27|| COME SE NULLA FOSSE

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<< Cos'è questa folle idea di non partire con noi questo pomeriggio? >> quasi urlò sbattendo la porta di casa mia Manuel << Entra pure >> dissi ironicamente sbadigliando, era davvero molto presto << Non vedo proprio dove sta il problema e il motivo per cui tu sia qui >> lo provocai << Puoi assolutamente avercela con me e non voler stare in mia presenza ma noi, noi, la nazionale italiana, il primo io, ormai abbiamo bisogno di te, abbiamo bisogno del tuo sostegno, del tuo tifo, della tua presenza. Non c'è nazionale italiana senza Beatrice >> sorrisi colpita dalle sue parole, stava facendo la cosa giusta dividere noi due da tutto il resto << Non ce l'ho con te Manuel te lo assicuro, penso che tu abbia fatto la cosa giusta ieri ma non è questo il motivo della mia non presenza >> finita la frase indicai il tavolo, su cui avevo passato tutta la notte, pieno di libri << Esame? >> mi domandò, annuii << Ok adesso mi sento uno stupido, è solo che quando Federico me lo ha detto mi sono fiondato qua istintivamente, non ci ho pensato scusami >> pronunciò imbarazzato << Caffè? >> gli domandai cercando di mettere apposto << No, ho già fatto colazione ma grazie >> incrinò l'offerta << Bene >> dissi preparando il mio.
<< Ti ho svegliato? >> mi chiese cercando il mio viso << Altrimenti non avrei bevuto tanto caffè >> gli risposi quasi scontrosa buttandolo giù tutto, restammo a guardarci come tutte le altre volte ma stavolta era diverso, noi eravamo diversi, tra di noi c'era qualcosa diverso, tra di noi ci doveva essere qualcosa di diverso, me lo aveva richiesto lui e adesso lo stavo richiedendo anche io a me stessa e a Manuel.
La sua vicinanza mi impediva di ragionare razionalmente, la voglia di avvicinarmi a lui e lasciarmi andare era forte, i suoi occhi incatenati ai miei sorridevano come al loro solito e cercavano in ogni modo di smettere di farlo alla mia vista, i suoi capelli erano scompigliati dal vento che penetrava dalla finestra dietro di me e le sue grandi mani li sistemavano delicatamente. La notifica di un messaggio mi fece sussultare e distaccare lo sguardo dalla figura che stavo analizzando

Fede💖
buongiorno 💕passi all'allenamento? Dobbiamo parlare...

Mi ero cacciata in un altro dei miei casini, Manuel notò il mio cambio d'umore ma la nostra dovuta e giusta lontananza gli impediva di agire in qualsiasi modo << È meglio che io vada >> disse velocemente << Si forse si >> ascoltai la ragione anche se non era ciò che avevo promesso a Ciro, Lorenzo e Andrea << Aspetta >> lo fermai alla soglia, una volta lasciata la cucina e seguito fino alla porta, si girò << Vengo con te, ho delle cose da sbrigare >> sentivo una strana sensazione pervadermi il corpo che non avevo mai percepito in sua presenza. Non rispose, aprì semplicemente la porta e mi fece segno di uscire e di seguirlo, poi mi guardò meglio e si accorse che dovevo cambiarmi << Ti aspetto sotto >> ancora una volta stava rispettando i limiti che ci eravamo imposti. Corsi in camera, mi preparai in fretta e furia senza rendermi conto che stavo indossando quella tuta, tra tutto avevo preso proprio quella, non volevo che pensasse che lo avessi fatto apposta ma non volevo nemmeno farlo tardare, presi il coraggio necessario e scesi. Mi guardò distrattamente ma poi tornò sulla mia figura, aprii lo sportello e salii << Stai bene >> si limitò a dirmi << Grazie >> mi sedetti.
Partimmo, entrambi concentrarti su altro con un imbarazzo e un silenzio che tra noi due non c'era mai stato, erano cambiate molte cose dal nostro vero primo incontro, dalla nostra prima uscita e il nostro primo viaggio in macchina, eravamo cambiati noi, eravamo più consapevoli ma più confusi e incasinati, il nostro rapporto era andato via via ad incrinarsi fino a portarci a oggi, a questo momento in cui nessuno sguardo cercò di accavallarsi a un altro, nessuna parola cercò di trovare risposta ad un'altra, nessun gesto cercò di porre rimedio ad un altro, nessuno cercava l'altro.

lontananza
/lon·ta·nàn·za/
sostantivo femminile
Situazione spaziale determinata dalla distanza.
Assenza più o meno temporanea e dolorosa.

Il problema era che Manuel era lì ma lo sentivo comunque lontano, lontano da me e da qualsiasi idea mi ero fatta di noi, semplici amici eravamo e tali dovevamo rimanere contro la nostra volontà, era meglio così, non avevamo fatto altro che farci del male, io escludendolo da ogni mio fatto personale e lui, lui non aveva fatto niente, aveva sempre cercato di farmi sorridere. Era tutta colpa mia, vorrei tornare indietro a quello stesso giorno in cui in macchina le nostre mani non facevano altro che cercarsi, le nostre parole uscivano libere dalle nostre bocche e i nostri occhi erano accessi da una nuova fiamma. Quando nessuno dei due sapeva che cosa sarebbe successo, quando riuscivamo a viverci quel poco che avevamo e ci bastava, l'uno bastava all'altro.

L'auto si fermò e con essa si arrestarono i miei pensieri e ricordi. Scesi dalla macchina seguita da Manuel, ci avviammo in due direzioni diverse, un po' come la nostra vita di questi giorni, stavamo prendendo due strade diverse che entrambi non sapevamo dove ci avrebbero portato ma ci sarebbe toccato scoprirlo da soli, la strada era stretta e fatta solo per uno, quando si sarebbero ricongiunte, solo allora, entrambi saremmo stati pronti ad intraprendere quel percorso insieme ma il tratto era ancora lungo e davanti a me era tutto annebbiato e confuso. Ce la farò senza di lui?

M.L. Finalmente tuWhere stories live. Discover now