07|| PARTENZA

474 21 3
                                    

Il mio risveglio questa mattina non era stato dei migliori, una bacinella di acqua fredda era stata scaraventata su di me ed io mi ero vendicato come meglio potevo, era stato molto divertente in fin dei conti. Avevo permesso che andasse prima lei in bagno e sfruttai la situazione per parlare con Matteo << Da quando siete così amici? >> dissi voltandomi verso di lui << Che succede? Sei geloso? >> non potevo esserlo ma era così << Smettila di fare lo stupido >> non avevo del tutto risposto perché solo adesso avevo capito che tipo di sensazione era quella che provavo ogni volta che vedevo Federico e Beatrice insieme e non potevo, non volevo ammetterlo << Entrambi ci siamo svegliati prima del solito >> spiegò il mio amico << Non è che ti piace? >> non lo avevo mai visto così vicino a lei << Non ti preoccupare, è una ragazza fantastica e le voglio veramente un mondo di bene ma è tutta tua amico, non mi metterei mai in mezzo >> mi rassicurò, sapevo già tutto quello che stava dicendo ma sentirlo dire ad alta voce era un'altra cosa, mi fidavo di lui. Gli strinsi la mano ed entrambi ridemmo, come avevo potuto pensare una cosa del genere?
<< Bea, ne hai ancora per molto? Io vado a fare colazione ma qui c'è qualcuno che aspetta >> gli urlò Matteo da dietro la porta, nessuna risposta << Bea, ci sei? >> riprovò << Si, sto uscendo >> disse lei con un tono di voce più basso rispetto a quello del mio amico << Bene io vado, vi aspetto lì, vi lascio soli >> disse l'ultima parte della frase ridendo leggermente.
Dopo un po' si aprì la porta del bagno << Finalmente >> era bellissima, era la prima volta che la vedevo con un vestito << Mi protesti aiutare? >> stava chiedendo a me << Certo >> mi avvicinai a lei, le spostai i capelli sfiorando la sua mano che li stava raccogliendo, vidi dallo specchio davanti a noi che era imbarazzata, chiusi il vestito e prima che lei potesse allontanarsi, feci il giro e mi misi davanti a lei per guardarla in faccia appoggiando le mani sul mobile dietro di me, mi schiarii la voce << Ieri siamo stati interrotti, volevo finire quel discorso >> mi fermai, ma cosa stavo dicendo? Il suo sguardo puntato su di me e il suo dolce sorriso che cercavano di capire dove volessi arrivare non mi aiutavano << Dove eravamo rimasti? >> ripresi a parlare << Mi avevi detto che >> deglutì e guardò in basso per un attimo << erano le migliori sorprese che ti potessi fare >> era ferma lì, non si avvinava e non si allontanava << Si perché è proprio così >> mi avvicinai a lei io << Sai ci tengo molto alla tua presenza >> quasi sussurrai ormai molto vicino a lei << Davvero? >> disse a voce molto bassa << Davvero >> ripetei io, eravamo sempre più vicini, stavo per baciarla quando si aprì la porta, alzai la testa al cielo << Scusate, scusate, scusate, avevo dimenticato si sì proprio la valigia >> gliela porsi e lo guardi molto male << Ancora così? >> ah già non ero ancora pronto << Beatrice vai con Matteo, io vado a cambiarmi >> annuì.
Ero solo, ormai ero asciutto, mi cambiai e presi lo zaino, li raggiunsi ma trovai Beatrice seduta accanto a Federico e tutta la felicità sul mio volto svanì, Matteo mi venne incontro << Non è tardi per fare colazione? >> mi portò via.
Non potevo farmi abbattere così durante questo giorno importante, non potevo e basta eppure quell'immagine era impressa nella mia testa, che continuava a girarmi, non era niente di che, erano solo seduti vicini ma era come se rivedessi il nostro stesso rapporto << Vuoi un bicchiere d'acqua? >> non risposi, mi buttai sul letto << Manuel, tutto bene? >> quella voce non era di Matteo, non avevo sentito la porta aprirsi, quando era entrata?

                       ~ Beatrice's pov ~

Matteo aveva voluto sapere tutto quello che era successo, una volta che ci aveva trovati sul punto di baciarci, ero un po' imbarazzata ma in fondo era il mio migliore amico << Secondo te gli piaccio o era semplicemente la situazione che lo ha spinto a farlo? >> fece spallucce, sapevo che lui era a conoscenza di qualsiasi cosa riguardasse Manuel ma era il suo migliore amico e come non doveva tradire la mia fiducia non dove fare la stessa cosa con lui, non insistetti, lo capivo.
Arrivati a colazione notai che Federico aveva riservato un posto per me, un po' a malincuore andai in quella direzione, a conoscenza del fatto che Manuel non aveva mai fatto una cosa del genere << Buongiorno >> si alzò e mi diede un bacio sulla guancia, mi limitai a sorridere e a sedermi, ma alla fine fu bello passare del tempo con lui, riuscii a non pensare a Manu fin quando non lo vidi, era strano, non fece in tempo ad entrare nella stanza che già lo vidi uscire, lo seguii con la sguardo << Forse è meglio che vada a vedere cosa ha, potrebbe essere agitato per la partita >> mi alzai << C'è già Matteo con lui >> mi fermò << Penserei tutto il giorno che lo avrei potuto aiutare se non andassi da lui adesso >> gli dissi << Hai ragione, vai >> fu io a dargli un bacio sulla guancia stavolta, era stato abbastanza strano ma in quel momento potevo pensare soltanto a Loca.
Lo trovai steso sul letto << Manuel, tutto bene? >> si mise a sedere, mi misi accanto a lui << Io vado >> Teo uscì dalla stanza << Avevi una faccia strana a colazione e te ne sei subito andato, che succede? >> poggiai la mia mano sulla sua, lui le guardò per un attimo << Non è niente, mi gira soltanto un po' la testa >> non era solamente questo, lo capivo dai suoi occhi che non riuscivano in pieno a guardarmi, quei suoi begli occhi che sembravano sorridere non lo facevano più << Ti stavi divertendo con Federico >> perché mi diceva questo, mi risuonarono le parole che avevo sentito geloso, è tutta tua amico, non mi metterei mai in mezzo, era forse geloso di Federico, era geloso di me? << Stiamo parlando di te in questo momento >> gli avvolsi la faccia con le mani e feci in modo che mi guardasse dritto negli occhi, ma lui sprofondò il suo volto come se volesse nascondersi, ma da cosa? Da chi? << Manuel, sai che puoi dirmi tutto >> lasciai il viso, mi avvicinai << Si, lo so ma non ho voglia di parlare, mi basta che tu sia qui >> mise la sua testa sulla mia spalla, era la prima volta che lo vedevo così, così vulnerabile.
Gli accarezzai i capelli, sembrava stare meglio << Sei agitato? >> alzò la testa per guardarmi << Dico per la partita sei agitato? >> cercai di spiegarmi meglio, rimise la testa sulla mia spalla << Un po', è la mia prima partita in nazionale e non voglio deludere il mister o i miei compagni o te ma soprattutto non voglio deludere me stesso >> sorrisi, aveva detto di non volermi deludere ma a me non doveva dimostrare niente sapevo già che sarebbe stato all'altezza << Sono sicura che andrà benissimo ma non puntare tutto sulla prima ce ne saranno altre che magari potranno andare meglio >> ripresi ad accarezzargli i capelli << È meglio se andiamo, ci staranno aspettando >> le sue parole mi risvegliarono, si alzò << Prendo le mie cose e arrivo >> lui aveva già lo zaino in spalla e di fianco la valigia << Ti aspetto qui >>

                       ~ Manuel's pov ~

Dopo che lei era venuta da me stavo meglio, dovevo parlare con Matteo di questo, di quello che provavo quando la vedevo più vicina a qualcun altro , anche se aveva già capito tutto voleva che lo ammettessi, mentre l'aspettavo ragionavo su questo << Andiamo? >> mi girai verso di lei << Aspetta ti aiuto >> feci per prendere la valigia ma lei si spostò << Faccio da sola >> alzai le mani << Come non detto>> mi fermai e la guardai << Pronta? >> mi strinse la mano, si girò e mi sorrise << Pronta >>.
Raggiungemmo l'autobus, questa volta si fece aiutare per mettere a posto la valigia, ci sedemmo uno accanto all'altra, non parlammo molto durante il viaggio, lei era con la sua testa sulla mia spalla e io con la mia testa poggiata sulla sua, entrambi concentrati sui propri telefoni. Il tempo sembrò passare molto velocemente quando fummo arrivati alla stazione lei dormiva già da un po' << Ehi, Bea, siamo arrivati >> dissi con un tono dolce accarezzandole i capelli, aprì gli occhi << Mi sono addormentata, vero? Succede sempre >> sorrisi, le porsi la valigia e la feci alzare, camminammo mano nella mano e durante il viaggio in treno cercò di rassicurarmi vedendomi particolarmente nervoso, le sue parole mi aiutarono, percepii come e quanto credesse in noi, in me.
Varcata la soglia dell'hotel avevo finalmente capito che il nostro percorso iniziava da qui e che non potevo più tornare indietro, da adesso iniziava la nostra lotta per la coppa.
L'unica cosa di cui avevamo tutti bisogno era riposare, ci ritirammo tutti nelle nostre camere, l'indomani sarebbe stato il grande giorno, il giorno che aspettavo fin da quando ero bambino.

M.L. Finalmente tuWhere stories live. Discover now