15|| CONFESSIONI

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Aprii gli occhi e voltai la testa verso sinistra << Buongiorno >> sussurrò << Abbiamo dormito qui? >> domandai sbadigliando << Beh tu sì >> mi sorrise, io invece cambiai espressione << Sei rimasto sveglio per tutta la notte? >> pronunciai con disappunto, lui fece segno di sì continuando a sorridere << Allora perché non mi hai svegliata? >> il suo sorriso si allargò << Non volevo svegliarti, dormivi come un angioletto >> mi sciolsi e sorrisi anch'io << È meglio se torniamo a Coverciano, mio padre potrebbe essere già sveglio ma gli altri di sicuro no, abbiamo tutto il tempo per lavarci e durante il tragitto dovremmo pensare alla versione che daremo a Roberto >> mi guardò divertito durante tutto il mio discorso, ero particolarmente agitata << Sai, è strano quando lo chiami Roberto >> in effetti era vero << Possiamo rimanere un'altro po' ? Qui l'alba è davvero mozzafiato >> mi chiese come se fosse un bambino << Certo ma solo 5 minuti >> mi misi seduta accanto a lui << 5 minuti andranno benissimo >> appoggiai la mia testa sulla sua spalla, alzai gli occhi incontrando i suoi e feci la stessa risata nervosa di molte mattine fa, quando avevo confessato a Fede quello che provavo per Manuel. Mi circondò le spalle con il suo braccio e ci concentrammo sull'ambiente intorno a noi, restando in silenzio a guardare. Come promesso dopo cinque minuti si alzò ma questa volta fui io a diciamo fare capricci << Bea, dai ti porto un'altra volta qui >> dopo molte storie mi alzai << Me lo prometti? >> gli porsi la tovaglia che avevo appena piegato << Promesso >>. Andammo verso la macchina, posò tutto e poi prese le scarpe << Guido io >> annunciai improvvisamente << Va bene, sono proprio curioso, non ti ho mai vista guidare >> mi diede le chiavi << Sei uno di quelli che non crede se non vede? >> gli domandai afferrandole << Diciamo >> salì in macchina. << Potresti porgermi quella custodia? >> la indicai << Ecco a te >> la aprii e indossai gli occhiali che odiavo tanto, lui scoppiò a ridere << Sto così male? >> mi girai verso Manuel << No anzi. Scusami, è la sorpresa. Quante altre cose ci nasconde la quattrocchi qui presente? >> enunciò come se fosse in tribunale e dovesse emettere un giudizio << Penso sia l'unica >> accessi il motore << Rovini tutto il divertimento così >> si lamentò << Lo so >> in realtà c'era qualcos'altro che nascondevo, soprattutto a lui, avevo bisogno di dirlo a qualcuno e l'unica persona di cui mi potevo fidare era Matteo, sicuramente aveva già capito qualcosa, allora perché non togliergli ogni dubbio. << Quanti gradi? >> domandò << Quanti gradi cosa? >> ribattei << La vista >> disse indicando gli occhiali << Oh, davvero poco, li metto soltanto quando devo guidare, è più sicuro >> me li aggiustai facendoli aderire per bene << Chi oltre a me sa del tuo più grande e oscuro segreto? >> ripetè quella voce << Beh, la mia famiglia e alcune amiche dell'università >> volevo togliergli tutto il divertimento, sapendo che lui sarebbe stato divertito più da questi miei tentativi << Non li sopporti proprio, eh? >> ritornò serio << Penso che non facciano parte di me ma che sia necessario >> mi guardai leggermente nello specchietto << So che non ti farò cambiare idea ma ti stanno bene e credo che tutti quelli che ti abbiano vista prima di me e che soprattutto non ha riso come degli stupidi come me lo pensino, ma anche quelli che l'hanno fatto >> mi girai per un attimo il tempo di dire << Hai riso solo tu >> mi aveva fatto piacere il suo complimento anche se mascherato da tutto il resto << Buono a sapersi, anche se non sono l'unico a sapere del tuo super potere almeno sono stato l'unico che ha riso. Per me è un onore signorina >> ritornava il solito Manuel. << Tornando alle cose serie, appena ti cambi lascia i tuoi vestiti a me, mentre vi allenate passo per casa mia e mette a lavare tutto >> era il minimo che potessi fare << So già che controbattere riesce solo ad allungare il discorso quindi farò come hai detto >>. Dopodiché ragionammo sui turni per il bagno e su ciò che avremmo dovuto dire a mio padre.
Prima di entrare nell'albergo, mi tolsi le scarpe, era comunque mattina e non volevamo svegliare nessuno, la porta dello studio di mio padre era chiusa. Mi prese la mano e corremmo fino alla nostra stanza e una volta dentro scoppiamo a ridere << Shhh, Matteo sta dormendo >> provai a farlo smettere << Ok ok, vado a farmi la doccia come d'accordo e così sarò pronto per colazione e allenamento, mi dispiace soltanto che tu mancherai ad entrambi >> gli passai la maglietta e il pantaloncino << Ci vediamo per pranzo >> lo vidi lasciare la stanza per entrare in bagno e solo allora mi buttai sul letto e mi accorsi che il mio migliore amico non stava realmente dormendo << Mi vuoi spiegare che stai combinando? >> si alzò di scatto << Federico ti tratta in un modo strano, ti chiama e ti manda messaggi per tutto il giorno, gli dici di essere a casa da sola a studiare ma io sapevo benissimo che eri con Manuel e vi ho visto anche tornare insieme, e se te lo chiedi, no non ho detto la verità a Federico perché se gli hai mentito avrai un motivo ed è proprio questo che voglio sapere, perché? Cosa succede? >> mi drizzai in piedi anch'io, sapevo che a lui non sarebbe sfuggito niente << E va bene, avevo già deciso di dirtelo. Io e Federico ci siamo baciati, insomma è stato lui, cioè non lo so, non lo ricordo >> iniziai a balbettare << So che...Cosa? >> forse aveva capito soltanto adesso tutto ciò che gli avevo detto << Tu e Federico? Cosa? È per questo che eviti entrambi? Ma quando? >> Manuel avrebbe potuto sentirci << Per favore Matteo, abbassa la voce, mi devi promettere di non farne parola con nessuno, nemmeno con Manuel >> sapevo che era molto difficile per lui ma sapevo di potermi fidare << Te lo prometto ma devi spiegarmi tutto >> si mise nuovamente a sedere e io di fronte a lui << Lo farò >>

M.L. Finalmente tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora