Capitolo 30

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Guardo dal finestrino dell'auto la città scorrere davanti ai miei occhi, non so perché ma in questi momenti mi sento viva, dimentico ogni problema.

Nonostante Kyle sia un tipo a cui piace la velocità, adesso sta guidando piano, mi volto un attimo per guardarlo e mi perdo in ciò che vedo.

Per l'occasione del mio compleanno ha deciso di mettere un completo total black, pantaloni neri e camicia nera, non porta la giacca perché già fa troppo caldo.

Le maniche della camicia sono arrotolate a tre quarti, e gli conferiscono un'aria di mistero ma allo stesso tempo seducente.

Si gira per un nano secondo verso di me e sorride, stessa cosa faccio pure io.

Come può con un solo sguardo tranquillizzarmi? O con la sua voce.

È capace di non farmi pensare a niente solo guardandomi.

Mi guarda con quegli occhi che trasmettono protezione, amore e fiducia.

Il che potrebbe essere paradossale data la situazione che si è creata fra noi.

Molti non sono d'accordo che due ex si possano rifrequentare, ma a noi è successo, è un continuo perderci e poi ritrovarci.

Parcheggia di fronte un palazzo che io riconosco dal primo instante in cui metto gli occhi su di esso.

È l'hotel in cui mi ha portata la prima volta che siamo usciti, di quella sera conservo sia ricordi belli che ricordi brutti.

La cena, la chiacchierata nella vasca idromassaggio, e poi il litigio avvenuto poco dopo...

"Ti ricordi di questo posto?" Mi chiede sorridendo.

"Come dimenticarlo, mi hai portata qui quando siamo usciti per la prima volta" sorrido anch'io.

Mi prende per mano e mi conduce all'interno.

Sono cambiate un po' di cose, d'altronde sono passati 6 anni dall'ultima volta che siamo stati qui.

Solo una cosa non è cambiata: il ragazzo che stava dietro al bancone della reception adesso è cresciuto, ha l'aspetto di un uomo vero e proprio, ha la barba, il corpo più tonico, si vede che quando ci siamo andati anni fa era un ragazzo, forse studente universitario che faceva il tirocinio qui.

"Signorina Miller" mi sorride il ragazzo, mi correggo, l'uomo, è troppo strano vederlo così. "Signor Thompson che piacere rivederla, ecco a lei le chiavi" si rivolge a Kyle.

Prende le chiavi e le porge al diretto interessato.

"Grazie Trevor, comunque puoi darmi del tu, in fondo siamo coetanei" ridacchia Kyle coinvolgendo tutti.

Quindi Trevor avrà all'incirca 30 anni.

Kyle mi prende nuovamente per mano e ci incamminiamo verso le scale.

Non appena arriviamo davanti alla porta della camera, mette una mano sulla maniglia ma lo vedo esitare, come se non sapesse se aprire quella porta o meno.

Mi accorgo che è la stessa camera in cui mi ha portato quella sera, forse anche lui ricorda sia le cose belle che le cose brutte.

Metto una mano sulla sua e la accarezzo lentamente, come a trasmettergli un senso di coraggio.

Alla fine la apre e sbarro gli occhi non appena vedo l'interno.

Ci sono petali di rose sparsi ovunque, a terra, sul letto, ma in particolare alcuni di essi formano una specie di sentiero che porta al terrazzino.

Curiosa come una bimba di 5 anni, seguo questo sentiero, apro la porta che conduce al terrazzo e la apro.

Il vento leggero scompiglia i miei capelli, chiudo gli occhi ed ispiro godendomi questo senso di tranquillità che questo posto mi trasmette.

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