Chapter 86

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Dopo aver portato a casa Tess, Rafe aveva deciso di raggiungere Barry, purtroppo in casa mia non potevo più restare dopo il ritorno di mio fratello e le varie incongruenze che c'erano state tra di noi, mentre a casa dei Cameron la presenza di Ward bastava per non farmi mettere piede in quella abitazione.

"Grazie Barry per averci ospitati" esclamai raggiungendo Rafe al bagno, avrei dovuto aiutarlo con le medicazioni visto la lotta fugace con mio fratello. "È sempre un piacere ospitarti" sorrise divertito Barry ammiccando e non feci a meno che abbassare la testa imbarazzata, "dai va a medicare il tuo ragazzo" e mi diede una leggera spinta amichevole.

Barry ed io nel corso degli anni avevamo avuto molti alti e bassi, ma non aveva mai fatto niente di male nei miei confronti, anzi questa era già la seconda volta che ci ospitava in casa sua, nonostante fosse un povero ragazzo che viveva da solo.

"Rafe" richiamai il ragazzo raggiungendolo al bagno e richiusi la porta "come va?" domandai afferrando un asciugamano inzuppato nell'acqua, ma il suo corpo continuava a rifilarmi le spalle nude. "Capisco che tu non mi voglia parlare, ma lascia almeno che io ti aiuti" poggiai delicatamente la mia mano sul suo braccio e si voltò lentamente.

"Perché non dovrei parlarti" mi schernì positivamente, ma rimasi impallidita ad osservare la sua figura con diversi lividi, mi amareggiava sapere che questi erano stati provocati da mio fratello. "È solo che non riesco a perdonarmi, se solo lo avessi fermato prima non ti avrebbe colpito" con cautela afferrò il mio volto e scrutò attentamente la mia guancia, si sentiva estremamente in colpa per una cosa che nemmeno aveva fatto.

"Rafe per favore" lo pregai appoggiando le mie mani sul suo petto "hai fatto anche troppo per me e se tu non fossi stato là non so come avrei fatto" bisbigliai esausta, Rafe oramai era tutto per me e non mi sarei più allontanata da lui.

"Quindi ora per favore lasciati medicare" dopo le mie parole non fece una piega e mi preoccupai di pulirgli il volto dal sangue secco, odiavo vederlo in quegli stati, ma amavo sapere che lo aveva fatto per me, solo ed esclusivamente per me.

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Oramai si era fatta sera e mi trovavo nel divano insieme a Rafe, con Barry seduto sulla poltrona di lato, che fumava una sigaretta appena girata con molta attenzione da Rafe.

"Biondina sei stanca?" domandò il biondo alzando lo sguardo nei miei confronti e lo osservai leccare la cartina, mentre i nostri occhi si incrociarono bisognosi l'uno dell'altra.

"Tranquillo sto bene così" sussurrai e mi distesi nel divano portandomi le gambe vicino al petto, sempre sotto lo sguardo serio, ma allo stesso tempo puro di Rafe. "Barry avresti un lenzuolo?" chiese Rafe all'amico, "tutto per la principessa" esclamò divertito Barry estraendo da una pila di coperte e cuscini un lenzuolo grigio.

"Sempre al suo servizio" il ragazzo poggiò una mano sul mio fianco e fece per ricoprimi con le coperte, ma venne bloccato dalla prorompente voce di Rafe: "tieni le mani apposto" schernì Barry di cattiveria e prese il lenzuolo dalle sue mani, tenendo nel mentre fra le labbra la sigaretta.

"Non fare caso a Barry, rimarrò con te questa notte" sospirò coprendomi col lenzuolo e mi diede un tenero bacio sulla fronte, scompigliandomi di conseguenza la folta chioma bionda che avevo in testa.

"Andiamo Rafe sta tranquillo" sbottò divertito Barry mettendosi a sedere nuovamente nella sua poltrona e osservò la mia figura, facendo innervosire Rafe, secondo dopo secondo.
Dopo la lite con mio fratello era rimasto molto irascibile, anche nei miei confronti, evitandomi e parlandomi poco, come se il motivo del loro battibecco fossi io... anche se guardando i fatti, la loro lite era stata scatenata dalla violenza di John B nei miei confronti.

"Non te lo ripeterò" esordì Cameron serrando la mascella "va bene Country club, vado a dormire" sbuffò innervosito Barry e mi salutò con un occhiolino amichevolmente, Rafe era davvero irrequieto dopo la lite con mio fratello; non capivo se il suo nervosismo fosse dovuto alla sberla che avevo ricevuto da parte di John B oppure dall'averlo picchiato.

"Rafe" lo richiamai con un tono di voce basso, oramai si era fatta sera e l'unico rumore che sentivi erano le cicale cantare nel bel mezzo del prato, "che succede?" domandai osservando il suo viso spento che scrutava il vuoto, odiavo vederlo in quelle condizioni.

"Cosa vedi in me Gaia?" sbottò spazientito e i suoi occhi celestini schizzarono nella mia direzione, attendendo una risposta, "cosa intendi Rafe?" sussurrai assonnata, lo amavo con tutta me stessa, ma i suoi sbalzi d'umore non erano mai un argomento facile da affrontare. "Perché sei qui con me? Come fai a stare con me?" mi schernì con le guance arrossate e i capelli scompigliati, scattò in piedi e cominciò a girovagare per la stanza.

"Io non sono la persona giusta per te" esclamò fuori di se e non emisi un fiato, "e se ti facessi del male ancora?" le sue domande mi lasciarono con l'amaro in bocca e anche se con scarsi risultati, provai a calmarlo raggiungendo la sua figura delirante. "Rafe calmati" tentai miserabilmente "non mi farai del male" sussurrai cercando di avere un contatto visivo con lui, "Rafe" sbottai afferrando le sue mani e gliele levai violentemente dai suoi occhi, di conseguenza non esitò a circondare i miei polsi con i suoi palmi e poi a stringerli con le sue dita.

"Lasciami" digrignai i denti osservando la sua figura colma di adrenalina e mi dimenai, ma la sua forza non poteva essere comparata alla mia, "non farti prendere dal panico, respira" esclamai ed osservai il suo petto scendere e salire velocemente, successivamente mi spinse contro il muro e mi rinchiuse ad esso.

"Non riesco" si toccò il petto con la sua mano e continuò ad ansimare profondamente, i suoi occhi scrutarono il mio corpo e poi si calarono sul mio sguardo stanco.

Non esitai a schiantare le labbra contro quelle di Rafe, percepì il suo respiro regolarsi mentre approfondiva il bacio, spinse la mia figura contro il muro e si adagiò sopra con il suo corpo; la sua intimità premeva nella mia e lasciai ricadere la mia testa alla parete, allontanando momentaneamente i nostri visi.

"A cosa devo questo bacio?" domandò Rafe lasciando ricadere un sorriso nel suo volto, "ho letto da qualche parte che trattenere il fiato calma gli attacchi di panico" sussurrai avvicinandomi alle sue labbra rosate.

scelta difficile || rafe cameronWhere stories live. Discover now