Chapter 9

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"Cazzo cazzo" entrò furioso in casa Jj.
Erano solo le undici di mattina e visto che ieri sera avevamo fatto tutti noi Pogues tardi decisi di rimanere a dormire, mentre il biondo e mio fratello uscirono di casa e rientrarono abbastanza scombussolati, con visi confusi e agitati.

Mi misi seduta sul letto e mi stropicciai gli occhi mentre guardavo Jj viaggiare davanti di me continuazione, avanti indietro, avanti indietro per una decina di volte, mi stava facendo salire il mal di testa. "Posso sapere che succede?" chiesi sbattendo le mani sul letto, visto che non avevo ancora ricevuto spiegazioni e di mio fratello non c'era ombra, mancava solo che fosse successo qualcosa a lui è meglio di così non poteva iniziare la giornata.

"Sai le due persone che ci hanno aggredito ieri?!" mi chiese sedendosi a fianco di me ed io annuì con la testa "beh sono dei trafficanti, siamo andati dalla signora Lana e gli hanno distrutto l'intera casa solo per cercare la bussola" si passò una mano tra i capelli nervosamente e subito dopo piombò nella stanza John B, agitato quanto il suo amico.
Non ci voleva un genio a capirlo che a breve sarebbero venuti ad irrompere in casa nostra.

"Perché vogliono così tanto un pezzo di ferro del genere?" domandai a mio fratello, ma se aspettavo una risposta sensata da lui, stavo sperando dalla persona sbagliata. Mi voltai verso Jj e notai che si stava accendendo una sigaretta, si vedeva che ero mancata per mesi perché quando c'ero io, in casa era proibito fumare, odiavo che lo facessero ed infatti non esitai un secondo a sfilargliela dalle dita per poi alzarmi a buttargliela fuori dalla finestra. "Quindi ragazzi?" li guardai uno ad uno, ma nessuno sembrava avere nessuna idea riguardo a quella bussola.

"Ufficio" si illuminò mio fratello "l'ufficio di nostro padre, non lo abbiamo più aperto dalla sua scomparsa e nessuno voleva che ci entrasse per tutte le sue ricerche della Royal Merchant" questo ragionamento fatto da John B aveva del potenziale, forse non ci avrebbe dato benefici, ma provare non costava nulla.

Fece girare le chiavi nella serratura e alla sua apertura mi tremavano le mani, non vedevo quella stanza dalla presunta di morte di Big John, ma mi feci coraggio e con un grande passo entrai insieme agli altri. "Gaia tutto bene?" mi chiese Kiara passandomi di fianco e notandomi strana, mi limitai ad annuire e a cercare di mascherare tutto il mio dolore, come ben credo John B stesse facendo.

Afferrai una specie di mappa genealogica dove mostrava tutti i nostri antenati che avevano posseduto la bussola. "Insomma possedete una bussola della morte!" esclamò Pope e con tutta la mia sincerità non gli davo torto, tutti i Routledge che l'avevano avuta poi sono deceduti in dei modi se si può dire: banali.
Mi sedetti sulla sedia di mio padre ad osservare tutte le scartoffie che aveva sulla scrivania, quanto poteva essere disordinato, eppure sia io che John B avevamo preso da lui, ma ecco che quella gran faccia tosta di mio fratello stava svitando il pezzo di ferro e subito dopo lo agitò "deve esserci qualcos'altro" sussurrò a bassa voce e poi rigirando la bussola apparve una scritta: Redfield.

"Quella prima non c'era" esclamò Kiara con un sorriso sul volto ed io mi precipitai ad osservare meglio quello che era apparso, infatti non si sbagliava. "Ragazzi..." ci interruppe Jj indicando il cortile di casa nostra, mi sporsi a guardare e vidi i trafficanti che si stavano dirigendo all'interno dell'abitazione.

Rimasi paralizzata ed in silenzio, loro erano armati e l'unica volta che ci serviva la pistola era stata dimenticata nella veranda, ormai a dividerci dai due commercianti c'era solo una porta chiusa a chiave.
"Avanti!" provai a sollevare la finestra, ma a quanto pare era stata chiusa per troppo tempo e si era bloccata.

I trafficanti si stavano avvicinando sempre di più e la finestra non voleva aprirsi, fino a quando con uno strattone io e Jj riuscimmo finalmente ad aprirla.
"Fuori" esclamai a bassa voce e poi corremmo tutti verso il pollaio, dove ci nascondemmo per non dare sospetti, se solo non fosse stato per una gallina che ci stava per far scoprire, ma che poi Jj a malincuore dovette uccidere per non farci beccare.

Io rimasi scioccata dal suo gesto che ci ha salvato la vita, ma orribile da vedere. Appena i due se ne andarono uscì con il cuore in gola e mi dirisi al pontile. "G" arrivò da dietro le mie spalle il biondo, aveva sempre i momenti meno opportuni per intervenire "tutto bene?" mi chiese, come se non fosse già abbastanza palese come io stessi, ma in questo momento avevo solo bisogno di un abbraccio e scivolai tra le sue braccia, come sempre avevo fatto, lui e John B mi avevano sempre aiutato nei momenti più difficili per me.

"Ragazzi" spuntò da dietro puntualmente mio fratello ed io rimasi con la testa appoggiata al petto del biondo, mentre ascoltavo le sue idee fantastiche. Stavamo per venire uccisi e lui era già di buon umore per continuare le ricerche su nostro padre, quanto poteva essere complicato quel ragazzo.
Dopo una vasta serie di teorie sul fatto che Big John sia ancora vivo e che voglia mandarvi un messaggio, arrivò al punto che quella bussola ci diceva di dover andare al faro di Redfield, il posto preferito di nostro padre.

Io non ero molto propensa ad andarci, soprattutto perché era appena accaduto tutto questo e non mi sentivo per niente bene; anche gli altri la pensavano come me, soprattutto Kiara e Pope, avrebbero preferito rimanersene qui che andare con John B, ma io mi imposi di andarci soprattutto per il fatto che Sarah mi aveva chiesto di incontrarla a casa sua e non vedendola da tanto non sarei potuta mancare.

scelta difficile || rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora