40. Resta

399 18 14
                                    

word count: 1210

-

..."Sciocca testarda.", con ciò, si è girato e ha messo leggermente il broncio , perché ha visto che eri a corto di idee...

Ti sei chinata incuriosita per vedere cosa aveva tirato fuori dal cassetto.

Poi ti sei avvicinata.
"Vuoi pulire adesso?", chiesi ravvivata.

Ti ha guardata infastidito e sei scoppiata a ridere.
"Levi, è troppo buio, non vedi nemmeno cosa stai per pulire!"

Levi a malincuore:
"Guarda e basta".

Tu, con un sorrisetto fiducioso:
"Va bene. Ma tanto domani troverò dei punti sporchi.", lo sfidasti.

Ti guardò leggermente divertito.
"Sei seria?"

Hai sorriso.
"Scommettiamo."

Scosse la testa incredulo.
"Il vincitore ha diritto a un desiderio qualsiasi."

L'hai guardato sorpresa, perchè aveva acconsentito e poi aveva anche aggiunto qualcosa per rendere la scommessa più interessante.
"Affare fatto", hai riso.

Con cautela ti sei seduta sulla sua scrivania e lo hai guardato procedere. Levi ha iniziato con il soffitto.
Il soffitto.
Con un'espressione incredula, lo fissasti.

Fa niente.
Quel pazzo non vincerà comunque.
Non sarà in grado di pulire ogni centimetro di questa stanza, è impossibile.

Lo osservavi, mentre ti appoggiavi all'indietro e ti sorreggevi con le mani.

A quella vista, sentivi la gioia salire dentro di te.
Levi si avvicinò agli scaffali alti e si alzò su una sedia per farlo. Con un panno che gli copriva la bocca, prima spazzò via la polvere dalla parte superiore, continuando con i libri, che, uno per uno, asciugò con un panno separato.

Mi stai prendendo in giro, pensavi e ridacchiavi.
I suoi occhi grigio acciaio si spostarono su di te con uno sguardo offuscato. Era così contraddittorio, era ridicolo! Sembrava una cameriera!

"Cosa c'è, idiota?", ha chiesto senza espressione.

"..N-niente...", hai cercato di trattenerti.

Alzò un sopracciglio, rendendo tutto più complicato.
"L-Levi."

"Cosa?", ha chiesto monotono.

"Sembri una fata!", ti sei stretta lo stomaco, scoppiando a ridere.

Il suo sguardo scuro tremolava infastidito.
Come hai osato chiamarlo così?
Che coraggio hai avuto per paragonarlo a una 'fata'?
Tutti gli altri avevano un immenso rispetto nei suoi confronti, mentre tu ovviamente restavi completamente te stessa con lui.
"Tch.", tornò al suo lavoro, andando ai cassetti superiori.

"A-e come una m-cameriera!", ridacchiasti.

Si accigliò.
"Stai zitta."

Con una risatina divertita, ti sei portato una ciocca di capelli dietro l'orecchio, guardando Levi che continuava.
Non sapevi perché, ma stare con lui in una stanza come quella, vedendolo pulire con passione. C'era sempre questa sensazione di calore nella tua pancia, che sembrava estendersi attraverso tutto il tuo corpo con un piacevole solletico.
Hai sorriso dolcemente.

Levi notò il tuo silenzio e ti guardò, vedendo il tuo sorriso luminoso.
"Tch, pazza."
Ma ha continuato a pulire anche lui con uno strano sentimento profondo dentro di lui.

La tua bugia (Levi x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora