Chapter 77

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La sua mano strinse involontariamente il mio fianco e di conseguenze si mise seduto sul letto, ansimante e sconvolto, doveva aver fatto un incubo da tali espressioni e da come si toccava il petto frustrato.
Mi affiancai a lui assonnata e notai come i suoi capelli scendevano perfetti lungo la sua fronte, rendendo il suo viso angelico; "ei" sussurrai dolce mentre posavo una mano sul suo volto "era solo un sogno" ed accennai un lieve sorriso.

"Vieni Rafe" si distese nuovamente al mio fianco e con notevole naturalezza poggiai la mia testa sul suo petto lievemente sudato per via della pressione, "per favore non lasciarmi" bisbigliò con voce roca da mettere i brividi e successivamente la sua mano afferrò, in maniera delicata e sensuale, la mia coscia portandola sopra il suo corpo.

Cominciai a far scorrere le mie unghie sulla sua nuca folta di capelli e pispigliai al suo orecchio: "Rafe respira, segui me" le mie labbra sfiorarono il suo lobo "prendi fiato" lasciai ricadere la mia guancia sul suo incavo del collo e percepì il suo battito stabilizzarsi, secondo dopo secondo "sono qui" dissi in ultima quando il suo respiro cominciò a farsi pesante, aveva ripreso sonno.

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La mattina dopo mi svegliai alla suoneria del cellulare di Rafe, il rumore disturbò il sonno pesante di entrambi e mi misi seduta alla tastiera del letto, ascoltando la sua voce sensuale e mattutina. "Pronto" esclamò lento, mentre il suo corpo per metà nudo, era scoperto dalle lenzuola "arriverò" scostò veloce lo sguardo verso l'orologio "fra un po'" e socchiuse gli occhi: "non m'importa di quello che vuoi Ward" stava parlando con suo padre "se non ti va bene così, puoi fare a meno di me" sbottò serio, odiavo il fatto che la maggior parte dei suoi problemi fossero dovuti per colpa di suo padre; "a dopo" chiuse la telefonata e poi emise un ultimo sussurrò: "papà" e mi si spezzò il cuore a vederlo in tali condizioni.

"Buongiorno" cambiò radicalmente espressione e sorrise alla mia vista "non era mia intenzione svegliarti" poggiò la sua guancia sulla mia coscia nuda, portando le mani maggiormente vicine alla mia intimità, accarezzando l'interno coscia e l'inguine ingenuamente. "Buongiorno" mi addolcì a tali parole "hai dormito?" domandai sperando in una risposta positiva e fece un cenno col capo "questo grazie a te" e non feci a meno che sorridere alla sua affermazione.

"Tuo padre ha bisogno di te?" chiesi scorrendo le mie unghie sulla sua schiena "si, ma non ho nessuna intenzione di raggiungerlo" avrei voluto dirgli che era giusto così, ma era pur sempre suo padre "Rafe è tuo padre" esclamai reggendomi in piedi per indossare dei pantaloncini "lo so" sbottò mettendosi seduto al bordo del letto mentre iniziava la sua giornata "ma a quel figlio di puttana non interessa niente di me" si portò verso il mio gracile corpo "non gli importa di suo figlio" il suo petto nudo si alzava e abbassava irrequietamente "ma solo ed esclusivamente di Sarah, lo sai questo?" sbottò deluso dalle sue stesse parole.

"Non mi ha mai voluto bene come un padre" ci dirigemmo in cucina, mentre ascoltavo le sue parole dopotutto reali e vere "penso che nessuno mi abbia mai amato veramente" sbottò aprendo le ante dello scaffale, per afferrare due tazze e due piatti e lo poggiò in seguito sull'isola della sala in cui ero appoggiata col fondo schiena.

"Rafe" lo richiamai e avvicinai il suo viso al mio, lasciando un lento bacio nelle sue labbra umide, facendo scontrare la mia lingua con la sua; il suo corpo torreggiante fece scontrare le nostre figure, dove il suo profumo invase le mia narici, avrei riconosciuto il suo odore tra mille altre persone.
"A cosa devo questo bacio biondina?" e sorrisi innocentemente mordendomi il labbro inferiore "fammi pensare" alzai le sopracciglia portandomi un dito al mento, fingendo di pensare.

"Non è vero che nessuno ti ama Rafe" roteò lo sguardo in giro alle mie parole "sei l'unica che riesce a trovare della bontà in me" precisò, ma io sapevo che se Rafe avesse mostrato agli altri come fosse veramente, l'ideale della persona che si era creata in lui in tutte le Outer Banks, sarebbe stata differente; anche se dovevo ammettere che lui era una delle persone peggiori, ma allo stesso tempo migliori che avessi ma incontrato.

Senza che mi preoccupassi del minimo, il Cameron preparò la colazione per entrambi: latte e cereali.
"Posso farmi una doccia da te?" domandò con la bocca alquanto piena, mentre io continuavo a girare il cucchiaio nella pietanza, non avevo alcuna fame. "Certo" risposi sperando che non si accorgesse del fatto che stessi evitando di mangiare anche una semplice colazione.

"Non mangi?" chiese, ormai aveva terminato di fare merenda mentre io mi trovavo ancora con la tazza piena di cereali e scossi la testa. "Sei sempre più magra" alzò il tono della voce "non puoi continuare così" scattò in piedi afferrandomi il polso "per favore mangia" e scossi la testa "va bene" disse furioso afferrandomi la tazza e togliendola furioso dalle mie mani.

"Rafe aspetta" sussurrai riafferrandola "cosa non capisci?" sbottò "ti stai facendo del male da sola! Perché non lo capisci? Perché non lo vuoi capire?" stava ormai gridando "lo mangio" strinsi i pugni "lo mangio ribadì e si zittì di colpo. "Ora vatti a fare la doccia ed io nel frattempo finisco la mia colazione, ok?" e senza obiettare accettò le mie condizioni.

Ma appena percepì l'acqua scorrere mi precipitai alla pattumiera, buttando tutta la pietanza nel cestino e infine attesi che Rafe uscisse dalla doccia: era ancora a petto nudo quando uscì dal bagno, i capelli bagnati lo rendevano così fottutamente attraente più di quanto non lo fosse già;

Indossò la sua maglia nera e poi riempì le tasche con il telefono e le chiavi di casa, infine accorse al casco afferrandolo con solamente due dita. Mi alzai andando verso di lui "hai visto? Non era poi così difficile" sussurrò sorridente, notando come avessi terminato la mia colazione, ma purtroppo non conosceva la triste verità.

"Ci vediamo dopo biondina" chinò il suo capo per lasciarmi un tenero bacio sulle labbra "fa attenzione Rafe" e sorrise alla mia preoccupazione.

scelta difficile || rafe cameronWhere stories live. Discover now