la cena

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ORE 19.30

Tra mezz'ora ci sarebbe stata la cena di lumacorno e io non sapevo ancora che cosa mettermi. Cercai a lungo e finalmente trovai un vestito argento con i brillantini. Pansy era già pronta,aveva messo un vestito nero brillantinato rossetto eye-liner e mascara.

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Andai in bagno feci i boccoli e misi mascara eye-liner  rossetto e misi una giacchetta

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Andai in bagno feci i boccoli e misi mascara eye-liner  rossetto e misi una giacchetta.

A:ammazza che figa.
P:ma zitta tu.

Sorrisi e andammo in sala comune.

M:ei vieni a parlare un'attimo?
A:dio perchè sei così bipolare. Prima mi minacci di uccidermi e poi vieni qua e mi dici 'ei' ma vaffanculo.

Presi pansy e ci incamminamo. Quando arrivammo il professore ci salutò e ci fece sedere. Quando ahimè arrivarono tutti compreso riddle iniziammo a mangiare.
Vai in bagno ti devo parlare è importante.》
No smettila.
Riguarda mio padre.
Cristo ok basta che poi mi lasci in pace.

M:scusi professore io e arianna ci assentiano un'attimo.
L:tornate.
A:certo professore.

Alla fine mi portò in una stanza vuota.

A:dai parla.
M:bellatrix ha detto a mio padre cosa le hai fatto.
A:okay.
M:è furioso arianna.
A:non mi interessa continua a mandarmi mangiamorte di sicuro non me ne sto ferma.
M:peggiori solo le cose,vuoi farti uccidere per caso.
A:altre minacce?
M:non ti sto minacciando ti sto avvertendo.
A:certo certo si. Ora se hai finito andrei.
M:aspetta.
A:cosa c'è.
M:sei stupenda.

Mi girai e senza farmi vedere sorrisi. Io davvero questo ragazzo non lo capisco prima minaccia e poi fa complimenti.

A:sei strano riddle.
M:neanche tanto black.

Tornai alla cena e pansy mi riempì di domande.

A:calma non è successo niente.
P:mh di che avete parlato.
A:di suo padre.
P:e poi?
A:niente.

Senza rendermene conto sorrisi.

P:ah si e perchè stai sorridendo?
A:mi ha detto che sono stupenda.
P:sul serio arianna.
A:non è colpa mia lo giuro.
P:e tu cosa gli hai risposto.
A:gli ho detto che è strano.
P:io non so che dire.
A:fidati neanche io.
P:ha lo sguardo di uno che vuole scopare. In particolare scopare te.

Disse guardando riddle. Io alzai la testa per guardarlo e vidi che mi stava fissando,fece il suo solito sorrisino e ricambiai.

P:ma mica lo odiavi?
A:infatti.
P:dagli sguardi che vi lanciate non mi sembra.
A:ma che sguardi.
P:vi state mangiando con gli occhi.

Non ha tutti i torti sai.
Su cosa?
Su un po' tutto ma precisamente il fatto che voglio scopare in particolare te. E anche tu vuoi.
Lo dici tu.》
Dillo che lo vuoi ammettilo.

Alzai gli occhi al cielo sorridendo.

Vedi l'ho detto io.
Va bene può darsi che hai ragione,ora.
  che lo sai sei contento?
Più di quanto credi.

P:si va bene ma ora basta fissarvi in quel modo fate prima a scopare no.

Mattheo si alzò e si accovacciò dietro la mia sedia.

M:esatto perchè no.
A:tu taci stiamo parlando noi due.
M:smettila di fare la difficile.
A:non faccio la difficile.
M:allora vieni con me.
A:ma-
M:niente ma si vede che lo vuoi anche tu.
A:odio doverti dare ragione. Però non posso.
M:perchè mai.
A:senti ho una voglia di baciarti che neanche ti immagini ma non posso perchè sto iniziando a pensare meno a te e fidati sto meglio rispetto a prima.

Mi guardò negli occhi e mi morsi il labbro sorridendo. Mattheo sospirò un oh fanculo.
E si buttò sulle mie labbra,era un bacio dolce e senza la lingua.

L:ragazzi non vorrei disturbarvi però non mi sembra ne il luogo ne il momento.
M:scusi professore ma noi ce ne andiamo.
A:è stata una bellissima serata la ringrazio.
L:buona continuazione.
R:arianna.
A:scusami reg.

Mettheo mi prese la mano e mi trascinò fuori. Arrivammo in un corridoio,lui mi prese e mi sbattè contro il muro e iniziò a baciarmi,fece incontrare le nostre lingue che non accennavano a volersi staccare. Mi erano mancati i suoi baci. Baciò la mascella e poi scese al collo iniziando a baciarlo aggiungendo anche la lingua lasciandomi anche dei segni.

A:non dovremmo farlo.
M:dai per favore.
A:mi sono ripromessa che non avrei più fatto cose con te e provato più niente e così ho fatto infatti ti odio e tanto.
M:lo so ma per sta sera facciamo finta che non sia successo nulla e ritorniamo e qualche mese fa.
A:domani ritorneremo come prima,ci parleremo a malapena e ci insulteremo senza pensare a sta sera.
M:promesso ora chiudi la bocca.

Ricominciammo a baciarci,lui prese le mie cosce e mi prese in braccio. Ci spostammo in camera sua. Quando entrammo mi mise giù e chiuse la porta venne verso di me facendomi sbattere contro il muro,mi prese nuovamente in braccio appoggiandomi sulla finestra,c'era un posto su cui ci si poteva benissimo sedere.

Con le mani scese al seno e iniziò a palparlo mentre ancora ci baciavamo. Gli morsi il labbro e lo guardai,sorrise maliziosamente e ritornò a baciarmi.
Con le mani arrivò alle cosce e le strinse io sussultai.

Con le mani andò sui miei fianchi e poi sul mio sedere stringendolo. Mi fece alzare mi girò e sollevò il vestito scoprendomi il sedere.

M:pizzo nero come piace a me.

Ghignò e mi rimise sulla finestra aprendomi leggermente le gambe mettendosi in mezzo. La mano arrivò all'intimo che spostò di lato. Iniziò ad accarezzarmi. Ansimai nel suo orecchio e mi guardò sorridendo.

Infilò lentamente due dita iniziando a muoverle piano mentre con il pollice mi massaggiava il clitoride. Gemetti mordendomi il labbro. Mi prese in braccio e mi posò sul letto,avevo la schiena sul materasso con le ginocchia verso il soffitto,lui mi.prese le gambe e le aprì avvicinando la faccia alla mia intimità.

Alzai il bacino cercando di fargli capire che volevo di più,sembrò capirlo perchè iniziò a baciare la mia intimità.

A:dai mettheo.
M:vuoi la mia lingua piccola?

Anuii,lui per provocarmi la leccò una volta e poi si staccò.

A:usala quella cazzo di lingua.
M:sei impaziente.

Mi guardò ma prima che potessi ribattere iniziò a leccare il clitoride facendomi gemere. Lo guardai mordendomi il labbro e lui ricambiò lo sguardo.

Più andava avanti più le mie gambe tremavano significava che stavo per raggiungere il culmine. Andò avanti finchè sentii un calore improvviso invedermi segno che ero venuta.

M:ora è il tuo turno però.

Si mise in ginocchio sul letto e io mi piegai sulle ginocchia iniziando a slacciargli la cintura.

An intertwined story.                            -MATTHEO RIDDLEWhere stories live. Discover now