche ore prima, mi alzai d'improvviso, prima che tutti avessero finito, percepii dietro di me Matteo e Beatrice alzarsi per seguirmi << Ci penso io >> sentii prima di lasciare la stanza ed uscire fuori. Avevo bisogno di aria, soltanto di quello. Mi sedetti a terra portando la testa all'indietro e chiudendo gli occhi, sentii dei passi avvicinarsi, mi girai per vedere chi fosse << Posso? >> mi domandò il mister indicando lo spazio affianco a me << Certo >> sussurrai tornando a guadare davanti a me << Che succede Manuel? >> si sedette guardandomi << Vorrei che fosse tutto tanto semplice quanto mi piace sperare >> risposi quasi inconsciamente << Va tutto bene? >> mi appoggiò una mano sulla spalla, quasi esortandomi a continuare, finalmente lo guardai << Non credo che vada da un po' di tempo, non mi capisco più, non mi riconosco >> era la prima volta che lo ammettevo, anche a me stesso << È normale, è normale Manuel, succede a tutti, adesso tu hai bisogno di tempo, del tempo per ritrovarti e sono sicuro che tutti te lo concederanno, il primo io ma non mi obbligare ad escluderti dall'allenamento, lo sai bene quanto me che forse è l'unico modo per ritrovarti >> sapevo che il mister aveva ragione e gli ero davvero grato per quello che stesse facendo, era davvero l'unica persona che mi potesse capire << Non ci sono esclusivamente momenti no, non è tutto nero, te lo posso assicurare >> sospirai annuendo << Eppure a me sembra un ciclo di momenti no questo, ho solo momenti no anche quando sembrano e dovrebbero essere momenti si >> ho ammesso con non so quale forza << Quello è la tua testa che te lo dice, i momenti si ci sono ed allora non devi pensare ' adesso sto bene ' o ' adesso sto comunque male ' perché è così che li rovini, semplicemente goditeli, non domandarti perché qualcosa accade vivila, non domandarti se tu stia sbagliando rischia, non domandarti se tu ti meriti tutto ciò che sta accadendo sorridi, non pensare, questa forse è la migliore soluzione >> immagazzinai ciò che avevo appena ascoltato << Lo sai che per ogni cosa io ci sono, non solo come allenatore, parlare è sempre meglio e io posso ascoltarti. Di certo non sono mia figlia o Matteo ma penso tu ti possa accontentare >> cercò di farmi ridere << Grazie davvero >> dissi sinceramente << Promettimi che pensi a ciò che ho detto >> si raccomandò alzandosi << Non rientrare subito, prendi un po' d'aria, schiarisciti le idee >>

M.L. Finalmente tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora