Capitolo 15

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Non ho mai pensato che mi potesse piacere un ragazzo come Kyle, insomma è scorbutico, lunatico, stronzo e chi ne ha più ne metta. Ma è quel suo sguardo, che mi fa dimenticare tutti i suoi difetti, lui è capace di migliorarmi la giornata con un semplice sorriso, anche se fosse lui la causa del mio malessere.

Mi ero sdraiata sul letto con l'intenzione di guardare un film e non dar voce ai miei pensieri su Kyle, ma ovviamente il mio cervello pensa solo a lui.

Quella sera dopo 'aver consumato il frutto della passione' sono rimasta da lui a dormire, l'indomani mattina mi sono svegliata e lui non c'era, mi ha lasciato un bigliettino dove mi diceva che era a lavoro, in compenso ho conosciuto meglio la sua famiglia, sono persone davvero splendide, soprattutto i suoi genitori.

A distrarmi dai miei pensieri è qualcuno che bussa alla porta di camera mia.

"Entra Josh" cerco di farmi sentire.

Lui apre la porta con un sorriso stampato sulle labbra.

Lo guardo dubbiosa, poi rivolgo la mia attenzione a ciò che tiene in mano, s'illumina il sorriso pure a me.

"Hai preso la pizza!" Dico con troppo entusiasmo.

"Si sorellina!" Mi guarda tutto felice.

Andiamo di sotto in cucina per poterci gustare la nostra cena.

Ma non appena scendo le scale vedo degli occhi che riconoscerei tra mille.

Che brutta figura, sono in pigiama, con i capelli spettinati e pure struccata.

Mi guarda intensamente, fa scorrere il suo sguardo su tutta la mia esile figura e infine fa un sorrisetto sghembo, probabilmente ha capito ciò che sto pensando.

"Ciao Maddy!" Mi saluta suo fratello.

"Hey Liam" rivolgo la mia attenzione al biondino.

Noto una terza figura, più bassa, con una folta chioma dal color rosso ciliegia.

"Betty!" Corro ad abbracciarla.

"Oh Mad quanto mi sei mancata!" Mi stringe forte. "Devo raccontarti tante cose" guarda per un attimo Liam.

La guardo maliziosa capendo già di cosa si tratti.

Ci stacchiamo dal nostro abbraccio e io mi dirigo in cucina per prendere le bevande e i bicchieri.

"E a me non mi saluti?" Dice una voce che riconoscerei tra mille.

"No" sorrido perfida, anche se sento le cosiddette 'farfalle nello stomaco', ma credo proprio di avere l'intero zoo.

"Allora ti saluto io" si avvicina a me e mi stampa un fugace bacio sulle labbra.

Deglutisco a fatica e sento il mio cuore aumentare il battito cardiaco.

Cerco di dire qualcosa ma le parole mi muoiono in bocca.

"Adesso non parli più? Strano piccola" sorride beffardo avvicinandosi.

"Smettila, punto primo non mi chiamare piccola, punto secondo non puoi fare così, non puoi fare sesso con me una sera e poi la mattina seguente sparire" incrocio le braccia al petto.

"Non immagini nemmeno quanto avrei preferito rimanere abbracciato a te piuttosto che andare a lavoro" mi fissa le labbra. "E poi comunque posso chiamarti piccola" mi fa l'occhiolino.

In risposta gli faccio la linguaccia.

"Tieni quella lingua a freno" mi stringe i fianchi.

"E tu non mi provocare" avvolgo le mie esili braccia attorno al suo collo.

MineWhere stories live. Discover now