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Come ogni cosa, anche questo pomeriggio finisce. Dopo aver fatto un ottimo pranzo con i miei amici, è arrivato il momento di doverli salutare, ma questa volta per sempre. Chissà se mai li rivedrò. Chissà se tra vent'anni si ricorderanno di me. Probabilmente no, ma io mi ricorderò di loro. Non voglio dimenticare tutto quello che ho vissuto.
Io e le ragazze ci abbracciamo piangendo. Mi mancheranno molto: ho stretto un ottimo rapporto con loro. Non voglio abbandonarle.
Arriva poi il turno dei ragazzi, che si raggruppano attorno a me ad abbracciarmi, con meno sentimento. Abbracciandoli così tutti insieme è come se mi sentissi a casa: quel calore ospitale tipico di una famiglia che ti ama. Non sono pronta a lasciarli andare.
Mi danno un regalo alla fine, ma mi hanno chiesto di non aprirlo subito per non rendere la scena troppo sentimentale, così dovrò aprirlo appena arrivo in Austria.
Dopo tutti i saluti e i pianti, alla fine se ne vanno, uno ad uno, mentre li osservo andarsene via per sempre dalla mia vista. Ascolto attentamente il rumore delle loro motociclette che si allontana sempre di più, un suono al quale ormai mi sono abituata.
Baji in tutto questo tempo era rimasto a casa con me, abbiamo deciso di trascorrere queste ultime ore insieme.
Quando ha notato il mio stato d'animo, si è avvicinato a me e ha posato il suo braccio sulle mie spalle, dandomi un mezzo abbraccio e non dicendo nulla.
Il mio volto scoppia di nuovo in lacrime e mi nascondo nel suo petto. Con le sue braccia mi cinge dolcemente, accarezzandomi ogni tanto.
Quando questa crisi mi è passata, abbiamo deciso di fare le "nostre cose" durante il corso della giornata. Per prima cosa, abbiamo guardato un film poliziesco, divertendoci come sempre cercando di capire chi fosse il colpevole. Poi, abbiamo preparato i pancake e infine abbiamo deciso di fare quella specie di picnic sul parco con vista panoramica di Tokyo.

Quando si è fatto buio, siamo andati al konbini sotto casa sua, abbiamo preso le peggiori schifezze e con la sua moto, ci siamo diretti verso il punto panoramico.
Come al solito era totalmente vuoto e non c'era nessuno tranne noi dato che era ormai sera.
Abbiamo mangiato a sazietà, cercando di non pensare all'imminente separazione, ma in un modo o in un altro era inevitabile.
"Se tu avessi a disposizione una settimana di vita, cosa faresti?" gli chiedo all'improvviso.
"Cercherei di passare tutto il tempo con te e i miei amici." risponde subito, quasi senza pensare. "Perché me lo chiedi?"
"Ero solo curiosa..."
"Tu cosa faresti?"
"Mangerei schifezze qua con te tutti i giorni e trascorrerei con te il resto del tempo" gli dico, sincera.
Non mi piacciono le troppe sdolcinatezze, ma questa mi è uscita, a caso. E non riesco a controllarmi. Però non sembrava imbarazzante detta a voce, anzi! Ma ripensandoci un po' lo è. È anche un po' troppo sdolcinata. Non tipico di me, assolutamente.
Restiamo così abbracciati l'uno accanto all'altro mentre osserviamo Tokyo illuminata.

È sera tardi e dobbiamo rincasare. Decidiamo di dormire insieme, ma non possiamo andare a casa sua perché sua madre dorme a quest'ora e il mattino dopo deve svegliarsi presto, rischieremmo di svegliarla. Andiamo allora a casa mia, dato che è grande e non rischiamo di svegliare Sachiko.
Entrando in casa, noto che è l'ultima volta che vedrò queste mura di notte. Sto diventando malinconica. Faccio sistemare Baji poi, stanchi morti, andiamo a dormire nel mio letto. Come capita spesso, se prima avevamo sonno, appena abbiamo toccato il letto siamo invece sveglissimi e non riusciamo ad addormentarci. Guardiamo così un po' di televisione ma non c'era niente di troppo interessante. Stavamo guardando un documentario sui rinoceronti e perché sono in via di estinzione. Mi dispiace per i rinoceronti, veramente, però né io né Baji, benché ci provassimo, guardavamo ma non seguivamo veramente.

"Quindi è domani..." dice all'improvviso.
"Sì, è domani..." rispondo a malincuore.
Lui si avvicina a me, appoggia la sua mano sopra la mia delicatamente e mi bacia con dolcezza. Dopo questo bacio leggero, ci guardiamo negli occhi per qualche secondo. È così bello. Non potrò mai smettere di dire quanto mi piace. Riprendiamo a baciarci, ma questa volta non in maniera così casta. Per essere più comodo, lui si sposta e si mette quasi totalmente sopra di me e come istinto io, che ero soltanto seduta sul letto, scivolo sotto di lui. Ci uniamo per l'ultima volta nella nostra vita. Lui è sempre così gentile e delicato con me. Non riesco a capire questa sua dualità: a volte è un mascalzone arrogante, altre volte è tutto il contrario. Io dovrei dimenticarlo, ma come faccio?

Ci facciamo una doccia e torniamo a dormire, questa volta sul serio. Ci addormentiamo abbracciati perché non voglio lasciarlo andare. Lui è così accogliente nel suo caldo abbraccio. Mi sento a casa.

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