Chapter 82

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La piccola Tess aveva preso sonno tra le braccia di Rafe, dopotutto chiunque avrebbe potuto addormentarsi con il suo tocco leggero, quindi mi accorsi a sistemarla nel divano con una coperta ed un cuscino provvisori.

Finalmente ero riuscita a convincere il biondo che mi sarei occupata dei piatti, mentre lui poteva tranquillamente farsi una doccia per rilassarsi e dopo un veloce bisticcio, lo avevo persuaso.

Mi portai in camera mia, dimenticandomi che nel mio bagno si trovava ancora Rafe ed ignaro della mia presenza uscì dalla doccia indossando solo dei pantaloni della tuta grigi. "Oh" sussultai voltandomi "scusami" sussurrai mentre il suo corpo torreggiante si trovava dietro al mio, riuscivo a percepire il suo alito caldo e la sua presenza alle mie spalle, se non che il suo profumo aveva ormai invaso l'intera casa.

"Avanti biondina" mi voltò bruscamente, facendo scontrare i nostri corpi "di cosa ti vergogni ancora?" domandò affondando le sue mani nei miei fianchi, dopotutto aveva ragione, ma continuavo a sentirmi inferiore a lui in ogni situazione.

"Si hai ragione" mi ressi in punta di piedi lasciandogli un veloce bacio sulle labbra, assaporando il suo odore, "e questo a cosa lo devo?" sussurrò in maniera sensuale mentre mi osservava con sguardo divertito dall'alto, "oh ma smettila Rafe" sorrisi scivolando via dal suo corpo e raggiungendo il bagno per cambiarmi.

Dopo essermi lavata, indossai una delle maglie di Rafe per passare la notte e nel frattempo udì il cellulare del ragazzo squillare dalla mia camera. "Dimmi" sussurrò Rafe con tono scocciato "no papà, non ti aiuterò anche questa volta" rispose angosciato e riconobbi essere Ward al telefono "per favore" bisbigliò in ultima e poi il silenzio.

Uscì allo scoperto solo quando mi assicurai che la telefonata fosse terminata e notai Rafe sedere al bordo del mio letto con le mani tra la testa, ansimando e stringendosi i capelli con le dita.
"Rafe" lo richiamai con assoluta calma "sono qui" mi avvicinai prontamente al suo corpo seminudo "cosa succede?" feci per inginocchiarmi, ma scattò in piedi facendomi sobbalzare e percorsi diversi passi all'indietro.

"Ward è Ward, è sempre Ward" esclamò ormai gridando ed espirai profondamente "e tu pensi che io valga qualcosa per quell'uomo?" urlò nei miei confronti "preferisce Sarah, ha sempre preferito lei!" sbottò ed oramai eravamo arrivati alla parete della mia stanza, lui continuava ad avanzare non rendendosene conto.

Si avvicinò con cautela sfiorando un mio braccio, ma mi ritirai prontamente, "biondina hai paura di me?" divenne serio tutto d'un tratto e mi rivolse il suo sguardo distrutto, avrei voluto dirgli che si sbagliava.

"Non ti biasimo" bisbigliò stremato "tutto ciò che ti ho fatto, l'ho fatto perché avevo paura di perderti" espirò profondamente "ma non ho scuse, ti ho sempre trattato male, ma era l'unico modo che io avessi per avere un contatto con te" divenne serio, anche se le sue mani continuavano a gesticolare in maniera frenetica e i suoi occhi esprimevano puro dolore.

"Ma per favore Gaia smetti di tormentarti, perché sei tutto ciò che conta per me" con cautela lasciò scivolare le mani lungo i miei fianchi e mi osservò "perché ti amo e sei tutto quello che voglio dalla mia vita" avvicinò il suo viso al mio mentre mi assecondavo a lui "quindi impara a fidarti di me, ti prego" mi supplicò e accennai un debole si con il capo.

"Guardami per favore" espirò profondamente "tu sei la mia ragazza" il mio sguardo alle sue parole si illuminò "non te l'ho mai chiesto, ma ho sempre pensato che io non fossi abbastanza per te" il suo petto si alzava e riabbassava in maniera turbolenta e assai veloce, traspirando in lui un velo di paura su ciò che avrei potuto rispondere.

"Ma quello che voglio farti capire biondina" sorrisi al mio appellativo e chinai lo sguardo imbarazzata "che ti amo, ti amo dalla prima volta che ti ho vista, quando hai messo piede in casa nostra con quelle treccine bionde" oramai respiravamo la stessa aria, avrei voluto dire qualcosa, ma ero colmata da troppi sentimenti che mi bloccai istintivamente, ascoltando colui che amavo.

"E ricordi cosa ti ho fatto la prima volta che ti ho visto?" Rafe sollevò le sopracciglia e nascosi un sorriso "ti ho tirato i capelli così forte che non mi parlasti per una settimana" voltai il mio sguardo sorridendo e non esitò a riprendermi il viso, poggiando due dita sotto il mio mento e facendolo roteare verso il suo volto.

"Ciò che voglio dirti è che mi dispiace, di averti ferita sia mentalmente che fisicamente, l'idea di averti toccata ferendoti ogni giorno mi tormenta più del primo" espirò profondamente come se tutto quello che dicesse gli uscisse dal cuore "ti prego perdonami e sinceramente non so cosa tu abbia visto in me, ma so per certo che sono l'uomo più fortunato al mondo" e nel mentre si avvicinò con estrema delicatezza alle mie labbra.

"Ho visto in te ciò che nessuno ha mai visto Rafe" sospirai osservandolo "perciò io ti amo" sussurrai consapevole di aver appena espresso i miei sentimenti di fronte a lui "il ragazzo che ho odiato dal primo giorno che ho visto e allo stesso tempo amato" esalai un profondo respiro e rimasi ad osservare i suoi occhi celestini, coloro che dicevano sempre le parole più belle.

Il suo viso sereno e immenso di felicità, che faticava a nascondere, dopo tutto chi avrebbe mai pensato a Gaia Routledge e Rafe Cameron?
Si avvicinò cauto scostando i miei capelli di lato e osservò le mie labbra, facendo roteare la lingua all'interno della sua bocca e infine combinò quell'atteso bacio, stringendomi forte al suo petto e percepì il suo cuore battere all'impazzata, mentre il suo respiro si faceva sempre più affannoso.

Con un rapido gesto si portò verso il mio letto, facendomi sedere, e continuò a baciarmi afferrando saldamente le mie guance, mentre lui rimaneva diritto alla mia figura, imponente e torreggiante, faceva involontariamente esaltare il suo corpo perfetto, d'altronde seminudo.

Mi spinsi contro la tastiera del letto, seguita dalla figura di Rafe che si adagiava cauta sopra di me, facendo scorrere le sue mani sotto la mia maglietta e continuando a baciarmi in maniera sensuale, così fottutamente perfetta.

"La porta è chiusa?" domandai tra un bacio e l'altro, non volendomi ritrovare la piccola Tess in stanza, "certo che sì" sussurrò con un ghigno spudorato nel viso "oh smettila" sbottai afferrando prontamente il suo volto e poco prima che unisse le mie labbra alle sue, osservai quel volto perfetto in ogni lineamento.

scelta difficile || rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora