Capitolo 5

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"Josh! Non trovo il mio costume" urlo rivolta a mio fratello.

È passato qualche giorno da quella notte in cui chiesi a Kyle di dormire con me.

Sinceramente ricordo ben poco di quella sera, so solo che la mattina seguente mi sono svegliata da sola, e sul comodino posto accanto al mio letto, c'era un bigliettino con scritto "oggi ho delle lezioni da fare, a più tardi piccola.    -k"

Che fastidio quando mi chiama piccola. Anche se non so perché, sorrisi quando lessi il bigliettino.

Ritorno alla realtà dato che devo trovare il mio amatissimo costume per andare a mare con Sophie.

"Credo che Jenna l'abbia messo in lavanderia sorellina!" Urla mio fratello dalla sua camera.

Giusto Jenna, la donna delle pulizie.

Vado in lavanderia e per fortuna vedo che è già stato pulito.

Ritorno in camera e mi metto il costume.

Ad un certo punto mi arriva un messaggio.

*messaggio da Sophie*

Amica mia sei pronta?

Sorrido e rispondo che mi sto per partire.

Diamo inizio a questa splendida giornata rilassandoci al mare!

Kyle's pov

Erano giorni che non vedevo Madison e sentivo di impazzire.

Aspetta cosa?

Io che impazzisco per una ragazza? Ma per favore.

Quella sera quando Madison mi diede un bacio all'angolo della bocca sentì una sensazione mai provata prima.

Tipo una scarica elettrica.

"Kyle mi stai ascoltando?" Dice mio fratello riportandomi alla realtà.

"Scusa puoi ripetere?" Dico con un sorrisino per farmi perdonare dato che Liam mi sta uccidendo con lo sguardo.

"Ti ho detto se vorresti che allenassi Maddy con esercizi specifici oppure come ho sempre fatto" risponde un po' scocciato.

Al sentir nominare il suo nome il mio cuore perde un battito.

"Preferirei esercizi specifici per le braccia, dovrà mettere tanta forza al torneo" Sospiro.

Non vorrei che Madison partecipasse a quel torneo, è pericoloso e lei è così piccola e indifesa, almeno ai miei occhi, ma non posso impedirglielo, so quanto ci tiene a vincere ad un torneo.

Prima di me lei aveva avuto un altro istruttore, lo incontrò quando aveva 10 anni, ovvero la prima volta che iniziò questa disciplina.

Era una persona anziana ma che sapeva il fatto suo, 6 anni dopo si ammalò gravemente, così impossibilitato di poter continuare ad insegnare a Madison, le disse che nonostante ciò lei avrebbe dovuto continuare e non mollare solo perché lui non ci sarebbe stato più.

Allora lei gli promise che un giorno avrebbe vinto i tornei dedicando la sua vittoria all'uomo che le ha insegnato tutto.

A questo pensiero sorrido amaramente perché lui fu anche il mio istruttore quando ero piccolo, ma poi dovetti trasferirmi in un'altra città e da allora non lo sentii più.

"Va bene, io allora vado, preparo gli attrezzi, ciao fratellone" mi riporta alla realtà Liam.

"Ciao Liam" lo saluto.

Poco dopo il mio cellulare squilla.

È Madison, cazzo.

Rispondo come mio solito.

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