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Il mattino seguente è una giornata piovosa. Mi sveglio ascoltando il rumore della pioggia battente contro i vetri della mia camera.
Mi accorgo di essere sdraiata su un lato, con Baji proprio dietro di me che appoggia il suo braccio sulla mia vita. Sento dal suo respiro troppo regolare che sta ancora dormendo, allora, facendo il più piano possibile per non svegliarlo, prendo il suo braccio e lo avvicino di più a me, cosicché io possa abbracciarlo e stringerlo. A volte ho proprio tanto bisogno di abbracciare qualcosa. Guardo l'ora, sono le 6:40 del mattino, è molto presto. Avrò dormito sì e no due ore ma non mi sento affatto stanca. Rimango così a fissare la mia finestra per un po', perché guardare e sentire la pioggia mi piace tantissimo. Mentre vivevo quel momento di tranquillità, sento un leggero fastidio nella parte bassa del mio ventre. Anche se sudo freddo, decido di non darci peso. Non può essermi venuto il ciclo in questo momento: sarebbe in anticipo di una settimana. Lo so bene perché sarebbe dovuto arrivare il giorno del mio compleanno, che tra l'altro è proprio tra una settimana.
Sento una sensazione strana e il fastidio alla pancia diventa sempre più forte: l'agitazione cresce. Decido allora di andare in bagno a controllare, ma mi muovo in modo estremamente cauto in modo da non svegliare Baji. Quando mi sono liberata da lui, ha fatto un verso strano, poi si è girato dall'altra parte del letto. Tiro un sospiro di sollievo, così sono tranquilla che non si sveglia. Appena mi alzo dal letto, vedo che dalla mia parte c'è un enorme macchia di sangue sulle lenzuola. I miei sospetti alla fine erano veri... che palle!
Dato che se continuavo a rimanere in piedi, avrei sporcato anche il pavimento, corro immediatamente in bagno a cambiarmi e a mettermi almeno l'assorbente. Quando sono sicura di non procurare più danni, prendo un asciugamano per coprire la macchia sul letto, cosicché Baji non si traumatizzi alla vista. Quando si sveglierà, cambierò il letto.
Nell'attesa, dato che sono sveglia e non so che fare, comincio a prepararmi e a vestirmi. Faccio la mia solita routine mattutina, la skincare, tutto, poi esco dal bagno e vedo Baji seduto sul letto con una faccia pallida, quasi sconvolta.
"Alessia..." dice con un tono preoccupato "Qua, c'è del... sangue... sul letto..."
"Ah si tranquillo... avevo messo l'asciugamano per coprirlo per non fartelo vedere, ma a quanto pare non è servito a nulla..."
"Ma... cosa... come...? Noi.. non lo abbiamo fatto, vero? Oppure lo abbiamo fatto...? Se... se è così...." dice con un tono estremamente preoccupato. Crede che lo abbiamo fatto e che avuto le perdite per quello...
"No, Baji, mi è appena arrivato il ciclo..."
"Ah... menomale...." dice tirando un sospiro di sollievo. "Ma... aspetta... il ciclo? Quello di ogni mese?"
"Si proprio quello..." Sembra scioccato.
"E... hai male? Ti fa male? So che il ciclo vi fa male, perché stai in piedi? Stai seduta..." mi dice, alzandosi dal letto e aiutandomi a sistemare le cose.
"No, tranquillo per ora non fa male, riesco a fare da sola..."
"Ma io voglio aiutarti. Aspetta..." dice dopo avermi aiutata.
Lui va subito dal letto e lo sfascia tutto, prende le lenzuola e le porta in bagno, le appoggia sopra la lavatrice.
"Stai seduta, aspettami qua e non ti muovere." dice, poi esce dalla stanza. Non capisco cosa abbia intenzione di fare, comunque seguo i suoi ordini, anche perché il male cominciava davvero a farsi sentire.
Rientra in camera con un contenitore del latte.
"Cosa ci fai con del latte?" gli chiedo.
"Lo metto sopra il sangue, aiuta a togliere meglio la macchia" dice serio, mentre procede all'azione.
"Davvero? Questa non la sapevo..." gli dico incuriosita. questa proprio non la sapevo.
"Me lo ha insegnato mia mamma: bisogna mettere il latte sopra la chiazza e lasciarlo così circa una decina di minuti, fino a quando il latte non è assorbito quasi del tutto, poi mettere a lavare..." dice impegnato a versare il latte sopra la macchia rossa.
"E... funziona veramente?" gli chiedo incredula.
"Con me ha sempre funzionato..." risponde.
"Quando mai a te serve così spesso smacchiare del sangue?" gli chiedo, ma lui si limita a sorridermi e poi si occupa di nuovo del lenzuolo. Non mi dà spiegazioni e io non gliene chiedo più.
Dopo aver messo in lavatrice le lenzuola, mi scuso per il disturbo che gli ho creato, non era necessario, ma lui ha risposto che era più che necessario, indispensabile: sua mamma dice sempre che le donne in quel periodo del mese sono un po' più fragili, bisogna dar loro una mano anche se sono totalmente in grado di cavarsela. Sua mamma mi piace.
"È presto ancora... gli altri non si sono svegliati di certo..." mi fa notare.
"Hai ragione... cosa potrei preparare per colazione?" gli chiedo. "In casa ho dei biscotti, ma non so se piacciono a tutti..."
Lui mi guarda storto.
"Che... c'è?" gli chiedo impaurita. Mi guarda davvero male.
"Cosa ti ho appena detto?"
"Ehm..."
"Voglio aiutarti. Perché non lasci che io ti aiuti?" dice in tono scontroso e arrabbiato.
"Scusami, hai ragione... Non sono abituata ad essere aiutata, scusami... lascerò che tu mi aiuti..."
"Bene. Molto bene." dice, poi torna il Baji di sempre.
"Per colazione pensavo di preparare i pancake..." dice, mentre ritira le lenzuola dalla lavatrice.
"Non posso darti una..."
"NO!"
"Va bene.... quindi hai intenzione di fare i pancake? Anche quando ero venuta a casa tua avevi preparato i pancake..."
"Sono l'unico tipo di colazione che so preparare..."
"Beh, se vuoi io posso fare delle crêpes oppure dei tortini alla crema o anche..." non finisco la frase perché Baji mi interrompe.
"Quanto male alla pancia hai da 1 a 10?" mi chiede all'improvviso.
"Mh... più o meno 7 credo..."
"Se il male è sotto il 5, hai la possibilità di aiutarmi. Se il male va da 5 compreso in sù, non ti azzardi a toccare nulla. Va bene?" dice con tono serio.
"Sissignore" rispondo invece io, rassegnata.
Però che cosa carina questa dei punti del dolore.
"E... hai intenzione di girare i pancake in quello strano modo di nuovo?" gli dico prendendolo in giro. Mi piace stuzzicarlo ogni tanto e vedere le sue reazioni.
"È l'unico modo in cui riesco..." mi dice seccato, come se non mi sopportasse più.
"Capisco..." Mi piacciono le sue reazioni.
"Non rimanere vestita così, è scomodo" mi dice, osservando i miei vestiti. In effetti ho un paio di jeans e una camicia. Non sono proprio il massimo in fatto di comodità. "Mettiti dei pantaloni della tuta e una felpa, così ti fa ancora più male".
"Come conosci tutte queste cose sul ciclo?" gli chiedo incuriosita. Sembra anche più esperto di me in materia.
"Provo a immedesimarmi nella tua situazione. Hai un dolore nella parte bassa del ventre, i jeans sono troppo stretti e scomodi, in particolare se stai in casa."
Si immedesima. Che dolce.
"Baji, ti ho mai detto quanto sono felice e grata di averti?"
"EH?" urla lui, diventando rosso pomodoro e coprendosi il volto con la mano, per nascondere il rossore delle gote. "Ma cosa dici tutto a un tratto...." dice, poi se ne va via con il cesto con le lenzuola. Credo voglia andare a stenderle ma non gli ho mai detto che noi usiamo l'asciugatrice. È così carino quando si imbarazza, prende e va via e non sa dove sta andando. Succede spesso e trovo che sia una cosa molto carina.
La porta di camera mia si riapre.
"Dove posso stendere le lenzuola?"

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Ciao a tutti! Come va? Spero che la storia sia di vostro gradimento! Intanto, volevo ringraziarvi ancora del supporto!! Ieri sera ho notato che la mia storia è prima nell' hashtag #keisuke e ottava nell'hashtag #baji. Volevo ringraziarvi veramente molto perché non mi aspettavo nulla di tutto ciò quando ho iniziato a scrivere!! Ancora mille grazie <33

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