41|| PAZZA IDEA

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Se immagino che tu sei qui con me
sto male, lo sai!
Voglio illudermi di riaverti ancora
com'era un anno fa.
Io stasera insieme ad un altro
e tu sarai forse a ridere di me
della mia gelosia che non passa più,
ormai non passa più.
Pazza idea di far l'amore con lui
pensando di stare ancora insieme a te!
Folle, folle, folle idea di averti qui
mentre chiudo gli occhi e sono tua.
Pazza idea, io che sorrido a lui
sognando di stare a piangere con te.
Folle, folle, folle idea sentirti mio
se io chiudo gli occhi vedo te.
Tu guidavi mentre io ubriaca di gelosia
continuavo a chiedere.
E poi mi hai detto: "Senti camminiamo",
Siamo scesi in fretta ma restati li...
In silenzio soli, io ti ho stretto, stretto a me.
La tua giacca sul mio viso
mi hai detto: "Basta amore,
sono stanco, lo vuoi tu?"
Pazza idea di far l'amore con lui
pensando di stare ancora insieme a te!
Folle, folle, folle idea di averti qui
mentre chiudo gli occhi e sono tua.
Pazza idea, io che sorrido a lui
sognando di stare a piangere con te.
Folle, folle, folle idea sentirti mio
se io chiudo gli occhi vedo te.
Pazza idea stare qui con lui
ma poi vedere solo te.
Immaginare... vorrei...
Vorrei te!

<< C'è qualcosa tra te e Manuel? >> sentii domandarmi da Lorenzo mentre osservavo la porta che Manuel si era appena chiuso alle spalle, sperando per un attimo che tornasse indietro su i suoi passi.
Perché era venuto?
<< No, siamo amici, perché? >> domandai riportando la mia attenzione su Lorenzo << Nulla, semplice curiosità >> mi avvicinai al divano porgendogli un bicchiere di vino << Ti ha detto qualcosa? >> sapevo che mi stesse mentendo << Niente di che, ho soltanto notato come ti guarda e come il suo tono di voce cambi e i suoi occhi brillino quando parla di te. Ma sarà come dici tu, avrò avuto una sbagliata percezione >> mandò giù un sorso di vino, io avevo già scollegato la mente, viaggiavo verso gli attimi precedenti pensando costantemente a chi aveva scardinato l'apparente quiete che caratterizzava la serata.
Conoscevo bene quello sguardo di cui parlava Lorenzo, conoscevo la luce nei suoi occhi e il tono della sua voce, ne avevo semplicemente e volutamente cancellato la presenza sapendo che se solo avessi per un attimo ricordato uno di questi particolari mi sarei ritrovata a sbattere contro lo stesso muro che aveva segnato molte delle mie ferite interne, allora era meglio dimenticare o meglio provarci, far finta di non conoscere ogni suo piccolo particolare, far finta di non sapere perfettamente ciò a cui faceva riferimento Lorenzo.
<< Siamo stati insieme ma non ha funzionato >> dissi la verità anche se non richiesta, la tirai fuori come un grosso peso che non riuscivo più a sollevare, Lorenzo abbassò lo sguardo pensando probabilmente a cosa dovesse dire in quella circostanza. << Posso farti una domanda? >> posò il bicchiere sul tavolino facendomi cenno di sedermi accanto a lui, feci come mi disse << Dimmi >> diedi il mio consenso << Perché mi hai invitato qui stasera? >> cambiò argomento, sorrisi, per un attimo avevo dimenticato << Volevo farti vedere una cosa, aspettami qui, vado a prenderla >> mi alzai dal divano e andai nuovamente in cucina a prendere la fotografia che mio padre mi aveva fatto vedere un giorno fa, feci ritorno in soggiorno e gliela porsi sedendomi di fianco a lui << O hai fatto finta di non riconoscermi o hai davvero una pessima memoria >> lo presi in giro mentre osservava la foto << Beh, non sarei l'unico >> riportò lo sguardo su di me << Mi ricordavo benissimo e ricordo anche questa foto, volevo semplicemente vedere quanto ci mettessi tu per ricordare >> all'improvviso scoppiò a ridere << Che c'è adesso? >> domandai confusa << Hai fatto la stessa espressione che facevi da piccola quando stavi per dire una bugia, non sei cambiata poi così tanto, forse è per questo che mi piacevi da morire >> riportò la sua attenzione sulla foto << Ti piacevo? Non me lo hai mai detto >> presi la foto dalle sue mani in modo che mi guardasse, lo vidi arrossire leggermente << Penso che fosse normale che mi piacessi, stavamo praticamente sempre insieme e tu eri così carina con me, avevo una gran bella cotta, avrei fatto qualsiasi cosa per te, ti andavo dietro come un cagnolino >> confessò sorridendo << Anche tu mi piacevi e anche parecchio, eri uno dei pochi bambini con cui andavo d'accordo e non eri neanche così male >> posai la foto sul tavolino << Così male? Ero un figo, puoi dirlo >> si passò con sicurezza una mano tra i capelli, per un attimo rividi Manuel, prontamente cancellai quell'immagine dalla mia testa ricomponendomi meglio che potessi. << Tutto bene? >> si assicurò Lorenzo, annuii sorridendogli << Sai, non ho ancora capito perché tu mi abbia invitato qui >> si girò completamente verso di me poggiando la testa sulla testiera del divano << La foto non è un'accettabile giustificazione >> afferrò la mia mano che stava per riprendere la fotografia dal tavolino. Guardai la sua mano sulla mia e per un attimo percepii il tocco delicato di Manuel, mi sforzai di non ritirare la mano riportando lo sguardo su di lui, era più vicino di quanto pensassi. La sua mano lasciò la mia e si spostò sulla mia guancia, chiusi gli occhi cercando di non ritrovare Manuel in ognuno di questi piccoli gesti. Sentii il suo respiro farsi sempre più vicino, mi imposi di non aprire gli occhi, di non sottrarmi a quel nuovo contatto. Prese coraggio e appoggiò delicatamente le sue labbra sulle mie, mi ritrassi in uno scatto aprendo di colpo gli occhi. Sentivo che lo stavo tradendo, sentivo che non era giusto eppure mi riavvicinai a Lorenzo e lo baciai.

M.L. Finalmente tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora