Chapter 51

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John B posò un braccio sulle mie spalle ed io a sua volta lo abbracciai, sentendo le sue labbra poggiarsi sulla mia fronte e baciarmi con felicità, fino a quando un colpo di pistola ci interruppe.
Balzai dalla paura e subito le mie mani percorsero un veloce giro del mio corpo, pensando di aver preso in pieno un proiettile e così fece mio fratello assicurandosi che io stessi bene.

Guardai Ward era l'unico che poteva essere ferito visto che a possedere la pistola era lo sceriffo e noi ragazzi eravamo intatti, senza neanche un graffio (può o meno); a breve si inginocchiò di fronte a noi Peterkin "sceriffo" esclamai facendo un passo avanti e subito dopo notai una macchia di sangue apparire sul suo addome, strizzai gli occhi e non mi sbagliavo...

"Fermi tutti" uscì da dietro l'aereo Rafe con in mano una pistola, il mio viso si incupì e portai le mie mani alla bocca "mani in alto" gridò puntando la pistola verso mio fratello e Sarah, poi spostò lo sguardo su di me e fu quasi sorpreso nel vedermi là.
"Peterkin" feci un altro passo verso la donna, sapevo che Rafe non mi avrebbe toccato, ma in questo momento lo sceriffo aveva bisogno di aiuto.

"Ei resista per favore" posai le mie mani sulla ferita e cercai di fermare l'emorragia creatosi, poi alzai il viso verso il biondo e con le lacrime che mi rigavano le guance lo guardai solamente, quindi era di un assassino di cui ero innamorata. "Hai visto papà" sorrise lui, quel ghigno che era la mia condanna "ti ho salvato" esclamò passandosi una mano tra i capelli e una lacrima scese per la sua guancia fino a cadere a terra, l'osservai e riportai il mio sguardo verso i miei due amici... le loro espressioni comunicavano quanto fossero incapaci di comprendere la situazione.

"Rafe è tutto apposto... dammi la pistola" il padre dei Cameron si portò verso il figlio maggiore, cercando di fargli cedere l'arma a lui posseduta "è tutto apposto?!" gridai con tutta me stessa mentre continuavo a premere la ferita dello sceriffo "niente è tutto apposto" mi chinai con la testa sul corpo quasi morente di Peterkin e ci poggiai la testa "resista per favore" sussurrai mentre mi guardavo le mani insanguinate.

"Gaia" mi prese da sotto le ascelle Rafe mentre cercava di allontanarmi dallo sceriffo "non toccarmi" lo scansai sporcandogli la maglia col sangue e mi precipitai di nuovo dalla donna, ormai piangevo senza rendermene conto e avevo inoltre iniziato a singhiozzare. "Ei" mi accarezzò dolcemente la nuca "non è colpa sua" bisbigliò, perché lo stava difendendo? Lei sarebbe morta per colpa sua.

"Rafe è un ragazzo così speciale" notai la sua bocca cercare aria per continuare con le parole "non è colpa sua per tutto quello che fa e ha sempre fatto" scossi la testa non capente "e di chi allora?" chiesi accennando un sorriso mentre le mie labbra tremavano nel vederla soffrire e proteggere il mio... ragazzo.

"Di Ward" sospirò chiudendo gli occhi per il dolore "quell'uomo ha rovinato il ragazzo, quell'uomo ha ucciso tuo padre Gaia, Rafe è solo un ragazzo con dei problemi, per favore aiutalo" strinse la mia mano "so che ce la farai" accennai un si con la testa e rimasi a guardarla, nel frattempo i miei amici stavano chiamando i soccorsi "sei ancora piccola per tutto questo e lo so bene, sei forte Gaia! Ce la farai comunque anche senza di me" odiavo sentirmi dire queste parole, perché dovevo accettare che sarebbe morta a breve sotto i miei occhi e l'unica figura materna che avevo avuto era sempre stata lei, perché nonostante tutti i richiami, le minacce degli assistenti sociali,

c'era sempre stata.

"Le voglio bene Peterkin" sussurrai portando una mia mano sulla sua guancia e lasciandole una grande macchia di sangue "anche io te ne voglio piccola, ora però" mi strinse il braccio "te e tuo fratello dovete andarvene" disse, penso, le sue ultime parole prima di accasciare definitivamente la sua testa a terra.
"No, no, no" cominciai a balbettare e provare a rimediare la sua emorragia, sporcandomi mani e vestiti, ma niente mi importava se non riportarla in vita.

"Gaia" mi tirò su dal pavimento freddo dell'aeroporto Rafe "portala a casa" ordino suo padre e mi alzò di peso per portarmi in macchina, tenendo le sua braccia salde intorno ai miei fianchi. "No" cominciai a dimenarmi non volendo "Rafe ti ho detto che non voglio ti prego!" piangevo nel mentre, fino a quando non sentì in lontananza le sirene della polizia e mi ricordai delle parole di Peterkin "John B" gridai vedendo che provava a farmi liberare dalla presa del biondo "vattene via" urlai piangendo mentre venivo trasportata in auto.

"Stai ferma" mi fece sedere sul sedile e guardai i miei amici allontanarsi, speravo con tutta me stessa che riuscissero a scappare, anche se dopotutto volevo giustizia per Peterkin.

Rafe premette l'acceleratore e si allontanò dalla scena dell'omicidio, io non feci altro che osservarmi le mani, indossavo il sangue dello sceriffo... cominciai a piangere, non volevo farlo a vedere, ma dai miei occhi continuavano a scendere lacrime senza fermarsi, di continuo e continuo.

"Lo stava per uccidere" si giustificò lui, mi stava seriamente parlando? "lo stava arrestando Rafe" mi coprì gli occhi e poi spostai lo sguardo sul biondo "per favore credimi, stava per premere il grilletto" era la prima volta che lo vedevo piangere in quella maniera, ma era fottutamente pericoloso per me; con un gesto rapido spalancai la porta in piena corsa e cercai di gettarmi fuori, forse dopotutto avrei rischiato meno la vita saltando da una macchina che a restare con Rafe.

"Cazzo" gridò prendendomi il braccio cercando di riportarmi all'interno "Gaia smettila" mi ordinò tirandomi un brusco scossone per farmi stare ferma "non toccarmi" lo spinsi via dal mio corpo fino a quando non riportai gli occhi sulla strada, eravamo in contromano e un'auto ci stava per venire addosso, facendoci un palese frontale. "Rafe!" presi il volante con entrambe le mani e lo girai per farci tornare in strada, sbandammo leggermente dove sbattei violentemente la testa sul finestrino e accennai una piccola lamentela per il dolore.

"Tutto apposto?" mi domandò facendo grandi respiri, stava delirando ed io pure, non sarei riuscita ad aiutarlo in questa maniera, soprattutto perché lo vedevo come un...

assassino.

scelta difficile || rafe cameronWhere stories live. Discover now