44. Abbastanza unghie

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...Sbirciai, per incontrare la sua faccia inespressiva che puntava in avanti...

POV-terza persona

All'interno, Levi ti portò in un angolo e si inginocchiò davanti a te.

Hai alzato i tuoi occhi stanchi.

Levi distanziato:
"Stai bene?"

Un piccolo cenno fu la tua risposta, che anche Erwin sembrò ricevere.
Il suo sguardo concentrato si è posato su di te.
"Hai scoperto qualcosa?"

I tuoi occhi si oscurarono momentaneamente.
Mentre il ricordo ti ha colpito tutto in una volta, hai indugiato per qualche altro momento.
Poi hai deciso di mantenere il silenzio.

Levi ti guardò brevemente, prima di alzarsi in piedi per affrontare ancora una volta Erwin.

Hai guardato Erwin.
Prima che tu potessi aprire la bocca, marciò verso un tavolino con una sedia, dove avevano legato l'uomo insanguinato.

Levi lo ha seguito lanciandoti un semplice sguardo, dopodichè ti sei alzata anche tu per raggiungerli.

Quando Levi si è posizionato con calma accanto al colpevole, ti sei appoggiata al muro scuro, mentre Erwin si è seduto con calma di fronte all'uomo sul tavolo.
Disse con leggerezza:
"Ti farò alcune domande e tu dovrai rispondere, capito?"

Il ragazzo alzò lo sguardo per incontrare gli occhi pieni di odio di Levi e si strinse immediatamente nelle spalle, emettendo di nuovo rumori strani.

Gli occhi di Levi si strinsero per la ripugnanza, mentre si avvicinava per sussurrargli all'orecchio.
"Farai meglio a parlare o potresti finire come i tuoi compagni."

L'uomo sussultò, quasi al limite mentre cercava di trattenere le lacrime.
"Nooo... per favore, per favore, lasciami andare...", blaterò silenziosamente.

"Allora dicci dov'è il tuo capo.", disse Erwin.

"Non lo so, stavamo solo divertendo e bevendo... era il turno di qualcun altro... ma poi è arrivata lei e abbiamo pensato...", i piccoli angoli della sua la bocca si sollevarono appena.

"Tu abominio.", ringhiò Levi, afferrando il suo cappotto e tirandolo su in aria.

"Levi", Erwin lo fermò.
Levi grugnì e spinse via l'uomo che piangeva.

Erwin si appoggiò al tavolo.
"Dov'è il vostro luogo di incontro?"

Il ragazzo spalancò gli occhi e prese un respiro profondo dopo l'altro.
Improvvisamente Levi spinse verso di sé la sedia dell'uomo con un piede, gli afferrò la camicia e gli tirò una ginocchiata spietatamente nello stomaco.

Si udì un forte gemito, seguito dalla comparsa di schizzi rossi sul tavolo.
Altre lacrime scorrevano lungo le sue guance sporche, mentre sputava il sangue dalla bocca.

"Parla.", fu l'unico ordine monotono di Levi.

"C-ci riuniamo sempre n-nel primo distretto sotto una casa in rovina..."

"Stanno tutte cadendo a pezzi, idiota, quale?", prolungava la voce persistente di Levi.

"Penso di saperlo.", lo hai interrotto improvvisamente, quando ti sei ricordata di dove avevi visto l'uomo bussare.
"Qual è il codice?", continuasti con la domanda.

La testa abbassata dell'uomo si voltò beffarda verso di te.
"Come fai a saperlo? Eri tu la ragione per cui siamo stati avvertiti?"

I tuoi occhi si spalancarono.
Lentamente ti avvicinasti, lasciando il posto consumato dall'ombra nell'angolo.
"Chi ti ha avvertito?"

La tua bugia (Levi x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora