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È mattina e mi dirigo a scuola. È stato un sollievo che io abbia almeno qualcosa in programma per stasera. Onestamente, sono eccitata (non pensate male vi prego) perché ho sempre voluto girare di notte fonda e stare sveglia a fare cavolate per tutta la notte, quindi questa è la mia prima volta e sono molto emozionata. Non appena entro in classe, qualcuno mi afferra per il braccio e mi trascina fuori. Quando si ferma, mi accorgo che è Baji. Ha una presa molto potente, mi ha fatto male al polso.
Lui si assicura che non ci sia nessuno nelle vicinanze e si avvicina a me. Si sta avvicinando un po' troppo, sento un po' di tensione.
"Senti, mi dispiace per la tua situazione familiare, ma questa è la prima e l'ultima volta, va bene?" mi dice. Non capisco. Parla di stasera?
"Stai parlando di stasera per caso?" gli chiedo un po' intimorita. È così aggressivo.
"Di cosa altrimenti? È una riunione importante, vedi di non rovinare tutto." mi dice. Riunione? Ma di che sta parlando?
"Scusa non ti seguo. Chifuyu ha detto che è un incontro tra amici, di che riunione stai parlando?" Sono così confusa.
"È una riunione della Toman. La Tokyo Manji Gang, la conosci? Io e Chifuyu ne facciamo parte e stasera c'è la riunione. Tu verrai con noi per via di questa tua situazione, ma non accadrà più. Tutto quello che sentirai, dovrai dimenticarlo, anzi non sentirai nulla. Ci siamo intesi? Non fare cavolate di nessun genere. Chifuyu è stato troppo buono, questa volta ti porto con me, perché normalmente non sono ammesse ragazze. Fai attenzione e se dovesse succede qualcosa, fai affidamento alle altre due che saranno con te, intesi? Non parlare a nessuno di quello che ti ho appena detto oppure riguardo la Toman. Questa conversazione e la riunione di stasera rimarrà un segreto. Capito?"
Quante nuove informazioni. Ho capito solo che devo fare attenzione e spegnere ogni senso: devo entrare in modalità non vedo, non sento, non parlo. Che cos'è? Una specie di Yakuza?
"Sissignore" gli rispondo. "Grazie ancora per la disponibilità, è davvero importante per me."
"Per le 17 fatti trovare pronta che ti passo a prendere al parco dell'altra volta." mi dice, poi se ne va.
Si ricorda del parco...
Quando entro in classe, trovo Sato Fumi che mi guarda con uno sguardo assassino. "Eri fuori con Baji, di cosa parlavate?" Ho promesso di non parlare di stasera, devo inventare una bugia.
"Mi stava ringraziando per aver aiutato il suo amico di inglese ieri. Nulla di che."
Mi guarda in modo accigliato, ma per ora sembra crederci. Speriamo bene.
Dopo un po', nel mezzo della lezione, mi manda un biglietto: "Prendi Baji e te ne penti, è solo un avvertimento, non una minaccia"
Seriamente? Voglio dire, sono atteggiamenti da ragazzini da elementari. Le restituisco il biglietto con scritto: "Non te lo rubo tranquilla". Questo tipo di comportamento è abbastanza imbarazzante e infantile. Lui ha già rifiutato la tua proposta, non insistere oltre!
Sato Fumi e le altre due non mi parlano per tutta la giornata, non che me ne importi più di tanto.
Arrivo a casa e inizio a prepararmi. Sono un po' lenta a farlo, quindi comincio subito e nel mentre ascolto della musica.
Mi sono vestita e ho preparato la borsa con le cose essenziali: spazzolino, dentifricio, spazzola, trucchi, vestiti di ricambio e una camicia da notte di seta, un po' imbarazzante se dovesse vedermi qualcuno perché è molto leggera e scoperta. Spero che nessuno mi veda in quel modo, ma è l'unica cosa simile a un pigiama che entrava in borsa.
Mi dirigo verso il parco e nell'attesa di Baji, leggo un libro.
Dopo qualche minuto arriva in motocicletta: è la stessa che avevo visto la prima volta che ci siamo incontrati proprio qua al parco.
"Non hai paura delle moto, vero?" mi dice.
"Per niente, in realtà mi piacciono molto." rispondo.
"Benissimo, sali su" mi dice, porgendomi un casco. Lo indosso, poi salgo sulla moto. Lui parte e io mi tengo alla moto per non volare via.
"Dove stiamo andando?" gli chiedo.
"In un posto" risponde.
Va bene allora, tieniti pure i tuoi segreti.
Per tutto il viaggio siamo rimasti in silenzio fino a che non mi porta in un bar abbastanza lontano da dove eravamo partiti.
"Ci sarebbe dovuto essere anche Chifuyu ma ha avuto un imprevisto e arriverà più tardi. Mi ha chiesto il tuo numero di telefono e la mail, così ti scrive e può contattarti più facilmente" mi dice molto disinteressato.
"Certo, nessun problema... il mio numero è 54******* e la mail è alessia.deangelis@flipflop.com"
"Glielo riferirò" mi dice, guardando altrove. Dopo un po' di silenzio ricomincia a parlare.
"Solo questa volta okay? La prossima ti trovi una sistemazione adatta." Si riferisce ancora a stasera.
"Certo, non voglio creare troppo disturbo. Grazie ancora per la disponibilità."
"Nulla." È così serio. "Ti ho già detto tutto oggi, ma te lo ripeto: stai con le ragazze e non fare nulla di avventato. Lo dico per la tua sicurezza. Se vedi della risse, non ti immischiare e cose così..."
"Non ti preoccupare." gli dico. "Ne starò alla larga."
A questo punto, arriva il cameriere e prende le ordinazioni. Prendiamo entrambi un caffè espresso normale, poi piomba il silenzio. Mi sento così in imbarazzo che mi sono dimenticata tutte le cose che volevo chiedergli. Poi all'improvviso per fortuna mi sono ricordata di una di queste.
"Se per caso questa riunione dovesse terminare presto, che si fa?" gli chiedo.
"Si va a casa. Ti accompagno io." mi dice.
"Ma io non posso tornare dentro casa, dovrei dormire fuori..." gli dico. Possibile che Chifuyu non gli abbia detto la cosa più importante?
"Ah giusto mi ero dimenticato. Allora se finiamo tardi di solito andiamo a fare un giro in moto con gli altri fondatori della Toman fino al mattino, altrimenti andrai a dormire a casa di qualcuno. Stai tranquilla, sono brave persone."
"È apposto andare a dormire a casa di qualcuno? Cosa dirà la famiglia?"
"O non hanno parenti, oppure a questi non importa niente. Non preoccuparti."
"Va bene grazie..."
Mi sento in colpa. Mi sento molto in colpa e sotto pressione. Se prima ero tranquilla, adesso sono in ansia. Voglio parlare per dimenticare l'ansia ma ho paura di disturbarlo. Ho paura di dargli fastidio. Probabilmente è così, ma ho bisogno di tranquillizzarmi e se parlare mi aiuta a non pensarci, lo faccio.
"Ecco... hai detto di essere dei membri fondatori?" gli chiedo, per fare un po' di conversazione.
"Cosa ti interessa?" mi chiede accigliato.
"Nulla, voglio solo fare un po' di conversazione."
"Sì, sono dei membri fondatori. Assieme a Mikey, Draken, Mitsuya e Pah-Chin che vedrai stasera."
"Mh... va bene... e quindi è una gang? Se ho capito bene..."
"Si"
"E che cosa fate, come gang intendo... quali sono le attività?" sono curiosa, non ho mai visto o sentito parlare di gang, per me è un argomento del tutto nuovo.
"Eh? Ma che domande sono? Ci vediamo e facciamo a botte con altre gang se servisse."
"Ah capisco..." quindi fanno solo a botte? Cosa ci trovano di divertente?
Silenzio tombale.
"Sono arrivati gli altri, vado a spiegargli la situazione e arrivo." Si alza dal tavolo e vedo che esce fuori dal bar a parlare con altra gente, tutti con la motocicletta.
Torna e mi dice che deve andare, che ha già pagato il conto dei caffè e di aspettare qua Chifuyu, mi accompagnerà poi lui. È così che aspetto Chifuyu da sola al bar. Se devo dire la verità, mi sento un peso e non voglio che mi abbia offerto il caffè, avrei voluto pagarlo da sola. La prossima volta offrirò io, se ci sarà una prossima volta.

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