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"Cosa ci fai qui?" mi chiede sbalordita. "È lontanissimo da casa tua.."
"Lo so, ma Sachiko vuole le verdure proprio di questo fruttivendolo... avresti dovuto sentirla, come insisteva!"
Entrambe ridiamo.
"Domani parti, giusto?" mi chiede con tono più flebile.
"Si..." dico io, volendo invece dirle che rimarrò per sempre qua con loro.
"Allora che ne dici di aprofittarne e mangiarci qualcosa insieme?" mi chiede.
Non posso dire di no, così chiedo conferma a Sachiko, che mi dà la disponibilità.
Andiamo così in un ristorante molto particolare. È una specie di "All You Can Eat" italiano. Ci sono molti pasti ma le porzioni sono minuscole e nemmeno molto buone. Deluse dal pasto, le propongo di andare a mangiare qualcosa in casa mia: stiamo ancora morendo di fame.
Camminiamo lentamente per andare a casa, ancora con tutta la frutta e la verdura in mano, mentre chiacchieriamo del più e del meno.
Due giorni prima lei e Draken si sono messi insieme, finalmente. Sono una coppia davvero adorabile. Questo però mi ha fatto ricordare come anche le loro vite andranno avanti e vivranno tante esperienze diverse, senza di me. Sono un po' gelosa, ma non posso fare altrimenti. Finalmente siamo arrivate a casa mia e mi sbrigo a trovare le chiavi.
Apro la porta ed entro in casa, sistemandomi sull'uscio, aiuto Emma e poi ci dirigiamo in cucina per posare le cose che abbiamo comprato ma, non appena entriamo in salotto, che si trova prima della cucina, vediamo tutti gli altri riuniti attorno a un tavolo pieno di cibo. Dalla sorpresa mi cadono tutte le verdure che stavo tenendo in mano e mi copro il viso con le mani. Il mio cuore batte fortissimo, non mi aspettavo una festa d'addio.
Emma si unisce agli altri e capisco che era tutto pianificato. Mi ha portata in quel ristorante proprio perché si mangia poco e gli altri avevano bisogno di tempo per organizzare un pranzo come si deve. Sul tavolo si vedono vassoi interi di sushi, sashimi, ciotole di ramen, tonkatsu addirittura e della yakisoba.
Dopo tutti i convenevoli, ci sbrighiamo a mangiare dato che siamo tutti affamati.
Ad aver organizzato tutto questo sono stati Baji e Sachiko, che volevano regalarmi un ultimo giorno ideale.
Ci siamo divertiti molto, ricordando ogni tipo di avventura vissuta insieme. Ad esempio, quando abbiamo truccato i ragazzi o gli abbiamo fatto fare delle maschere per il viso. Ci siamo ricordati delle numerose escursioni in tutti i posti più vicini, i viaggi al mare, i compleanni, le feste, le giornate passate a chiacchierare nel giardino di casa mia e anche tutte le risse che hanno fatto.
Rievocando tutto ciò, il mio cuore sprizzava di gioia, lo sentivo esplodere nel mio petto dalla felicità e da quanto ero emozionata al ricordo di tutte queste avventure.
Se solo penso che un anno fa non avevo nulla di tutto ciò mi sento male. Il mio arrivo in Giappone doveva essere l'inizio della mia nuova vita, ma probabilmente credo che in realtà sarà l'Austria il mio nuovo inizio. Eppure, mi dispiace dire addio alla "Alessia" che è nata in Giappone.
Non voglio rinunciare a tutto questo.

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