42

373 29 2
                                    

Il mio compleanno è alle porte. Per l'esattezza è domani: sabato.
Non voglio avere dei festeggiamenti né regali, quindi non ho mai detto nulla a nessuno del mio compleanno, anche se compio diciotto anni. L'unica che lo sa è Sachiko, per fortuna.
Non fraintendetemi: mi piacciono i compleanni, solo che quest'anno non ho voglia di festeggiarlo. Sarà un giorno come un altro.
Vado a scuola e tutto va come deve andare: è solo un giorno come un altro.
Dopo scuola, vado tranquillamente come faccio ogni tanto, da Mitsuya che aiuto sempre per cucire le divise dei nuovi membri. Grazie a lui ho imparato molte cose e adesso riesco anche a cucire da sola una giacca! Sono molto orgogliosa dei miei risultati. Parlando del più o del meno, mi chiede se l'indomani sono libera. Avrebbe bisogno di altro aiuto.
Gli rispondo di sì, alla fine sono libera veramente: non ho alcun impegno.
Quando abbiamo finito, mi saluta e si assicura che domani ci vediamo.
Sono molto stanca, quindi appena torno a casa faccio i compiti per il giorno dopo e mi metto a leggere un libro. Mi addormento leggendo, quindi vado a letto anche senza cena.
Il mattino seguente, mi sveglio sentendo il mio stomaco che reclamava qualcosa da mangiare. È fastidiosa questa sensazione, è un dolore lancinante che ti viene allo stomaco, che sembra quasi come se si richiudesse in se stesso. I miei dolori passano quando noto che sta piovendo. Io amo la pioggia e l'idea di passare il mio compleanno con essa non mi dispiace affatto. Il cielo è totalmente grigio e anche se sono le 7 di mattina e dovrebbero già esserci i primi raggi di sole, sembra che sia ancora tutto oscurato dello stesso colore della notte.
Faccio un po' di stretching, mi lavo, mi vesto e poi scendo in cucina per mangiare qualcosa
Quando entro dalla porta, sento un rumore assordante.
"TANTI AUGURIIIIIII" urlano Sachiko e Yutsuko con dei festoni in mano. Davanti a loro c'è un'enorme torta tutta ricoperta di panna e con scritto "Tanti Auguri Alessia 18". Non mi aspettavo che mi facessero una tale sorpresa: oltre alla torta, tutta la cucina è piena di festoni e cartelloni di buon compleanno.
Sachiko mi fa mettere dietro la torta cosicché possa scattare una foto con la sua polaroid per ricordare il momento. Finito il momento foto, ci abbuffiamo nella torta. Io in particolare perché stavo morendo di fame.
Era buonissima, era al cioccolato e ne ho mangiata a palate. Il gusto era unico. Chissà chi è il pasticcere, la prossima volta ordino una torta di nuovo da lui o lei.
Per tutta la mattinata, leggo un libro seduta sul davanzale della finestra, soffermandomi a volte ad ascoltare il rumore della pioggia.
Quando finisce di piovere, mi dirigo subito in giardino perché amo sentire l'odore che lascia la pioggia sopratutto quando c'è tanto verde intorno. Mi fa impazzire e rilassare.
Appena apro la porta di casa, noto che sull'uscio c'è qualcosa. È qualcosa di rettangolare e rosa, sopra c'è un biglietto.
"Vieni in questo posto qui sotto indicato alle ore precise 15:27. Non sgarrare di un minuto. Avrò un cappello a visiera rosso e una felpa blu. Ti aspetto, non tardare. Il nome del locale è Blue Bottle Coffee.
3-13-14 Minamiaoyama Masuda Bldg. 2F, Minato 107-0062.
Assicurati di portare con te quello che è allegato a questo biglietto.
Ah buon compleanno."
Che diamine... CHI diamine è? Come fa a sapere del mio compleanno? Cosa vuole da me? È uno stalker? Che cosa c'è nel pacchetto? Sarà affidabile se lo apro? Se dentro ci fosse che so qualche organo umano? Magari mi vogliono sfruttare per lo scambio di organi umani. Però se fosse un organo non mi direbbe di portarlo in un posto pubblico. Non so che fare. Chiedo aiuto a Sachiko.
"Stai tranquillaaaaa!! Sono sicura che sia un regalo di compleanno! Prova ad aprire il pacchetto!" dice tutta sorridente.
Decido di aprire il pacchetto molto cautamente. Potrebbe essere una bimba a orologeria: di solito hanno questa forma. Ho paura di guardare. Ho paura. Ho paura.
È un libro.
Jane Eyre.
Perché qualcuno mi ha regalato Jane Eyre? Che cosa vogliono da me? Dentro ci saranno delle indicazioni per un gioco della morte? Di quelli che acchiappano persone a caso per fare il lavaggio del cervello? Non so se devo leggere il contenuto, potrebbe essere modificato.
"Ci andrai?" mi chiede Sachiko.
"Ho paura. Una persona sconosciuta mi manda un biglietto del genere... non credo che ci andrò. Inoltre ho anche un impegno con Mitsuya oggi..."
"Secondo me dovresti andare invece"
"Perché mai?"
"È un'avventura. Cose del genere non capitano tutti i giorni. Poi, il posto indicato è un posto affollato, non credo che se proprio abbia intenzione di ucciderti lo faccia lì, non credi?"
"Hai ragione..."
"Se ti fa stare più tranquilla posso venire a prenderti io"
"Sei molto gentile, ma non posso proprio: ho un appuntamento con Mitsuya oggi pomeriggio..."
Nel l'esatto momento in cui pronuncio il suo nome, mi arriva una notifica del cellulare. È appunto Mitsuya.
"Scusami, ho avuto un imprevisto. Mia sorella non si sente molto bene, rimandiamo a un'altro giorno?"
Apposto.
"Beh allora direi che puoi andare, no?" dice Sachiko.
"Dove?"
"All'appuntamento misterioso"
"Sei sicura che sia una buona idea?"
"Ma certo! Non ti preoccupare! Ti aspetto fuori, va bene? Si vive una volta sola!"
"Mh... Va bene... Mi hai convinta."
In realtà non sono convinta per niente. Il pensiero mi turba ogni momento della giornata ma ho accettato di andare solo per vedere Sachiko contenta e farla smettere di parlare.
Aspetto con ansia il momento adatto per iniziare ad incamminarmi. Il luogo per fortuna non è poi così lontano, con un quarto d'ora di camminata a piedi ci arrivo molto facilmente.
Sono le 15:25. Aspetto ancora due minuti perché era stato precisato di entrare alle 15:27. Che orario strano. Chi l'ha scelto o è estremamente stupido o estremamente intelligente.
Allo scoccare delle 15:27, entro nel bar e cerco un tizio o una tizia con un cappello rosso e la felpa blu. Mi guardo intorno ma non vedo nessuno, allora chiedo al personale se per caso si è presentato un individuo vestito in quella maniera. Quando mi indica la direzione, vado dritta e diretta ma comunque titubante. Sachiko dovrebbe arrivare tra poco se dovesse succedere qualcosa e in ogni caso ho della lacca da spruzzare negli occhi in caso mi aggredisse.
Lo/ la vedo. È seduto/a a un tavolino attaccato alla finestra, mentre guarda le gocce di pioggia che gareggiano tra loro sui vetri. Sta piovendo di nuovo.
Non riesco a capire chi possa essere, ha solo una felpa blu, un berretto rosso con occhiali da sole e una mascherina nera. Sembra un maniaco fa quasi paura. Dai lineamenti mi sembra un uomo.
Mi avvicino lentamente, un po' spaventata.
"Scusa... sei tu per caso...?" gli dico, ma mi interrompo perché si volta immediatamente verso di me e mi fissa con quegli occhiali da sole. È inquietante. Se sta così, è un brutto scherzo, me ne vado. Mentre mi giravo per andarmene si alza e mi afferra il polso, poi toglie velocemente il cappello, gli occhiali da sole e la mascherina, mostrandomi finalmente il suo volto.
"Per favore, rimani."
Mi dice con la sua solita voce profonda che tanto mi piace.
"Mi hai fatto prendere un colpo, scemo." gli dico arrabbiata. Mi ha fatto veramente spaventare. "Pensavo fossi un maniaco"
"Addirittura?" dice sorridendo, con scherno.
Mi siedo nel posto vuoto del tavolo, proprio di fronte a lui.
"Come mai mi hai fatta venire qua, Baji?" gli chiedo incuriosita, ancora arrabbiata.
"Hai portato quello che ti ho detto di prendere?" mi chiede, non rispondendo nemmeno lontanamente alla mia domanda. Ci rinuncio.
"Si, Jane Eyre" rispondo, confusa. Non ci sto capendo molto.
"Benissimo" mi dice. "Ordina quello che vuoi, te lo offro io."
"Ma come mai mi hai portata qua?"
"Avevi sempre detto che gli appuntamenti in una caffetteria, passati a leggere libri ti piacciono molto, ne desideravi uno così tanto, da così tanto tempo. Quale momento migliore se non il tuo compleanno, ho pensato"
"Come fai a sapere che è il mio compleanno?" gli chiedo confusa. Sono confusa. Sta succedendo tutto così in fretta.
"Era scritto sul calendario appeso in cucina"
"Ah" non ci avevo pensato.
"Per non parlare del fatto che sono ancora arrabbiato con te per non avermelo detto, ma oggi è giorno di tregua. Domani sarò di nuovo arrabbiato."
Giusto. Ha ragione ad essere arrabbiato. Avrei dovuto dirlo almeno a lui.
"Mi dispiace...." gli dico desolata.
"Su su! Non ci pensare adesso! Sarà un problema della te di domani!" dice sorridendo. "Adesso, questo è il mio regalo per te." afferma indicando il libro Jane Eyre "ma ti dò anche la possibilità di prendere tutto quello che vuoi del menù, perché oggi sarà tutto a mie spese." dice con orgoglio.
Prendiamo entrambi un cappuccino particolare e un cupcake al cioccolato. È tutto buonissimo e anche l'atmosfera è perfetta, proprio come l'avevo immaginata nella mia testa: io, di fronte al mio fidanzato, a bere cappuccino e mangiare cupcake leggendo un libro in un locale moderno, seduti a un tavolo vicino alla finestra dalla quale si può vedere lo spettacolo rilassante della pioggia. Baji si è portato dietro uno dei suoi libri illustrativi sugli animali, giusto per non sfigurare. Si è portato anche la copertina del libro "Guerra e Pace" che ha messo sopra il libro che in realtà sta leggendo. Vuole sembrare intellettuale.
"Ho provato a leggere quel libro, Jane Eyre." dice a un tratto, rompendo il silenzio.
"E cosa ne hai dedotto?" gli chiedo curiosa.
"Ha parole troppo difficili."
Scoppio a ridere. "Che cosa mi dici invece del tuo Guerra e Pace tarocco?"
"Sempre meglio di quello originale"
Dopo aver trascorso quasi un'ora nella caffetteria a leggere, usciamo e mi accompagna nella libreria più vicina. È enorme e io mi perdo tra i libri. Passerei giornate intere a girovagare per le librerie, anche solo per il gusto di vedere i libri, senza comprare nulla. Alla fine esco però dalla libreria dopo aver comprato "Il libro dei Baltimore", di cui ne ho sentito parlare davvero bene. Baji invece ha comprato "Trilogia del'amicizia", un volume composto dalle tre opere più importanti e conosciute di Luis Sepulveda. A Baji devono proprio piacere tanto gli animali.
Mentre stavamo passeggiando notiamo un volantino: dice che giusto a pochi passi da dove siamo, c'è un mercatino vintage con assieme uno Street Food. Ne approfittiamo e decidiamo di andare.
Allo Street Food abbiamo mangiato di tutto: non solo prodotti tipici giapponesi, ma anche thailandesi, indiani, spagnoli, cinesi... di tutte le etnie insomma. C'era anche una bancarella che cucinava della pizza, ma sembrava cartone e a me non è piaciuta per niente. Baji invece ci andava pazzo e ha mangiato anche la mia fetta. È stato divertente girare tra le bancarelle e mangiare un po' quello che capitava. Lui preferisce la cucina thailandese, io quella indiana. Dopo esserci riempiti lo stomaco, decidiamo di fare un giro nel mercatino vintage. C'era una marea di oggetti che usavo da piccola con cui giocavo, di cui ho rimosso il ricordo, ma è tutto riaffiorato nel momento in cui li ho visti: ho passato ore a giocare con dei giocattolini stupidi, che però ti tenevano attaccata. Abbiamo poi visto una bancarella per travestimenti: abbiamo provato gli occhiali più strambi del mondo e abbiamo indossato parrucche stravaganti. In quella bancarella c'erano anche travestimenti di tutti i tipi, quindi con un po' di trucco e le parrucche ci siamo vestiti da Sid e Nancy, con tanto di lucchetto. Ci siamo divertiti un mondo e abbiamo scattato anche alcune foto. Alla fine le collane con il lucchetto e la chiave le ho comprate e quella con il lucchetto l'ho regalata a Baji. Io terrò la chiave, cosicché solo io possa togliergli la collana. Lui è d'accordo, anzi è stata sua l'idea ma, dato che ha comprato lui tutto il cibo dello street food, ha finito subito i soldi. Mi dispiace il fatto che abbia praticamente pagato tutto lui, ma anche se insistevo nel pagare la mia parte, lui controbatteva sempre. Oggi è la mia giornata non devo pensare a queste cose, diceva.
Si è fatto tardi e decidiamo di prendere qualcosa da mangiare allo street food, per poi dirigerci nel nostro solito posto: quel punto panoramico dove si vede tutta Tokyo.

Just a simple love story Where stories live. Discover now