O5||SORPRESA!!!

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Non avevo avuto problemi nell'addormentarmi ma poi mi svegliai troppo presto e non riuscii più a prendere sonno, allora sfruttai il tempo per organizzare quella piccola cosa su cui avevo ragionato, prima di lasciare spazio alla stanchezza, durante la notte. Questa sera sarebbe stata l'ultima a Coverciano per tutta la nazionale e io volevo che per qualcuno in particolare fosse speciale, in modo da dargli la giusta carica per iniziare questo percorso al meglio. Si può ben capire di chi sto parlando e preferirei non dirlo apertamente per non pentirmi di aver pensato a tutto ciò.
Impiegai tutta la mattina e il pomeriggio per preparare la sorpresa, di cui nessuno oltre mio padre era a conoscenza e alla fine fui contenta del risultato, mi ero dedicata ad ogni minimo dettaglio, per ricreare tutti i momenti che avevamo vissuto insieme fino a quel momento, avevo messa una coperta nella borsa che successivamente avrei steso a terra, avevo caricato in macchina un tavolino su cui poi avrei adagiato una birra e un bicchiere di coca cola e avrei servito la cena preparata da me, ero vestita nello stesso modo in cui lo ero il giorno del nostro primo incontro ed inoltre avevo preparato la valigia visto che avrei passato la notte lì per poi partire insieme a loro la mattina dopo.
La mattina mi era arrivato un messaggio di Manuel che mi dava il buongiorno e mi chiedeva se sarei andata agli allenamenti, avevo inventato una scusa per non far sospettare minimamente di tutto quello che stavo organizzando. Devo studiare per un esame, sono già in ritardo con i tempi, non penso di venire a Roma con voi per la partita, magari passo domani mattina a salutarvi, gli avevo detto e lui sembrava averci creduto.
Mi stavo dimenticando qualcosa, il suo regalo, avevo preparato un libro con i messaggi più belli che ci eravamo scambiati, le foto che avevamo fatto in quei giorni e dei ricordi che aveva condiviso con me, alla fine avevo scritto a mano una dedica " Per iniziare e finire questo percorso nel migliore dei modi con me al tuo fianco o meno, ma se porterai questo regalo con te lo sarò sempre, per il mio Loca. Dalla tua Bea ". Lo riscrissi e lo cancellai parecchie volte ma alla fine fu il mio cuore a scegliere e non riuscì più a cancellare sapendo che era veramente questo quello che mi sentivo di scrivere.
Ero agitata, mio padre mi avrebbe avvisato quando sarebbero entrati tutti nell'hotel, a quel punto io sarei andata lì, avrei preparato tutto, avrei aspettato che Manuel mi chiamasse ,perché sapevo che lo avrebbe fatto, e gli avrei detto di uscire fuori. E se qualcosa non fosse andato nei piani? Se la serata non andasse come avevo immaginato? Le mie preoccupazioni furono interrotte dalla suoneria del telefono
Siamo già dentro l'hotel, Manuel è andato in camera.
Non potevo più ripensarci, era tempo di mettersi all'opera. Partii e non pensai ad altro che a ciò che dovevo fare una volta arrivata e a un piano B in caso lui non dovesse chiamare.
Il viaggio mi sembrò più lungo di quanto fosse, l'avevo sempre fatto in compagnia di sera, il che faceva una bella differenza. Appena arrivata feci più in fretta che potevo, scesi il tavolino, lo apparecchiai, gli adagiai sopra la birra e il bicchiere di coca cola, uscii dalla mia borsa la coperta e la stesi per terra poca lontana dal tavolo, lì poggiai il regalo, rientrai in macchina per vedere se avessi dimenticato qualcosa e fu allora che il telefono squillò. Non è un appuntamento, mi ripetei prima di rispondere.

~ Manuel's pov ~

La mattina avevo subito pensato a lei, le avevo mandato un messaggio ed ero stato tutt'altro che felice della risposta, oggi non l'avrei vista e non sarebbe venuta con noi a Roma per la partita, era il mio esordio, speravo tanto che ci fosse. Sembravamo tornati a quattro mesi fa, quando l'unico modo di parlare era inviandoci messaggi e parlando al telefono.
Non ero al pieno delle mie forze ma il mister durante l'allenamento non se ne accorse o meglio forse fece finta di non notarlo come se avesse capito il motivo del mio stato e come se sapesse che quel momento sarebbe passato per un qualche motivo di cui solo lui era a conoscenza.
Alla fine dell'allenamento Mancini era molto strano, mi osservava per vedere cosa facessi, entrai in camera e chiusi la porta, voleva chiamarla, dovevo chiamarla, non avrei potuto aspettare fino a domani, presi il telefono, mi assicurai che Matteo e qualsiasi altra persona, soprattutto il nostro allenatore, non fossero nei paraggi per disturbarmi e la chiamai
Pronto Manuel
Ehi, ti disturbo? Stai studiando?
No in verità stavo giusto prendendo una pausa
Un sospiro di sollievo
Sai, sapevo che mi avresti chiamata
Davvero? Sono così prevedibile?
Risi anche se ero abbastanza imbarazzato
Di certo più di me
Che vuoi dire?
Non capivo la sua ultima affermazione
Esci Manuel, sono qui fuori
Mi precipitai fuori restando sempre con il telefono vicino all'orecchio, appena la vidi mi fu tutto più chiaro, il comportamento del mister, il fatto che non si era fatta sentire e che non mi avesse detto prima dell'esame, ciò che mi aveva detto prima, aveva organizzato tutto, in un primo momento non feci attenzione a tutto quello che aveva preparato, guardavo solo lei che mi sorrideva e che si presentava nella sua semplice tuta, la stessa del nostro primo incontro, solo allora chiusi la chiamata e notai il tavolino, la birra, il bicchiere di coca cola, abbassai lo sguardo e vidi la coperta stesa a terra, sopra c'era qualcosa, di cui ignoravo la presenza, ma un qualcosa mi colpì, la percezione che la mattina dopo l'avrei dovuta salutare << Tutto questo a cosa lo devo? >> gli domandai curioso, avvicinandomi piano piano verso di lei ma Beatrice tagliò la strada per andare verso la coperta e prendere un piccolo libro, aprirlo all'ultima pagina e porgermelo, come se la risposta fosse là dentro. Io, che fino a quel momento la guardavo, passai il mio sguardo da lei al contenuto della sua mano, lo afferrai e lessi quel che c'era scritto, in effetti la risposta alla mia domanda era lì ma lei volle lo stesso precisare << Volevo che fosse una serata speciale per te, è il tuo primo anno qui e lo è diciamo anche per me >> non la feci finire di parlare, l'abbracciai più forte che potevo, aveva fatto tutto questo per me. La presi in braccio, mi abbassai per posare il libro nello stesso posto in cui era prima per stringerla meglio a me.
Ancora in braccio a me,tolse la sua testa ,prima appoggiata sulla mia spalla, per guardarmi, era così vicina << Vedo che ti è piaciuta la mia sorpresa >> sorrisi << Mi bastava la tua presenza >> gli dissi, i centimetri che c'erano tra di noi iniziarono ad annullarsi << Dovremmo cenare >> mi sussurrò, la lasciai andare ma lei mi prese la mano e corse verso il tavolo, spostò la sedia e mi fece segno di accomodarmi, allora io feci il giro e feci la stessa cosa, ridemmo, andammo verso i nostri posti, lei non si sedette, andò a prendere qualcosa in macchina, ritornò con dei piatti in mano << Eccoti servito >> era il mio piatto preferito, se ne era ricordata, glielo avevo detto verso l'inizio del nostro rapporto << Hai pensato proprio a tutto, eh? >> non sapevo veramente che dire e percepivo che non lo sapesse neanche lei ma poi iniziammo a parlare di altro e continuammo per tutta la sera.
Mi alzai << Bene, é ora che rientri, grazie per tutto, é stato il modo migliore per salutarci >> la abbracciai << In verità non c'è nessun esame,  parto con voi domani >> ero al settimo cielo, la sollevai da terra e la feci girare, poi la feci scendere lentamente, le nostre labbra si sfiorarono come quella notte ma quando la paura non c'era più fu qualcos'altro a fermarci o meglio qualcuno << Ecco dov'eri, dovevo capirlo subito, mannaggia a me >> ci girammo entrambi e ridemmo << Teoooooo, vieni qui >> Beatrice corse ad abbracciarlo << Vai a prendere la valigia in macchina? >> gli chiese, lui fece una faccia confusa e rivolse il suo sguardo a me, feci spallucce, facendogli capire che fino a quel momento non ne sapevo niente neanch'io. Beatrice l'accompagnò sempre ridendo e scherzando e io assistetti alla scena con un sorriso stampato in volto.
Una volta entrati tutti ci fecero festa, erano già stati avvisati dal mister, io accompagnai Beatrice in camera per posare la valigia << Mi hai fatto le due più belle sorprese che mi potessi fare >> mi avvicinai, volevo chiudere il discorso di prima ma la porta si aprì, era Ciro << Stiamo festeggiando di là, vi unite o no? >> indicò la stanza dov'erano tutti gli altri << Certo, arriviamo >> venimmo interrotti per l'ennesima volta.

M.L. Finalmente tuWhere stories live. Discover now