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La scuola inizia alle 9 ed è una cosa stupenda. Cioè in Italia, alle 7:50 le lezioni cominciavano. Qua invece l'orario di entrata è alle 9 di mattina, praticamente stupendo. Okay che bisogna frequentare fino alle tre del pomeriggio, ma almeno sono più riposata e riesco a concentrarmi meglio. Alle 7:50 sono ancora addormentata, come possono pretendere che io segua le lezioni in maniera regolare?
Anche se la scuola comincia alle 9, decido di alzarmi presto comunque per eseguire la mia routine mattutina e per essere sicura di essere pronta al massimo. Sono molto nervosa: avevo impostato la sveglia verso le 6:15 ma alle 5 ero già sveglia, così sono andata a correre per non pensarci e distrarmi un attimo. Ho ascoltato un po' di musica, stamattina c'erano i Nirvana che mi suonavano in testa e la canzone "Smells like teen spirit" sembrava adattarsi perfettamente al mio mood: ogni volta che la ascolto mi fa battere forte i cuore e mi fa venire sempre voglia di ballare, un po' come gli Arctic Monkeys. Loro sono la mia band preferita e non c'è una singola canzone che non mi piaccia. Non li ascolto spesso perché ho paura che ascoltandoli troppo poi si rovini tutta la magia che contengono le canzoni. Ogni volta che mi sento persa li ascolto, mi aiutano a tornare in vita: sono tipo una medicina. E poi mi rendono estremamente felice. Sembra quasi che dopo averli ascoltati io sia pronta ad affrontare tutto, quindi cambio playlist e passo direttamente agli Arctic Monkeys.
Dopo aver corso, mi sento molto meglio. Torno a casa, faccio una doccia, la mia solita routine e mi preparo per andare a scuola. Non so ancora che materie ho, quindi mi porto solo uno zaino con le penne e dei quaderni.
È arrivato. Il momento in cui indosserò la divisa scolastica è finalmente arrivato. Mentre la indosso cerco di essere il più cauta possibile: ho una paura matta di rovinarla.
È molto più carina di quello che pensavo: mi piace molto e, dato che sono un po' in carne, i collant neri mi fanno sembrare ancora più magra e questo mi fa piacere. Sono molto fiduciosa e sicura di me. Sachiko mi accompagna in macchina fino lì dato che poi va dritta a lavoro e voleva accompagnarmi a scuola il primo giorno. Quando scendo dalla macchina, Hideaki esce dal bar e mi viene a salutare. Mi fa un discorso di incoraggiamento e mi accompagna fino al cancello, dove mi saluta e torna al lavoro. Adesso al bar farò il turno di sera, quindi vedrò Hideaki molto poco. Magari posso fare un salto al bar qualche volta al mattino per venirlo a salutare.
Mi schiarisco la voce, faccio un respiro profondo ed entro. Spalle in fuori e sicurezza.
Già mi sento tutti gli sguardi addosso e la fiducia che avevo in me stessa poco fa piano piano se ne va via. Le mie gambe diventano molli e mi fa un effetto strano. Sembrano tipo tremare e sento quel formicolio come quando si addormentano. Per una strana ragione ho anche gli addominali contratti e il volto rosso pomodoro. Sento come le braccia perdessero sensibilità e dunque metto il telefono nello zaino per evitare che cada per terra. Quando sono in ansia mi succede sempre così, mi sento sempre in questa maniera ed è orribile. Inizio anche a preoccuparmi di camminare bene dato che non ho molta sensibilità nelle gambe e ho paura di cedere da un momento all'altro. Questi pensieri mi fanno salire ancora più l'ansia, vado in pappa. Il mio cervello non reagisce. Vado avanti senza meta, senza rendermi conto di dove sto andando, mi faccio trascinare dalla corrente. Ho paura di fare brutte figure. Così mi viene in mente cosa devo fare per non fare brutte figure.
Faccio un respiro profondo. Ne faccio un altro. Ne faccio un terzo perché mi serve e infine vado nella segreteria.
Appena chiedo informazioni la mia voce trema un po' e balbetto anche. Le signore sono così fredde... non mi fanno sentire a mio agio.
Io sono nella classe 3-A. In teoria, le persone della mia età vanno già all'università o lavorano, ma succede sempre così quando fai gli scambi: a meno che tu non sia madrelingua, ti mettono nella classe precedente al tuo anno cosicché tu possa recuperare. Nel senso: anche se ho 17 quasi 18 anni, non sarò in classe con quelli del mio anno, ma con quelli di 16/17 anni, quindi un anno in meno.
Mi hanno fatto firmare e compilare qualche scartoffia, poi mi hanno chiesto di unirmi a qualche club perché è obbligatorio. Ho scelto il club di cucito: ho sempre voluto imparare. Loro si incontrano ogni martedì e giovedì dalle 15:00 alle 16:00. Sembra buono.
La mia classe si trova al terzo piano, quindi faccio le scale assieme agli altri studenti che mi osservano incuriosita, ma io cerco di non farci caso, altrimenti mi sentirei come prima, quindi meglio evitare.
Prima di entrare in classe, un insegnante mi prende e mi dice di entrare solo dopo il suono della campanella di inizio lezioni. Quindi è questo quello che accade tipo nei film quando fanno le presentazioni davanti a tutta la classe eccetera. Aiuto non credevo si facesse anche nella realtà che figata. Come avevo promesso al professore, entro subito dopo la campanella e mi vedo gli sguardi di tutti addosso. Rieccoci con la sensazione di prima. Mi viene una nausea assurda. Il professore mi chiede di presentarmi.
"Il mio nome è Alessia De Angelis. Ho quasi 18 anni e vengo dall'Italia. Per quest'anno sarò una vostra compagna di classe, piacere di conoscervi" dico tutto d'un fiato con la voce tremolante. Quando ho finito di parlare faccio un inchino e sono tipo tesissima in attesa che qualcuno dica qualcosa. Il professore mi indica un banco in penultima fila in cui posso sedermi e così faccio. Davanti, dietro e alla mia destra ho tre ragazze, mentre alla mia sinistra c'è un ragazzo. Non ho avuto l'audacia di guardare nessuno in faccia, ho troppa ansia. Mi sistemo la cartella, mi siedo e prendo un quaderno. Mi sento osservata.
La lezione comincia. È storia e stanno iniziando a studiare la prima guerra mondiale. Anche se alle superiori in Italia non l'avevo ancora studiata, me la ricordavo in maniera particolare in quanto era l'argomento che avevo portato all'esame di terza media. Alle medie ero una degli studenti migliori, quindi i professori per ricompensarmi mi hanno chiesto argomenti a scelta durante l'esame di terza media. È stato fantastico e sono passata con 9.
Io stavo cercando di ascoltare e prendere appunti, ma parlano velocissimo quindi è difficile stargli dietro. Ad un certo punto il professore mi chiama e mi chiede se per caso conosco i fattori scatenanti della prima guerra mondiale. Così ho elencato tutte le problematiche europee prima, poi ho parlato della "goccia che ha fatto traboccare il vaso" (credo che sappiate tutti di cosa sto parlando). Sono stata molto imprecisa perché erano argomenti che non toccavo da quattro anni, ma il professore si è comunque complimentato.
Credo che me lo abbia chiesto solo perché sono europea.
È stato l'unico intervento che ho fatto durante il corso della giornata. Nelle altre ore, ho fatto un continuo di presentazioni su presentazioni che quasi le so a memoria.
Nessuno mi ha parlato, ma tra loro chiacchieravano spesso e si mandavano dei bigliettini. Chissà cosa pensano di me.

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