Chapter 61

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In tutti i posti possibili delle outer banks indovinate dov'ero andato, o meglio dire tornato:

alla sua tomba.

Ero in piedi, impassibile a qualsiasi cosa in questo momento, osservavo straziato quel nome inciso sulla lapide -Gaia Routledge- mi faceva male solo a pronunciarlo eppure mi trovavo qua.
Poggiai un mazzo di fiori di fianco alla pietra, un mazzo di tulipani i rossi, erano i suoi preferiti.

Qualche mese fa, ancora quando il nostro rapporto era dei peggiori, per farmi perdonare da lei gliene avevo presi un paio perché ricordavo che da piccola li disegnava e quando veniva a casa nostra per stare assieme a Sarah, ne rubava alcuni.

"Sono i tuoi preferiti se non sbaglio" sussurrai guardando quel nome, era l'unico modo che avessi per interagire con lei, non riuscivo più a sopportare
la sua assenza e se questa situazione sarebbe ancora durata per molto mi sa che avrei dovuto trovare una conclusione alla mia vita. "Sai Gaia" cominciai a a parlare, si parlavo con un morto qualche problema? "Non ci riesco" strinsi i pugni, distrutto dal tutto "non ci riesco a dimenticarti e poi perché dovrei farlo? Penso che l'unica cosa che mi faccia andare avanti siano i nostri ricordi" guardai il cielo per pochi secondi e poi mi sedetti sulla sua lapide.

"Non penso tu sia fiera di me" sospirai "ma penso anche che tu non lo sia mai stata" mi mordevo la lingua, non volevo ammettere i miei errori ma forse dirglielo mi avrebbe aiutato a superare tutta la mia malinconia continua "ho assunto della droga Gaia" mi portai i palmi agli occhi premendoli "non ce l'ho fatta" gridai stremato, non mi importava se ci fosse stato qualcuno che mi sentisse, non ce la facevo più "non penso di resistere ancora per molto" mi confidai, questo cosa voleva dire? Che mi sarei lasciato andare del tutto senza trovare più la strada per il ritorno.

Lasciai ricadere la mia testa pesante sulla soffice erba e osservando le stelle mi addormentai, il silenzio e la serenità mi tranquillizzavano, non mi sollecitavano nessun stato di angoscia e quindi appena i miei occhi si chiusero, si riaprirono direttamente la mattina seguente.

Mi misi seduto, guardai il mio iphone e segnava appena le sette di mattina, avevo dormito abbastanza per via della droga, ma ricordavo qualsiasi parola detta a Gaia la sera prima, chissà cosa stesse pensando di me in questo momento.
"Buongiorno" appoggiai una mano sopra la sua lapide e poi a passo lento mi portai all'auto, stentavo a tenere gli occhi aperti, non sarebbe stato il massimo che io guidassi ma nulla mi importava, ormai non avevo più niente.

Dove sarei andato? Da Barry e se vi chiederete a cosa fare, beh la risposta penso sia abbastanza scontata, sarei andato da lui solo per dell'altra droga, ne avevo bisogno, riusciva a distrarmi da lei, quindi accesi la macchina e mi dirisi verso la casa del mio amico.

"Barry" entrai spalancando la porta di casa sua "ei country club" mi salutò vedendomi apparire nella sua abitazione come se dal niente fosse, cominciai a frugare tra le sue cose, cercavo disperatamente la cocaina ma non c'era traccia di essa "non ne ho Rafe" esclamò Barry come scocciato "cazzate" sbottai facendo cadere una sedia all'indietro e di rimando feci sussultare il mio amico, ero fuori di me e volevo quella maledetta droga "dove cazzo l'hai messa?" lo afferrai per il colletto spingendolo verso l'esterno e poi mi accasciai a terra, lasciandolo andare.

Non resistevo più, peggioravo di giorno in giorno e nessuno se ne stava accorgendo e tanto meno io volevo ammetterlo a me stesso, avrei dato di tutto per riaverla eppure non era abbastanza.

"Ei amico calmati" mi guardava confuso e non capente del mio bipolarismo, effettivamente lo avevo appena aggredito come se niente fosse e lui non c'entrava niente coi miei problemi "è per via della biondina?" si riferiva a lei, cazzo di nuovo, ogni persona che si avvicinasse a me capiva il motivo per cui stessi così, quella ragazzina mi aveva dato alla testa. "Si cazzo" mi portai nervosamente le mani sui capelli "ti capisco amico era veramente bella" esclamò lui, non so se in quel momento voleva essere simpatico, ma avrei solamente voluto colpirlo in pieno viso.

Forse bastò il mio sguardo per fargli cambiare radicalmente espressione dal viso "cazzo amico" spalancò gli occhi "ci tenevi davvero?" quel ragazzo era la complicità in persona, non che io fossi da meno però... "Country club io penso che la piccola biondina non avrebbe voluto questo per te" sospirò qualche secondo prima di continuare a parlare "sai ti aveva cambiato" si portò verso di me e mi squadrò "Rafe ti aveva cambiato in meglio" si sedette a terra di fianco a me accendendosi una sigaretta e prese a parlare, aveva una lunga parlantina, ma farmi ricordare certe cose mi faceva sorridere.

"Ricordo quando vi siete introdotti assieme in casa mia" accentuò la voce sulle ultime due parole della frase "tu stavi delirando mentre lei era insieme a te, ti stava calmando, cosa impossibile da credere ma Gaia era l'unico tuo punto debole e ti faceva stare bene amico" poggiò una mano sulla mia spalla "la sera stessa avete dormito da me e cazzo come guardavi lei non hai mai guardato nessuno" lasciò fuoriuscire un leggero fumo dalle labbra e mi guardò attentamente negli occhi "ti stai distruggendo da solo e sono sicuro che la biondina non lo avrebbe voluto" si alzò in piedi e fronteggiò il mio corpo ancora a terra:

"vivi per lei"

scelta difficile || rafe cameronWhere stories live. Discover now