Chapter 3

7.1K 203 40
                                    

La sera stessa c'era in programma una festa in spiaggia e dopo aver passato tutto il pomeriggio fuori in barca con i ragazzi, io e Kiara decidemmo di andarci a preparare.
Io decisi di indossare un vestito corto, nero e stretto, mentre lei stette sul basico, con una semplice gonna e top; fin fine erano nove mesi che non vedevo la gente di questo posto, ci tenevo ad essere presentabile.

Uscite dal bagno i tre ragazzi ci guardarono esterrefatti, si precipitarono verso di noi e Jj mi porse il braccio per accompagnarmi fuori al furgone, invece mio fratello si occupò di Kia.

Arrivati alla spiaggia tutti si precipitarono verso di essa, mentre John B mi trattenne al parcheggio con aria cupa. "Che succede?" chiesi guardandolo confusa e da dietro le sue spalle vidi sbucare Jj. "Girati" ordinò appoggiandosi con le spalle al furgone e il mio sguardo divenne maggiormente avvolto di domande.
Feci da come mio fratello richiesto e rimasi immobile, in cerca di spiegazioni, fino a quando non sentì le sue mani tirarmi il vestito verso il basso, quelle mani le potevo riconoscere tra mille. Il suo tocco era unico, fin fine lui si era sempre preso cura di me.

"Lo sai che ci saranno anche i kooks?" mi domandò poggiando il suo mento nella mia spalla e mi circondò il bacino con le sue braccia, io feci un cenno con la testa e rimasi ad attendere una sua risposta.
Mi baciò rudemente la guancia e mi sussurrò all'orecchio: "rimani vicino a me e a Jj" mi diede una leggera spinta in avanti per farmi camminare e subito dopo il biondo mi poggiò il braccio sulle spalle. "Hai visto che guardia del corpo che hai?" esordì e poi mi spettinò i capelli per infine baciarmi la nuca.

La festa si svolgeva bene, se non fosse stato per tutto l'alcool che girava, avrei dovuto portare tutti e quattro a casa, come sempre d'altronde. "Avanti Gaia non ne vuoi un po'?" mi domandò Kiara porgendomi un bicchiere di Vodka, ma lo rifiutai senza indugio. 
Rimasi ad osservare la festa, la vita che c'era, noi ragazzi spensierati, era tutto così bello, proprio come un sogno. Il mio sguardo vagava in cerca di volti conosciuti, fino a quando non vidi Sarah, Sarah Cameron, nessuno sapeva della nostra amicizia segreta e nessuno sapeva quanto poteva essere speciale quella ragazza, al contrario era la sua famiglia.

Tre fratelli erano e su tre, una era normale. Wheezie non l'avevo mai sopportata, la Cameron più piccola, la viziata della famiglia, arrogante e piena di orgoglio, mi era capitato di parlarci qualche volta e non ero riuscita a mantenere la calma, le veniva proprio spontaneo infastidire la gente. Poi c'era Rafe, il più grande dei tre e forse anche il più stronzo, quel maledetto ragazzo mi aveva rovinato la vita, fin da quando ero stata messa al mondo.

Rimasi ad osservare le persone ballare fin quando codeste non si chiusero in un cerchio, qualcosa stava accadendo all'interno di esso ed io non ero a conoscenza di cosa stesse succedendo.
Mi alzai di scatto dalla roccia su cui ero seduta e mi precipitai verso gli altri. "Ti sei persa?" mi chiese qualcuno schierandosi di fronte di me, non mi avrebbe fatto passare. "Rafe cosa pensi di fare?" sbraitai sorpassandolo, ma i miei sforzi furono inutili, visto che mi riportò di fronte al suo corpo.

"Cosa sta succedendo?" cercai di sporgermi per vedere attraverso di lui, ma non riuscì a notare niente di importante, fino a quando non sentì la sua voce, la voce di mio fratello.
Il mio viso cambiò radicalmente espressione e mi spinsi sempre più avanti, così che Rafe fu costretto a prendermi di peso mentre io continuavo a dimenarmi. "Che cazzo gli stanno facendo?" chiesi urlando con le lacrime agli occhi, fino a quando non mi riposò a terra e lo guardai sfinita da questa guerra tra i Pogues e i Kooks.

Si passò una mano tra i capelli e rimase di fronte a me, con la bocca semi aperta e il viso leggermente sudato. "Per favore Rafe, te lo chiedo sinceramente" osservavo in basso mentre parlavo e strinsi i pugni "accompagnami di la" lo pregai con tutte le mie forze, non avevo idea di cosa stessero facendo a John B, ma fortunatamente non si lamentò più di tanto e mi seguì fino a che non arrivammo alla cerchia.

John B e Topper in centro.

In mezzo alla folla cercai lo sguardo dei miei amici e fortunatamente trovai quello di Jj, mi ordinò di non intervenire, ma in questi momenti odiavo vedere mio fratello in difficolta. Mi voltai a guardare Rafe e avevo il sorriso stampato in faccia, le risse piacevano a tutti, finché al centro non c'era qualcuno a cui tenevi follemente.

Lo scontro non sembrava proseguire al meglio per mio fratello, arrivarono fino alla riva del mare e Topper prese l'intero controllo del duello afferrando i capelli di John B ed immerse la sua testa nell'acqua, non dandogli via di uscita.
Il mio cuore cessò di battere, stavo ormai temendo seriamente per la sua vita, non sembrava intenzionato a lasciarlo respirare "affoga proprio come tuo padre!" gridò e a quelle parole il mondo mi cadde davanti, non di nuovo, non mio fratello.

Mi buttai in mezzo alla cerchia e sentì la mano di Rafe cercare di trattenermi, ma con uno strattone mi liberai. "Lascialo andare" gridai piangendo "ti prego" cercai di andare verso i due, ma prese l'intero controllo della situazione Jj, puntò una pistola alla testa di Topper.

scelta difficile || rafe cameronWhere stories live. Discover now