43. Rabbia

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..."Uccidilo.", disse con aria assente...

Il mio respiro vacillò.
Improvvisamente qualcuno mi afferrò da dietro, riuscendo a liberare il loro uomo.
Ho esitato.

I miei occhi tremarono.

La sua presa sulle mie braccia era stretta e forte.
Velocemente, ho cercato di liberarmi e ho dato una gomitata forte allo stomaco dell'uomo, facendolo grugnire di dolore.
L'altro, che mi teneva la mano destra, mi schiaffeggiò senza pietà, facendomi scagliare la testa di lato.
Una bruciatura calda comparve con un pizzicore pungente in seguito.

Il tipo con la barba si avvicinò a me e riprese il coltello, mentre il mio sguardo era ancora abbassato.
Mi mise il dito sotto il mio mento, sollevandomi il viso per guardarlo negli occhi.
"Non sei così dura dopo essere stata TU quella colpita, eh?"

All'improvviso, ho alzato il piede, mi sono lanciata e ho preso a calci il ragazzo alla mia destra, facendolo scivolare a terra.
I miei occhi pieni di odio scomparvero quando feci un giro su me stessa, mentre davo al tizio a sinistra, che mi aveva schiaffeggiato, un altro calcio sulla sua orribile faccia.

Sono inciampata all'indietro per l'impatto, ma sono stato subito trattenuta saldamente da altri due e spinta a terra.

Il primo imprecò esasperato.
Fece diminuire la distanza tra noi.
"Da dove vieni? Da dove hai preso il 3DMG, eh?"

Dal nulla, la sua mano si precipitò in avanti, afferrandomi la gola e premendo la mia testa nella terra.
Mi stava soffocando, mentre cercavo di combattere gli uomini che mi tenevano le mani indietro inutilmente.
Il ragazzo sorrise.
Fece un sorrisetto schifoso.

"Non sei troppo cattiva, quando sei zitta e ferma. Sii una brava ragazza...", borbottò, mentre il mio viso iniziava ad assumere un tono sempre più rosso.
Tuttavia, mantenni il contatto visivo, detestabilmente guardandolo male con tutto l'odio che traboccava dentro di me.
La sua presa si strinse, mentre chinava la testa, facendomi evitare il suo viso. "Sei di qualche Corpo lassù, vero? Ci avevano già avvertito che i vostri culi sporchi sarebbero venuti giù per prenderci. Heh.", sogghignò.
"Non mi sarei mai aspettato che fosse una ragazzina."

Poi la sua presa si allentò leggermente e io per un attimo presi un respiro profondo,
"Inoltre non sei neanche brutta..."
La testa del ragazzo si voltò e tutto ciò che udii fu una risata sporca.

Il mio cuore iniziò a battere forte, quando realizzai.
La desolazione si espanse attraverso il mio corpo, quando sentii di nuovo l'uomo avvicinarsi a me.

Il suo coltello freddo si posò vicino al mio occhio e mi tracciò lentamente la gola, fermandosi alla mia scollatura. Il mio petto si sollevava in modo incontrollabile, mentre il panico iniziava a consumarmi. Per favore no, per favore non...

I miei occhi si spalancarono e il mio respiro accelerò.
Il ragazzo rise, gli altri si unirono a lui.
"Vado io per primo.", ringhiò il barbuto.
"Tenetela stretta."

Mi allontanai da lui con i piedi, ma fui subito spinta indietro dai due che mi stringevano le braccia.
"No!"
Con spavento, osservai il suo sguardo avido.

"No, no, no, no!", piagniucolai.
"Per favore..."

"Zitta, cagna!", ha inveito.

La tua bugia (Levi x Reader)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant