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Sono passati tre giorni da quando sono arrivata a Tokyo. Il giorno dopo il mio arrivo l'ho passato completamente a dormire, è difficile abituarsi al fuso orario. Il terzo giorno invece ho finito di sistemare in camera mia tutto il necessario e le decorazioni che avevo comprato. La camera così mi piace molto di più! Ho aggiunto dei libri sulle mensole, assieme a delle piantine vere ma anche finte, ho appeso dei poster sulle pareti e ho messo dei cuscini sulle mensole della finestra. Sono molto fiera del lavoro che ho fatto, la mia camera mi piace molto! Ho anche aggiunto dei pupazzi sul letto, perché io sono il tipo da avere pupazzi sul letto.
Oggi invece, è il mio primo giorno di lavoro. Per fortuna il bar è vicino a casa, quindi non devo fare molta strada. Il mio turno comincia alle 7 e finisco alle 12:00, dunque mi sveglio alle 5:30 per cominciare con la mia routine mattutina. Dopodiché, vestita con jeans neri e camicia bianca, nonostante si muoia di caldo e sia estate, mi dirigo a lavoro. I miei datori sono molto gentili e parlano italiano, questo facilita molto le cose.
Dopo avermi spiegato come funziona, mi metto subito al lavoro. I primi giorni mi occuperò solamente di lavare le stoviglie, mano a mano che prenderò l'abitudine inizierò a servire i tavoli e a preparare le colazioni, infine anche i pranzi. So benissimo cucinare tutti i piatti che sono nel menù, pancake compresi (mi vengono molto buoni, tra l'altro!), però non vogliono mettermi subito ai fornelli per una certa formalità.
Al bar viene molta gente. In particolare ci sono molti studenti e insegnanti, in quanto la scuola è proprio qua di fronte. Sarà questa la scuola che frequenterò, quindi posso incontrare i miei futuri professori o compagni. Mi sono già informata, questa scuola permette di lavorare nei momenti extra-scolastici, quindi sono apposto, dato che molte scuole non lo permettono.
Dopo l'ora di punta non viene molta gente, quindi i miei colleghi mi insegnano piano piano sempre più trucchi e ricette. Sono tutti così gentili qua.
A mezzogiorno, finito il mio turno, torno a casa. Se tutti i giorni è così, allora è fantastico: non c'è molta gente, se non durante l'ora di punta, quindi non è particolarmente stancante.
Tornata a casa, Sachiko mi chiede come è andata al primo giorno di lavoro e le racconto di tutta la giornata. È piacevole chiacchierare con lei.
Dopodiché, mi avverte che deve andare al lavoro per via di un'altra emergenza e si scusa perché crede che starà a casa sempre meno. Pensava anzi di non lavorare più da casa ma direttamente dall'ufficio, dato che deve andarci tutti i giorni comunque.
Mi riscaldo il pranzo che mi aveva lasciato e mangio mentre guardo un po' di televisione. In qualche modo devo imparare il giapponese.
Il resto della giornata lo passo a leggere libri e a studiare cose nuove. Non mi piace bivaccare e perdere tempo. In realtà mi piace, e anche molto. Ma ho deciso che devo cambiare attitudine. Nuova città, nuova vita, nuova Alessia, nuove abitudini. Da questo momento in poi non sarò più una procrastinatrice, ma farò del mio meglio per essere sempre impegnata in qualcosa.
Faccio sport, studio giapponese, studio un po' di arte, ho comprato in libreria dei libri per approfondire certi argomenti come filosofia, matematica, scienze, letteratura e altra filosofia. Mi piace filosofia. E mi piacciono anche i manga, quindi leggo anche qualcuno di quelli che ho.
La giornata è però noiosa e non passa più. Vorrei spolverare o lavare in casa, oppure preparare la cena, ma c'è la domestica e pensa a tutto lei... dato che è ancora presto, vado a fare un giro dell'isolato. C'è molta gente, ma è abbastanza semplice orientarsi. Vedo il mio bar, vedo la mia futura scuola, vedo che li vicino ci sono molti negozi, panetterie, macellerie e cose indispensabili diciamo.
Mi sono portata un libro dietro, come al solito, di modo che se per caso ci fosse spazio in un parco, mi fermo a leggere.
Dopo aver camminato in lungo e in largo, trovo un piccolo parco per bambini, ma è occupato. Ci sono due ragazzi. Cioè non vorrei dire che tutto il parco è occupato perché ci sono loro, ma ci sono solo loro, per di più stanno seduti sulle uniche due altalene che ci sono. Parcheggiata fuori dal parco c'è anche una motocicletta, deve essere la loro. È molto bella.
Comunque sia, ho troppa paura a rimanere da sola in un parco con due ragazzi, cercherò in un altro posto. Sembravano due tipi apposto, forse anche un po' scemi. Uno di loro portava degli occhiali da vista e i capelli lunghi neri raccolti in un codino ordinato, l'altro lo prendeva in giro. E se fosse bullismo? Non è che magari quello con gli occhiali è bullo sto dal biondino (l'altro)? Il biondino ha anche un orecchino. Scommetto che la moto è sua, magari sta bullizzando il povero ragazzo dai capelli neri legati. Che cosa dovrei fare? Intervengo? E se poi bullizzano anche me? Magari quello mi prende a botte... tra piercing e moto... non deve essere una brava persona quel biondino...
Che faccio? Che faccio? Eppure non sembra essere troppo tragico... Non lo sta picchiando o niente di che, inoltre stanno ridendo insieme... magari sono solo due amici... uno sarà lo sfigatello di turno assieme all'amico teppistello. Tipico. Va bene, lascio perdere e me ne vado.
Mentre faccio per andarmene, uno dei due parla.
"Ehi tu, che stai lì ferma da mezz'ora..."

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