Capitolo 10

5.6K 112 19
                                    

La porta d'ingresso si spalanca, mio padre entra da essa e come al solito è ubriaco, mi faccio piccola piccola sul divano, mio fratello cerca di farlo calmare, ma mio padre non si ferma, continua a lanciare oggetti a caso in tutte le direzioni della casa. Lancia un vaso, si frantuma in mille pezzi, ne raccoglie un pezzo e lo tira nella mia direzione, mi colpisce, precisamente nell'incavo tra la spalla e il collo, urlo dal dolore, 'stai zitta piccola bastarda!' Urla avvicinandosi a me, mi tira uno schiaffo. La guancia mi fa molto male, oltre che alla spalla. In entrambi le parti rimarrà il segno.

"Madison svegliati!" Sento una voce, la sua voce.

Mi sveglio di soprassalto tutta sudata.

Mi guardo intorno, non è la mia camera.

Incontro i suoi occhi verdi che mi guardano con aria preoccupata.

Sento la gola secca.

"Acqua" è l'unica cosa che riesco a dire.

Si alza velocemente dal letto e torna subito dopo con un bicchiere in mano, me lo passa e bevo tutto in un sorso.

"Piano prima che ti affoghi" mi sorride Kyle prendendo il bicchiere, lo posa sul comodino.

"Vuoi raccontarmi l'incubo che hai fatto?" Prosegue, il suo tono è calmo e dolce.

"Lo stesso" riesco a dire soltanto.

Ancora ho le immagini dell'incubo, è sempre lo stesso, vorrei che fosse solo frutto della mia fantasia, ma purtroppo non è così.

"Non ti sforzare tranquilla" mi rassicura Kyle, mi abbraccia e mi stringe forte, mi sento così bene tra le sue braccia.

"Vuoi che vada a prepararti dei pancake?" Continua ad accarezzare la mia schiena.

"Si" singhiozzo un po'.

Scende dal letto e si mette la maglietta.

Non riesco a muovermi, ho ancora in mente le immagini dell'incubo.

Kyle capisce al volo perciò mi prende a mo' di sposa e si dirige in cucina.

Mi adagia sul bancone.

"Tieni" mi porge l'aspirina.

Nel frattempo lui inizia a preparare i pancake, io osservo ogni suo movimento.

È a petto nudo, con soltanto dei pantaloncini da basket.

Si gira sentendo il mio sguardo addosso a lui.

"Sei rimasta imbambolata da questa bella vista?" Sorride ed è come se mi avesse letto nel pensiero.

Scuoto la testa per riprendermi.

"Ma certo che no! Stavo guardando come preparavi i pancake" dico paonazza avvicinandomi.

"Farò finta di crederci" ammicca un sorrisetto.

Non so cosa dire, la sua vicinanza non mi fa ragionare bene.

"Il gatto ti ha mangiato la lingua?" Si avvicina sempre di più.

Adesso il suo viso è a pochi centimetri dal mio, riesco a sentire il suo fiato caldo.

Provo ad aprire bocca per dire qualcosa ma niente, è come se fossi bloccata.

Sono appoggiata al bancone della cucina, lui invece ha le braccia ai lati del mio corpo intrappolandomi.

Porta una mano sul mio viso e con il pollice accarezza la mia guancia con dei movimenti circolari.

Chiudo per un instante gli occhi, il suo tocco è così delicato, il che è paradossale data la sua stazza.

MineWhere stories live. Discover now