08|| PREPARTITA

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Mi risvegliai in stanza da sola, non c'era Manuel, non c'era Matteo, non era venuto Federico a svegliarmi o tantomeno mio padre, controllai l'orario sul cellulare, erano le 11:30, sicuramente erano già andati ad allenarsi e non avevano voluto svegliarmi, ne approfittai per dare un'occhiata ai social, aprii Instagram e dopo aver scrollato post e post, uno attirò la mia attenzione. Era una foto mia e di Loca ritratti mano nella mano, risalente a ieri, ce n'era un'altra, stavolta con Matteo, lessi le parole che c'erano scritte sotto.

Il calciatore del Sassuolo, ultimo arrivato nella squadra della nazionale Manuel Locatelli mano nella mano con la figlia del grande allenatore Roberto Mancini, tra i due ci sarà qualcosa? La ragazza sembra avere un rapporto più fraterno invece con il giocatore dell'Atalanta Matteo Pessina, cosa che fa pensare che con Locatelli ci sia qualcosa di più speciale. Saranno loro a smentire o ufficializzare il loro rapporto.
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Sorrisi, veramente da fuori poteva sembrare che stessimo insieme? Forse anche lui provava qualcosa per me, mi alzai dal letto, feci per uscire ma trovai Manuel e Federico parlare in corridoio, rientrai subito, lasciai un po' aperta la porta per poter vedere.
Dobbiamo parlare
Solo cinque minuti Fede, devo andare in camera
Matteo spalancò la porta ed entrò, guardò nella stessa direzione in cui stavo guardando io << Stiamo origliando qui, eh >> gli feci un sorriso forzato << Buongiorno anche a te, va bene fa quello che devi fare, io vado a farmi una doccia >> Tornai vicino la porta.
Lo hai visto? gli mostrò il telefono. Manuel si limitò a far cenno di sì con la testa.
Voglio sapere soltanto una cosa Manuel, ti piace?
Perché lo vuoi sapere?
Perché a me piace e anche molto e io sono pronto a mettermi da parte se so che a te piace
Perché lo faresti?
Perché siamo amici, no? Tu sei arrivato prima di me, mi hai battuto sul tempo
Cos'ero io adesso? Una gara? Chi é più veloce vince?
Siamo solo amici Fede e quel che fai non mi riguarda, se vuoi provarci sei libero di farlo
Chiusi la porta, avevo visto e sentito abbastanza, feci scivolare il mio corpo a terra, avvolgendo le ginocchia, che ospitavano la mia testa, con le braccia << Ah Beatrice ah, cosa ti aspettavi? No è geloso di me, no forse è innamorato di me. Sei una stupida Beatrice, una stupida >>. Sentii qualcuno dietro la porta provare ad aprirla, mi spostai un po' più in là, una mano si posò sulla mia spalla << Tutto bene, tesoro? >> alzai il viso, era mio padre << Che ci fai qui? >> mi porse la mano per farmi alzare, la afferrai << È da un po' che non parliamo noi due, agli allenamenti non ti ho visto e allora ho pensato di venire >> aveva ragione, non parlavamo da molto << Sono una stupida, papà, pensavo di aver finalmente capito tutto invece non era per niente così >> crollai nelle sue braccia, era anche da tanto che non l'abbracciavo, sapevo di non potergli mentire allora svuotai tutto quello che mi portavo dentro << Non sei stupida, figlia mia, ti piacciono le sfide, se non c'è una difficoltà non vale la pena arrivare al traguardo, anche tuo padre è così e ti posso assicurare che è venuto su un vero uomo >> mi accarezzò i capelli << Con Manuel è più difficile ma con Federico è troppo facile >> come sapeva questo? Io non avevo accennato niente di quello che avevo sentito prima. Mi lasciò << Mi devi promettere una cosa >> mi guardò con il suo solito sguardo pieno di amore e comprensione << Non smettere di amare la persona che ti fa stare bene, che ti fa sentire a casa soltanto per autodifesa, non hai mai sofferto per amore? Bene ora è arrivato il momento, una Mancini non si tira mai indietro, ricordatelo >> come sempre era riuscito a farmi sorridere << Non l'avrei fatto comunque papà >> l'abbracciai di nuovo e uscimmo insieme dalla stanza ma quando le nostre strade si divisero Manuel mi venne incontro, non potevo evitarlo, lo avevo promesso a mio padre, fece retromarcia e si incamminò con me << Dove vai? >> gli avrei voluto dire lontano da te << Vado a fare una passeggiata >> non lo guardai in faccia << Hai pianto? >> si chinò in avanti per vedere, mi toccai il viso, in effetti sì, avevo pianto ma non me ne ero accorta, stavolta si mise davanti a me << Ehi, non devi spiegarmi niente, non è necessario, tu hai fatto lo stesso, ricordi? L'unica cosa che devo fare è restarti accanto e questo è estremamente facile visto che >> lo interruppi << Manuel non lo devi fare se non vuoi, non lo devi fare per senso del dovere, so che in questo momento vorresti solo andare in camera, fare una doccia e rilassarti prima della partita, so che sarai agitato e non voglio aggiungerti altri pensieri>> finalmente lo stavo guardando negli occhi << Allora non hai capito niente di me, non sto facendo nulla di ciò che non voglia fare sennò sarei già andato, volevo andare in camera per passare un po' di tempo con te, perché è questo che voglio: S-T-A-R-E  C-O-N  T-E >> mi fece sorridere, anche se sapevo che sarebbe stato complicato adesso veramente non volevo mollare << Allora, la vogliamo fare o no questa passeggiata? >> mi prese la mano, in un primo momento la staccai ma anche gli amici si tengono per mano, giusto? << Andiamo >> stavo di nuovo sorridendo.
Facemmo una lunga passeggiata, parlammo di tutto quello che ci passava per la testa: le preoccupazioni, le paure, le aspettative, i sogni, le più grandi ambizioni.
Ci sedemmo sul prato dell'hotel uno di fronte all'altro, lui mi toccava i capelli e nel mentre parlavo, ma le mie parole andavano al vento, Manuel sembrava concentrato su qualcos'altro.

                      ~ Manuel's pov ~

Volevo tanto dirglielo, dirle tutto, come era andata veramente la conversazione tra me e Federico e che avevo detto quelle cose perché mi ero accorto che ci stava ascoltando e non volevo che sapesse tutto così, volevo dirgli quanto mi piacesse ma un messaggio sul telefono mi risvegliò dai miei pensieri
Manuel, dobbiamo prepararci per la partita, dove sei?
<< Dovremmo rientrare, Beatrice >> mi alzai << Hai ragione, la partita >>.

M.L. Finalmente tuWhere stories live. Discover now