34. Sii coraggiosa

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...Così siamo uscite per scendere in cucina...

Una volta in mensa, tu e Sasha avete cercato di sgattaiolare silenziosamente in cucina e ti sei concentrata molto sul non emettere alcun suono.

Quando l'hai raggiunta, hai guardato di nuovo verso la direzione in cui prima c'era Sasha, ma di lei non c'era traccia.

'Grande', hai pensato, così sei andata in un cassetto a prendere una forchetta o qualcos'altro, quando hai sentito un rumore dietro di te.

"Sei davvero riuscita a perderti nel quar-", parlavi girandoti, ma lì non si trovava Sasha. Invece, c'era un caporale-Levi-con-tazza-da-tè.

Hai quasi lasciato cadere la forchetta.

"Oi mocciosa, stai iniziando a comportarti in modo strano come Sasha?", disse con un'espressione monotona mentre si avvicinava più vicino. La tua bocca era spalancata e il tuo cuore ha iniziato a battere forte.

Levi con un sopracciglio alzato: "Cosa ci fai qui?"

Ti sei spaventata: "..."

"Non dici nulla? Niente?" Si avvicinò sempre di più e tu cominciasti a fare lenti passi all'indietro, finché non sentisti il ​​bancone fermarti, il che non impedì a Levi di avvicinarsi.

Le sue pupille si spostarono da un lato all'altro della cucina e di nuovo su di te, i suoi occhi grigi che si incrociavano intensamente con i tuoi. "Parla."

Eri muta senza saperne il perché.

Il suo sguardo si posò su di te. "Non sei sola." Pausa. "Yeager è con te?"

Cosa? Perché me lo chiede?

Tu, con voce tremante: "N-No"

Visto che non volevi che Sasha venisse punita, hai solo cercato di ovattare queste informazioni, sperando che lei vi vedesse entrambi e scomparisse rapidamente. Non c'era bisogno di ulteriori punizioni.

Levi non impressionato: "Sei incredibilmente silenziosa."

Hai deglutito e sorriso. "No, sono solo, haha. Scusa se sono entrata senza chiedere.", ti grattasti il collo goffamente. "Avevo solo bisogno di un paio di posate..."

Levi scettico: "Per cosa?"

Tu nervosamente nei pensieri: Oh no, ci risiamo.

"...Uh, per... un.., uh-" Il tuo sguardo si abbassò, mentre ti venì in mente di dirgli che era per la festa tra due giorni.

"Abbiamo giocato a obbligo e verità e sono dovuta scendere e intrufolarmi in cucina per prendere qualcosa come prova di essere stata davvero qui. Inosservata.", hai sospirato. Non serviva mentire.

Levi ti guardò scettico. La sua espressione in seguito rimase immutata, mentre ti guardava disinteressato. "Hm." Era di nuovo silenzioso.

"Bene.", risuonò la sua voce profonda. Dopo ti prese la mano.

Cosa?! Sei arrossita e lo hai fissato, il calore che ti scorreva sulle guance. "L-Levi."

"Vieni con me.", ordinò senza mezzi termini e ti condusse fuori.

Lo hai seguito come meglio potevi, cercando di combattere il tuo corpo che voleva congelarsi sul posto.

"P-perché? Io-", prima che tu potessi finire, sei stata interrotta dalla caduta della forchetta di Sasha, perché era finalmente riuscita ad arrivare.

La tua bugia (Levi x Reader)Where stories live. Discover now