Chapter 41

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Spalancai gli occhi.

Mi alzai cautamente e notai i miei amici essere fuori in cortile, stavano urlando e discutendo, poi mi voltai alla mia destra e notai Jj addormentato nella sedia col viso appoggiato sul tavolo, era veramente così buffo.

Mi toccai la ferita, faceva male ma era stata medicata e quindi il dolore era più sopportabile, cominciai a fare qualche passo, camminavo a fatica, ma ci riuscivo. "Jj" gli spostai i capelli dal volto e lo scossi per riportarlo alla realtà, fece un leggero lamento, ma quando mi notò in piedi sobbalzò scattando sulle sue gambe "cosa ci fai già in piedi?" domandò portandomi velocemente un braccio attorno al bacino, cercando di sorreggermi nei movimenti che facevo.

"Ragazzi" gridò il biondo e tutti corsero dentro, si fermarono sulla soglia della porta e mi scrutarono. La bocca di John B era spalancata, mentre Sarah si portò le mani alla bocca piangendo dalla gioia e infine i due innamorati, Kiara e Pope, si abbracciarono fortemente, avevano veramente temuto che non potessi svegliarmi? Sono Gaia Routledge, non mollo così facilmente!

Mi si strinsero tutti attorno abbracciandomi e notai la forte puzza provenire da mio fratello, dopo tutto era stato nel pozzo di quella vecchia pazza che aveva cercato di ucciderci. "Ragazzi" si staccò John B dai gruppo, richiamando l'attenzione verso di lui e dalle sue tasche fece uscire due lingotti d'oro, appostandoli violentemente sul tavolo "ho trovato l'oro" non credevo alle sue parole.

"O mio Dio" sussurrai non credendo ai miei occhi, tutti fecero facce stupite e non credenti, quei secondi di silenzio furono puro stupore da parte di tutti i presenti nella stanza. "Abbiamo l'oro" gridò Jj portando entrambe le sue mani, ancora sporche del mio sangue, sul mio viso e tutti quanti cominciarono ad urlare e ad abbracciarsi, dopo tutti i nostri sforzi finalmente avevamo trovato quello che aspettavamo da tanto tempo: l'oro.

Portai un braccio intorno al collo del biondo e lo guardai con gli occhi pieni di felicità, ce l'avevamo fatta, non ci credevo ancora. "Ci siamo riusciti" gridò Jj afferrandomi violentemente per il collo e le sue labbra si fiondarono sulle mie, questa volta con un bacio appassionante, ma allo stesso tempo volenteroso e io non dissi di no alle sue iniziative.

Mi spinse contro il tavolo e ci poggiai il fondoschiena, le sue mani si poggiarono sul legno massiccio ai lati del mio corpo, presi il suo viso con entrambe le mie mani e lo portai ancora più vicino a me. Volevo veramente questo? O meglio, volevo veramente lui?

Ci staccammo qualche secondo dopo aver sentito i nostri amici tacere e i nostri sguardi si voltarono su di essi, un secondo di occhi stupefatti e poi tutti ripresero a gridare, guardai mio fratello e mi sorrise alzandomi una birra in segno di approvazione. Strano che non avesse ancora spaccato la faccia a Jj!

Mi ritirai a guardare imbarazzata il biondo e sul suo viso comparve un ghigno, si sporse leggermente in avanti e cercò di coprirmi il seno, giustamente ero ancora in reggiseno. "Avanti ragazzi" si alzò in piedi, evidentemente aveva qualcosa da comunicarci "visto la giornata impegnativa di domani" guardò l'oro nel suo orologio "io direi di andarcene a letto ora" noi tutti annuimmo e ci recammo nelle varie stanze a disposizione di casa nostra.

Sentì John B fermare Jj poco prima che venisse in stanza, allora mi fermai ad origliare senza che mi vedessero. "Non so che intenzioni hai con mia sorella" sospirò "tu sei il mio migliore amico e mi fido di te, quindi" si stava intoppando con i discorsi "trattala bene" si limitò a dire "sarà fatto" si limitò a dire il biondo, piombando nella stanza e poggiò la birra nel comodino di fianco.

"Ti ha fatto la predica mio fratello?" chiesi, mentre richiudevo la porta della nostra camera e sorrise spostandosi i capelli dal viso. "Può darsi" mi prese i polsi e mi avvicinò ulteriormente al suo corpo, questa volta ero molto più tesa che in salotto, le sue intenzioni ormai mi erano chiare.

"Sei sicuro che sia la cosa giusta da fare?" domandai alzando il viso e lui portò le labbra sulle mie "sicuro" cominciò a baciarmi, sicuro di se stesso e di quello che voleva, era da tempo che lo aspettava e me lo aveva detto, ma stava a me decidere, lo stavo solo assecondando o lo volevo anche io? Non diedi troppo peso a questa domanda e mi lasciai trasportare dai suoi movimenti.

Le sue mani cominciarono a scorrere lungo la mia schiena ed io alzai la testa all'aria mentre la sua bocca scendeva a baciarmi il collo, mi spinse contro il muro e riprese a baciarmi questa volta con più foga, nel frattempo i suoi capelli mi ricadevano sul viso e le mie mani erano appoggiate sul suo petto, dove sentivo il suo battuto cardiaco aumentare ogni secondo che passava.

A maniere gentili ci spostammo verso il letto e mi ci adagiò, per poi salire sopra il mio corpo continuando a baciarmi; si tolse la maglia rimanendo a petto nudo e non esitò un secondo di più a levarmi i pantaloncini, ero rimasta col mio intimo nero di pizzo.

Si alzò delicatamente, era a cavalcioni su di me e non aspettava altro che farlo, ma io no, non era quello che volevo certamente, o almeno non con lui.
Mi sembrava di rivivere un flashback...

Ritornò sulle mie labbra e le sue mani cominciarono a scorrere lungo la mia coscia internamente, stava salendo sempre di più e non esitai a lasciarlo fare, forse amavo lui? No, non era possibile.

Si avvicinò alla mia intimità e mi guardò prima di andare avanti "sei sicura?" mi chiese staccandosi dal bacio e cercando un chiaro segno di approvazione, io mi limitai a fare un cenno con la testa "è la tua prima volta vero?" domandò ancora, molto probabilmente voleva essere più cauto possibile e cercare di non farmi del male.

Sorrisi e captò che era proprio come diceva lui, fece un veloce ghignò e riprese a baciarmi appassionatamente, diventando il tutto sempre più movimentato. Questa volta le sue mani salirono fino alla mia vagina, con un rapido gesto fece entrare un dito in me e mi contorsi, tirando il suo viso ancora più a me.

"Fermami se ti faccio male" sussurrò mentre cominciava ad andare su e giù lentamente, molto lentamente, facendomi percorrere i brividi lungo il corpo.

scelta difficile || rafe cameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora