Chapter 68

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John B e Rafe erano riusciti a convincere il dottore a lasciarci alloggiare nel suo appartamento per un altro giorno, il tempo necessario perché io riprendessi le forze e in più, inaspettatamente, era stato proprio quell'omone dai capelli bianchi a offrirci l'ospitalità, come se fosse il minimo che potesse fare per noi.

"Ti concedo questa sera e domani" mio fratello puntò il dito sul petto del biondo, inevitabilmente più alto di John B "ma poi dovrai sparire dalla mia vista" era un ricatto chiaro e tondo, ma in quelle parole la sincerità era più unica che rara, quei due non si erano mai sopportati e non lo avrebbero iniziato a fare proprio ora. "Non rivolgerti così a me" sbraito Rafe e si fronteggiarono come due stupidi bambini.

"Ti voglio lontano da qui" poi il moro mi lanciò un'occhiataccia piena di disgusto "e ti voglio lontano da mia sorella" esclamò, ma la sua voce esprimeva tutt'altro: questo era un ordine e Rafe avrebbe dovuto ubbidirlo, anche se non temevo le reazioni di John B ma quelle del biondo... sapevo di cosa era capace, era capace di tutto e conoscendolo avevo imparato che nessuno oltre a me poteva contraddirlo.

Sorrise. Quel sorriso maledetto era la mia condanna ogni volta che lo vedevo, ma sapevo inoltre che sotto quel ghigno c'era la pura cattiveria di un Cameron. "Di che cos'hai paura Routledge?" Rafe stava arrivando al limite e non pensavo di sopportarli più "che mi porti a letto tua sorella?" alzò maggiormente la voce facendomi sobbalzare e con quella frase scattò l'ira di John B.

"Gran figlio di puttana" sbottò mio fratello prima di sferrargli un pugno in pieno viso al biondo che si allontanò di qualche passo mentre si tendeva la mascella con le mani, poi alzò lo sguardo, quegli occhi che esprimevano tutta la pazzia che possedeva. "Brutta mossa" sussurrò abbastanza forte da farlo udire ad entrambi, per poi precipitarsi verso mio fratello colpendolo con un pugno a sua volta, ma si intralciarono con una sedia cadendo e ruzzolando per il pavimento.

Non pensavo arrivassero a tanto e in tutto questo non avevo parole da esprimere, ero sbalordita dai loro comportamenti mentre li guardavo con la bocca semiaperta.

Rafe si trovava a cavalcioni su mio fratello e lo colpiva, senza una minima intenzione di smetterla fino a quando le cose si rivoltarono e John B prese il comando, sferrando un pugno in pieno viso del biondo e notai del sangue schizzare, molto probabilmente lo aveva colpito sul labbro visto che già mio fratello aveva il naso grondante di esso.

"Che sta succedendo qui?" uscì dal suo ufficio il dottore guardando la scena abbastanza scioccato, io lo osservai a mia volta amareggiata "si battono per te?" insinuò una battuta l'uomo cercando di levarmi un sorriso "no" sospirai "o almeno penso" mi alzai dal bordo del tavolo da dove poggiavo poco prima, diedi una rapida occhiata agli altri due che continuavo a picchiarsi come se aspettassero tutto questo da una vita "il moro è mio fratello mentre il biondo in teoria è il mio ragazzo" esclamai rivoltandomi verso di loro.

Osservavamo la scena entrambi abbastanza sconcertati: i visi sfigurati, le mani ricoperte di sangue, i vestiti stracciati e gli occhi pieni di odio, dio quanto li stavo odiando in questo momento.
"Pensate di andare avanti per molto?" gridai, ma quelle parole furono solo aria per le loro orecchie visto che mi ignorarono continuando a battersi; ruzzolavano di schiena in schiena, nessuno dei due sembrava avere la meglio anche se temevo il peggio per John B, Rafe aveva sempre avuto molti problemi con la rabbia e la violenza.

"Bene" sussurrai tra me e me avviandomi verso di loro cercando di dividerli e il dottore venne in mio soccorso avendo capito le mie intenzioni.
Riuscimmo a separarli e mi diressi verso John B senza un minimo di tregua: lo colpì in viso con una sberla, non tanto forte da fargli male ma il gesto doveva farlo ragionare, poi mi voltai verso Rafe che a differenza di mio fratello era già in piedi guardando ancora con uno sguardo di cattiveria il moro e feci lo stesso: sferrai una sberla sulla sua guancia, anche se a malincuore.

"Io mi chiedo" mi allontanai di qualche passo da loro per riuscir a guardarli entrambi "cosa non va in voi?" il dottore mi osservava annuendo con la testa "non c'è una fottuta volta che non finiate così" alzai leggermente la voce mentre mi tenevo i punti "vi voglio in due stanze diverse" mi osservarono non capenti "ora".

Rafe mi squadrò per qualche secondo poi raggiunse il bagno in maniera frustrata, in questo caso capivo che non era nel pieno torto effettivamente aveva iniziato mio fratello, ma tutto questo non giustificava la violenza. "Lo sai di essere nel torto?" squadrai John B e poi mi avvicinai a lui "alza il viso avanti" era seduto a terra con la schiena poggiante al muro "mi fai male" mugolò come un bambino, ma poco mi importava e continuai ad osservare il suo viso distrutto.

"Si è storto il naso" replicò il dottore guardandoci da lontano "te le ha date per bene" sospirai mentre lo osservavo tenendo una mano poggiante sul suo volto, nonostante il naso sembrava non aver niente altro di rotto se non qualche ammaccatura dai vari pugni ricevuti.

Dopo aver controllato mio fratello mi premeva di andare da Rafe, odiavo vederlo così e sapevo che ora ce l'avrebbe avuta a morte con me; bussai alla porta del bagno, attendendo una sua risposta "entra" disse con tono seccato, quello che d'altronde mi sarei aspettata.

Spalancai la porta per poi ritrovarmi Rafe con le mani poggianti sul davanzale, la testa bassa e lo sguardo perso, ci risiamo. "Ei" chiusi la porta dietro di noi e lo guardai con dispiacere "fammi vedere" lo supplicai notando del sangue sparso sul lavandino, ma non si mosse senza dir niente, sentivo a malapena il suo respiro: lieve e delicato, ma pesante allo stesso tempo anche se impercettibile.

scelta difficile || rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora