79. La gara

399 21 14
                                    

word count: 1801

-

Il resto della giornata, insieme a gran parte della notte, l'avevi trascorsa nei corridoi a strofinare le piastrelle smaltate del pavimento, come se fossero la cosa più preziosa che tu potessi toccare. Tenendo conto del fatto che avevi iniziato la mattina presto, dopo essere stata svegliata dal famoso Levi Ackerman, era abbastanza impressionante quanto fossi arrivata lontana.
Avevi spazzato tre piani, pulito tutte le 76 enormi finestre, (che tra l'altro non sembravano grandi dall'esterno, ma lo erano eccome) passato 8 bagni, chi diavolo ha bisogno di così tanti bagni?
Avevi poi lucidato i davanzali di quelle dannate finestre e infine eri arrivata alla parte peggiore: sfregare.
Avevi quasi finito, ma i tuoi occhi non ce la facevano più, rendendo sempre più difficile la messa a fuoco.
I tuoi movimenti diventarono deboli e, ad un certo punto, il tuo viso incontrò il terreno freddo, lasciando riposare il tuo corpo esausto.

Circa quarantacinque minuti dopo, dalla tromba delle scale sopraelevata, si sentirono dei passi.
Levi si avvicinò lentamente a te, controllando come stavi. I suoi occhi si posarono su di te, mentre si inginocchiava. Poteva osservare il tuo respiro calmo e così, dopo essersi convinto del tuo sonno, finalmente ti guardò in faccia.

Con un cipiglio, pensò:

Ew, sta sbavando.

Ti sollevò da lì e ti condusse verso il maestoso dormitorio, dove ti appoggiò al letto con cura. Ti tirò sotto alle coperte con tocchi premurosi, spazzolando delicatamente i capelli lontani dal tuo viso.
Poi ti osservò per un po' e fece un lieve broncio alla vista, pensando a quanto sforzo avessi fatto per ripulire quel posto, anche se avevi protestato così ostinatamente.
È tranquilla solo quando è a letto, pensò.

E così, infine, Levi tolse la luce dalla lampada a olio sul comodino a lato della porta e se ne andò, sempre attento a non svegliarti.

-

La mattina dopo, ti sei precipitata in cucina, saltando qualche passo alla volta e sentendo il tuo stomaco ringhiare rumorosamente.
Con tua lieve sorpresa, Levi era già in cucina a preparare la colazione.
Indossava un grembiule da cucina sopra i suoi vestiti e stava in piedi accanto al fornello a gas, tenendo e muovendo abilmente una padella imburrata.

Ti sei seduta su un tavolo vicino, dondolando le gambe, mentre lo guardavi fare ciò che sembrava conoscere abbastanza bene.
Levi si guardò indietro e recuperò un piatto dalla credenza bianca sopra di lui, lo lavò e servì sopra le uova fritte che aveva preparato.
Quando le mise di fronte a te, sei rimasta sorpresa nel vedere una specie di Levi dall'aspetto speranzoso, apparentemente in attesa che tu dicessi qualcosa.

Hai riso leggermente:
"Vuoi che ti lodi per aver cucinato un uovo?"

"Due uova."

Hai sorriso, prima di continuare a stuzzicarlo.
"E dov'è sale e pepe?"

"Già dentro."

"Wow, ok. Ma sai che tutti hanno bisogno di una quantità diversa, perché ogni persona ha un gusto diverso."

"Chiudi la bocca e prova."

"Se chiudo la bocca non posso-"

Prese la forchetta e il coltello e iniziò ad aprire l'uovo, lasciando che il tuorlo scorresse proprio ai lati del piatto di marmo.

Ok, lo devo ammettere, sa decisamente come cucinare le uova.
Levi ne raccolse un pezzo e ti porse la forchetta, continuando a guardarti con aspettativa.

L'hai accettato e dopo averlo messo in bocca, le tue papille gustative hanno urlato come se non l'avessero fatto da molto tempo. Da quando tua madre non cucinava per te.
Cercavi di non renderlo troppo evidente, ma i tuoi occhi si sgranarono ed eri sicura che Levi lo avesse notato, perché si appoggiò allo schienale, incontrando il tavolo con le braccia incrociate.
"Come sono?"

La tua bugia (Levi x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora