Chapter 12

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Mi tenni la mascella sinistra e rimasi a guardarlo stupita, mi aveva veramente colpita, non pensavo arrivasse a tanto solo per della stupida droga.

Mi voltai e me ne andai, però nuovamente provò a trattenermi per la mano "Gaia" mi richiamò, ma questa volta non ero intenta ad ascoltarlo, non pensavo si spingesse a tanto, me ne andai via venendo rincorsa per il resto del viale di casa sua.

Camminai tutto il tempo fino all'abitazione di Jj abbastanza dispiaciuta, non volevo arrivare a questo, ma io avevo fatto tutto ciò per il bene di Rafe, si stava lasciando andare nelle brutte strade e lui mi aveva trattata così, come d'altronde aveva sempre fatto: trattarmi inutilmente.

Ignorai quello che era appena accaduto e cercai di concentrarmi maggiormente sulla telefonata fatta dal mio amico pochi minuti prima, insomma l'ansia era abbastanza elevata visto che non conoscevo il motivo della sua agitazione mentre eravamo in chiamata e mi sembrava abbastanza preoccupato.

Appena arrivati non esitai un secondo a spalancare la porta di casa sua "Jj" lo richiamai, ma senza ottenere risposta fino a quando una mano mi piombò sulla bocca, ormai era diventata abitudine per me. Mi voltai velocemente e poi vidi il biondo che mi trasse a me in un abbraccio "fai silenzio" mi sussurrò all'orecchio per dopo indicarmi il divano in cui dormiva suo padre, Dio quanta pena mi faceva Jj in questo momento, sapendo quanto soffriva per questo discorso.

Uscimmo cautamente e poi prese a camminare lontano da me "non volevo che lo vedessi Gaia" mi confidò passandosi una mano tra i capelli e lo notai irritarsi, si tolse il capello e cominciò a stringerlo "Jj" mi avvicinai a lui, che teneva lo sguardo perennemente puntato a terra e i suoi occhi notai gonfiarsi dalle lacrime "ascoltami" gli spostai i capelli dalla fronte "tu sei molto più forte di quanto tu creda e..." non sapevo che altro dire per confortarlo, dopo tutto quello di cui aveva bisogno era dell'affetto e allora senza pensarci due volte circondai le mie braccia sul suo collo e lo strinsi a me, come lui faceva quando stavo male io.

Poggiò la sua testa sull'incavo della mia spalla, dove sentivo le sue lacrime scendere. "Grazie" bisbigliò tra un respiro e l'altro.

Dopo vari minuti fermi così, dove io accarezzavo i suoi capelli e lui cercava di calmarsi rialzò il viso verso il mio, fece per parlare ma qualcosa lo bloccò "che cazzo hai fatto alla faccia?" l'afferrò velocemente con un rapido cambio d'umore, quando si trattava di me, sia lui che John B non esitavano a farsi valere, a proposito di mio fratello, dov'era?
"Non è niente" sorrisi, ma entrambi capimmo che il mio sorriso era falso più che mai. "Vedi di non mentirmi, ti conosco da quando sei nata, qualcuno ti ha colpito!" gridò arrabbiato, ma non era incazzato con me, ma su chi aveva commesso quel gesto "Jj ti giuro che non è niente" gli spostai le mani dal mio corpo e mi incamminai verso il retro del deposito barche, avevo intravisto le cose di Pope, quindi lì dietro si trovavano gli altri. "Sappi Gaia che non è finita qui!" urlò mentre io mi allontanavo e subito dopo si posizionò al mio fianco.

"Ei Pope" lo salutai "dove sono gli altri?" chiesi spontaneamente e i due ragazzi si lanciarono uno sguardo, quindi io non sapevo un bel niente di quello che era successo. Mi voltai a braccia incrociate a guardare Jj e si grattò la nuca "allora" incominciò a parlare, sperando di dire la cosa giusta "mentre eravamo al faro, John B e Kiara hanno deciso di salirci, mentre io e Pope abbiamo deciso di rimanere nel furgone, ci avevano detto di andarcene se arrivava la polizia e noi abbiamo fatto come da loro ordinato, solo che ora non riusciamo a contattarli e tanto meno sappiamo dove sono" pronunciò tutto d'un fiato e io rimasi abbastanza sorpresa, ma non preoccupata, era mio fratello e sapeva come cavarsela, sarebbero tornati a breve ne ero certa.

"Sono due ragazzi intelligenti sapranno tornare!" mi affrettai a dire e poi mi sedetti a terra "comincia a fare scuro avete del cibo?" domandai e dai loro zaini tirarono fuori dei panini, che molto probabilmente erano per il pomeriggio, ma non sono stati mangiati.

Finito di cenare mi distesi a terra e così fecero anche gli altri due che si trovavano ai miei lati, solo quando Pope si addormentò il biondo mi rivolse la parola "scusa per prima non volevo che..." ma lo bloccai prima che finisse "non preoccuparti" lo rassicurai e gli diedi un bacio sulla guancia "buonanotte" sussurrai e poi il silenzio.
Dopo che anche Jj prese sonno, continuai a muovermi, l'aria che arrivava dalla marea era fredda e non mi faceva dormire, Dio che fastidio.
"Puoi stare ferma?" domandò il biondo alzandosi il cappello dagli occhi, che evidentemente non dormiva. "Senti fa freddo!" sbottai e gli diedi le spalle, subito dopo sentì le sue braccia circondarmi il corpo, mi stava abbracciando da dietro.

"Ora va meglio?" mi chiese sorridendo e facendomi il solletico con i suoi capelli che mi ricadevano sul viso, io annui semplicemente.
Il suo profumo mi percuoteva le narici e il suo respiro era in continuazione rivolto verso il mio collo, mi sentivo così a casa, ma anche dopotutto questo non mi faceva dormire. "Dormi" esclamò ad un certo punto, portando la sua mano verso le mie cosce e cominciò a farci i grattini, solo così riuscì a prendere sonno, con al mio fianco Jj.

scelta difficile || rafe cameronWhere stories live. Discover now