38|| ESCI DA ME

166 7 0
                                    

<< Matte >> lo richiamai seduta a gambe incrociate sul mio letto << Matteo >> era sdraiato sfinito dall'allenamento e non accennava ad una risposta << Teo >> riprovai << Si? >> alzò leggermente il busto per osservarmi << Vado a casa, devo sbrigare una cosa importante, puoi fare in modo che Manuel non mi venga a cercare e che mio padre pensi che io sia qui? >> si mise a sedere anche lui << Per quanto riguarda Manuel conta su di me ma con tuo padre non vedo dove stia il problema, anche se sapesse che sei a casa non si preoccuperebbe >> disse con un tono piuttosto assonnato << È che non voglio che pensi che gli stia nascondendo qualcos'altro, so che è a conoscenza del fatto che io non abbia fatto nessun esame anche se non ha voluto sottolinearlo quando abbiamo parlato. Ha già troppe cose a cui pensare, non voglio che rincorra anche i miei di problemi. Dovete prepararvi al meglio per dopodomani e lui deve avere la mente libera da ogni altro tipo di preoccupazione>> mi alzai e recuperai il telefono che avevo lasciato sul comodino << Farò il possibile, lo sai >> mi fece l'occhiolino << Sei sicura di non volermi esporre il tuo piano? >> si assicurò osservandomi raccogliere tutte le mie cose << Penso che dicendolo ad alta voce non lo farei mai, se rimane nella mia testa è più facile accettare che fallisca >> mi sorrise annuendo comprensivo. Mi avvicinai alla porta essendo pronta per andare, mi girai verso Matteo e con la mano gli feci segno di raggiungermi, lo abbracciai << Chiamami prima di addormentarti, io sono sempre sveglio >> mormorò lasciandomi andare << Ti voglio bene Teo >> uscii ed estrassi immediatamente il telefono dalla tasca del mio pantalone. Non so con quale decisione e coraggio digitai il numero e chiamai.

Pronto
Ehi, Lorenzo, ti disturbo?
Bea, sei tu?
Si, beh mi hai riconosciuto in fretta
Era difficile dimenticare la tua voce. Dove hai trovato il mio numero?
Ho i miei contatti
Devo aver fatto davvero colpo, ti manco già così tanto?
Devo parlarti, hai qualcosa da fare questa sera?
No nulla, sono tutto per te
Allora ti andrebbe di passare per casa mia? Senza nessun tipo di impegno, eh
Prima dovresti dirmi dov'è casa tua
Lo prendo come un sì, ti invio la posizione
Il tempo di arrivare e sono lì
Non fare con fretta, io non sono a casa
Al massimo aspetterò fuori
Beh se ti fa piacere, fa pure
Qualsiasi cosa per lei signorina
Dai chiudiamo o dovrai aspettare per ore lì fuori e rimpiangerai di avere speso queste parole
Come vuole lei signorina, a dopo
A dopo scemo

~ Manuel's pov~

Dopo aver dato una sistemata ai capelli lasciai il bagno e feci ritorno in camera. Trovai Matteo steso sul letto combattuto tra l'alzarsi o rimanere lì sdraiato << Oggi sei proprio distrutto, amico >> lo vidi sobbalzare non aspettandosi di trovarmi lì << Potresti avvisare invece di farmi venire un colpo >> si lamentò mettendosi seduto << Dovrei fare un reclamo prima di entrare in camera? ' Sua Maestà Manuel Locatelli *poropororo* ' >> scoppiò a ridere per il mio fallito tentativo nell'emulare il suono di una tromba << Bea dov'è? >> gli domandai notando il letto vuoto, l'espressione di Matteo cambiò improvvisamente, iniziò a grattarsi la nuca << È andata a parlare con il mister >> per un attimo credetti che mi stesse dicendo una bugia e l'attimo dopo mi maledissi per averlo solo pensato << Che ne dici se ci facciamo una partita a ping pong, io e te? >> mi propose rompendo i pensieri che mi affollavano la testa. Era proprio quello che mi serviva, passare del tempo con uno dei miei più cari amici, se non il più caro, dimenticando per un attimo tutto, dimenticando te, Beatrice, che non vuoi lasciare i miei pensieri nemmeno per un secondo, che non vuoi lasciare il mio respiro, pieno di te, che non vuoi lasciare i miei occhi, persi nei tuoi, che non vuoi lasciare le mie orecchie, riempite dalla tua voce, che non vuoi lasciare le mie mani, che accarezzano il tuo corpo, che non vuoi lasciare i miei capelli, addolciti dal tuo tocco, che non vuoi lasciare le mie narici, inebriate dal tuo odore, che non vuoi lasciare le mie labbra, che conservano ancora il tuo sapore. Esci da me Beatrice, non continuare a farmi del male, esci da me come stai già facendo dalla mia vita, dimentica quel bacio, abbiamo sbagliato, dimentica quel noi che siamo stati, dimentica me. Io non sono mai entrato dentro di te, mi hai sempre sbattuto la porta in faccia. Quindi si, esci da me, da me che la porta te l'ho sempre lasciata spalancata, che la mano non l'ho mai tirata indietro, che il sorriso non te l'ho mai negato. Esci da me.
Lascia che sia lei a fare un passo di verso di te. È che forse tu dovevi ancora imparare a camminare.

<< Dico che è davvero un'ottima idea. È da molto che non ci scontriamo io e te >>

M.L. Finalmente tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora