Chapter 89

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"Non ti fermare biondina" furono le ultime parole di Rafe, ma non gli diedi ascolto e mi precipitai verso Barry.
"Figlio di puttana" esclamai sferrando un pugno nel suo volto, "come hai potuto?" gridai pronta per colpirlo un'altra volta nonostante si stesse tenendo la mascella addolorata, ma venni preceduta dai poliziotti che mi afferrarono prontamente dalle braccia.

"Portate via anche lei per aggressione" comunicò lo sceriffo e mi limitai, a sguardo serio, a venire ammanettata per seguire il ragazzo che amavo.

——————
Ci divisero in due celle separate, le mie accuse sarebbero dovute cadere a breve, mentre quelle di Rafe...

per Rafe sarebbe stato molto diverso.

Gironzolavo per la cella esausta e stremata, questa situazione mi aveva portata allo sfinimento. Pensavo e ripensavo ad una soluzione, ma più ci rimuginavo sopra, più mi rendevo conto che le possibilità che Rafe uscisse dalla galera erano pari a zero.

Odiavo ammetterlo a me stessa quindi continuavo a pensare, cercando di evitare il problema per come stava veramente: Rafe avrebbe avuto l'ergastolo, se non la pena capitale.

Mesi fa avrei augurato a tutta me stessa di non rivederlo mai più, odiavo lui e il suo carattere e forse lo odiavo ancora, odiavo essermi innamorata di lui.

Rafe Cameron, la mia condanna.

Invece ora mi trovavo a terra dal dolore solo all'idea che non l'avrei più rivisto per il resto della mia vita, eppure la piccola Gaia avrebbe desiderato tutto questo una volta.

La piccola Gaia odiava andare alle cene assieme a lui, odiava andare a scuola perché lui le rovinava la giornate, odiava andare al mare quando c'era lui, invece più ci ripensavo più mi rendevo conto che Rafe aveva sempre riempito le mie giornate e l'anno che avevo passato all'estero a studiare si era rivelato soltanto una piccola scappatoia per persuadermi dalla realtà, tentando di negare a me stessa, che dopotutto Rafe aveva un posto nel mio cuore, più grande di quanto pensassi.

"Signorina Routledge le accuse sono cadute" si presentarono due poliziotti di fronte alle sbarre ed aprirono la cella, "posso vederlo?" domandai mentre mi ammanettavamo, "no" fu la risposta, schietta e dolorosa. "Come immaginavo" sussurrai mentre venivo scortata fuori dalla caserma di polizia.

"Dov'è?" sentì provenire da una delle stanze, "dove l'avete portata?" era la sua voce e non esitai a procedere verso quella direzione, seguita dalle guardie, che tentarono miserabilmente di recuperarmi.

"Rafe" mi portai verso la cella ancora con i polsi ammanettati, "biondina" esclamò tirando un sospiro di sollievo e si portò verso la mia figura, "che ti hanno fatto?" domandò preoccupandosi ed accennai un lieve sorriso, nonostante la situazione precaria si preoccupava per me.

"Niente Rafe, le mie accuse sono cadute, ma te che farai?" domandai con gli occhi gonfi di lacrime. "Non preoccuparti per me" ma purtroppo non terminò di parlare, perché i poliziotti si affrettarono ad allontanarmi dal soggetto ritenuto pericoloso.

Mi scortarono fuori come una vera e propria detenuta, avevo aggredito uno spacciatore eppure era finita dietro le sbarre, simpatico a pensarci.

"Ringrazia i tuoi amici" sbottarono le guardie deluse o per lo più schifate. Inorridite dalla mia scelta di stare accanto a Rafe; sapevo di sbagliare e che questo errore mi sarebbe costato caro, ma lo avrei rifatto altre mille volte.

"Jj" sussurrai distogliendo la testa dai miei pensieri e notai il ragazzo attendermi appoggiato al Twinkie. Arrosai di colpo e mi limitai al silenzio, imbarazzata su cosa avrei potuto dire a mia discolpa.

"Pensi di rimanere lì per tutta la giornata?" esclamò il biondo divertito e mi resi conto che il mio amico mi aveva già perdonata dal principio, dopotutto lui era la mia famiglia ed io la sua, ogni problema l'avremmo affrontato a testa alta e insieme, ma ora c'era un ultimo problema più grosso da affrontare: mio fratello.

"Quindi non sei arrabbiato con me?" esclamai gettando le braccia al suo collo e mi circondò in un caloroso abbraccio, appoggiando il volto sulla mia spalla e inalò il mio profumo. "Come potrei?" mi schernì confuso ed alzai le sopracciglia sorpresa.

"Dietro le sbarre sei finita... una come te?" mi stuzzicò divertito "cosa hai combinato?" domandò mentre si metteva alla guida ed io prendevo posto nel sedile del passeggero.
"Ho colpito Barry... in volta" mi vergognai di me stessa, ma il solito Jj scoppiò in una risata, "hai colpito uno spacciatore e sei finita in galera? Questa non me l'aspettavo sai" scosse la testa e poi mi osservò nuovamente: "potevi fare di meglio, ricordati che sei una Pogue" e sbuffai alla sua affermazione così ridicola, ma nonostante tutto mi strappò un sorriso.

"Siamo quasi arrivati" sussurrò facendomi l'occhiolino e non esitai a rispondergli a tono: "penso ancora di ricordare la strada verso casa".
"Ti stanno aspettando tutti quanti" mi comunicò con un sorriso che partiva da un'orecchio e terminava sull'altro, ero così entusiasta di rivedere i miei amici e nonostante tutto anche mio fratello, ma l'angoscia che viveva dentro di me mi stava logorando all'interno.

Avevo lasciato da solo Rafe, un'altra volta.

"Siamo arrivati" sussurrò Jj avvicinandosi al mio orecchio e mi solleticò con i suoi capelli, con il cuore in gola smontai dal Twinkie e miei amici si avventarono sulla mia figura, tutti tranne John B.

"Guardate qui la nostra detenuta" esclamò ad alta voce Pope facendomi vergognare, non ne andavo fiera di essere finita dentro. "Oh ma smettila" sbottai colpendolo sulla spalla e mi afferrò prontamente dai fianchi, per poi stringermi al suo petto, solo così sentivo la vera essenza di casa.

"Insomma Pope" sbottò Kiara "ora è il nostro turno" alluse a lei stessa e a Sarah, che mi strinsero alle loro figure.
"Avrai tante cose da raccontarci" già, ne avevo, davvero tante.

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Dopo i vari saluti, noi ragazze ci accomodammo nel portico, mentre i ragazzi festeggiarono all'interno per la cattura di Rafe, compreso John B, che da quando ero tornata a casa non mi aveva ancora rivolto la parola, ma se è così che avremmo dovuto giocare, non mi sarei tirata indietro.

"Quindi da quanto va avanti tra te e Rafe?" domandò Kiara arrivando al dunque e sgranai gli occhi tentando rispondere, ma balbettai miserabilmente.
"Da sempre" alluse Sarah divertita "è da quando son bambini" quindi era risaputo questo fatto?

"Ma con Rafe? Gaia avevi molte opzioni qui alle Outer Banks..." alzò lo sguardo Kia e poi si ricompose, "senza offesa per tuo fratello Sarah".

"Non nego che mio fratello sia una delle persone peggiori al mondo, ma è stato cresciuto da mio padre, sotto le sue regole e le sue idee, ma sopratutto non ha mai saputo cos'è l'amore" sussurrò amareggiata Sarah, ma le sue parole compassionevoli verso il fratello mi scaldavano il cuore.

"Non ho mai sopportato mio fratello questo non lo nego, ma da quando è riuscito ad avvicinarsi a te Gaia, è cambiato. So che merita una seconda possibilità" terminò Sarah.

scelta difficile || rafe cameronWhere stories live. Discover now